Graziano (UdC): "L’acqua in Calabria ritorna ad essere un patrimonio pubblico"
L’acqua in Calabria ritorna ad essere un patrimonio pubblico. Dopo 25 anni di gestione delle risorse idriche, per buona parte privatizzata e con i disagi per i cittadini che sono triplicati, la Regione Calabria ha adottato un provvedimento attraverso il quale la Sorical diventerà interamente pubblica attraverso l’acquisizione del 46.5% delle quote detenute dal socio privato Acqua di Calabria Srl, controllata dalla multinazionale francese Veolia. Dopo anni la Calabria si adegua, così, alle linee guida imposte dall’Europa e dal Governo. Finalmente la Regione potrà ritornare ad investire e ad intervenire direttamente sulla politica di gestione delle risorse idriche mettendo mano a tutta la rete che oggi è colma di disservizi e, quindi, di sprechi. Con una speranza: che si chiuda, finalmente, il periodo delle insopportabili “falle” sulle condotte!
È quanto dichiara il presidente del Gruppo UdC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, rimarcando l’incisività delle scelte assunte dalla Giunta regionale nell’approvazione della delibera che dà il via libera alla riforma delle politiche di gestione delle risorse idriche e plaudendo alla capacità manageriale del commissario SoRiCal SpA, Cataldo Calabretta, che in un anno di attività incessante alla guida della società ha lavorato perché oggi i calabresi possano ritornare finalmente a riappropriarsi di un bene primario fondamentale.
«Questo significa che nel prossimo futuro – aggiunge Graziano – i Comuni e quindi i cittadini pagheranno non più canoni idrici tra i più alti dell’intero continente e soprattutto a fronte di una riduzione dei costi avranno una rete più efficiente e, quindi, con meno disagi. È una conquista che porta la firma del Centro Desta di governo dopo la fallimentare esperienza della privatizzazione delle acque avvenuta a metà degli anni ’90. Già nel maggio del 2017 in Consiglio regionale approvammo i dettami della riforma per il passaggio da Sorical spa all’Autorità idrica calabrese. Poi l’iter rallentò e, oggi, finalmente si passa all’azione con l’unico obiettivo di razionalizzare le spese ed offrire un servizio efficiente ed efficace ai calabresi».
«Siamo una delle aree d’Europa più ricche di acqua ma, allo stesso tempo, siamo una delle regioni dove si registrano i disagi più assurdi proprio per le numerose deficienze di una canalizzazione vecchia e vetusta sulla quale in venticinque anni non si è mai messo mano. Con questa nuova iniziativa di coraggio, a cui la Regione Calabria è giunta grazie soprattutto all’impegno del commissario Calabretta, il governo delle acque – conclude Graziano – avrà, invece, un volto e una responsabilità chiara e conclamata».
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