Renzi, la storia ed i misteri d'Italia
Matteo Renzi aveva tre anni quando venne rapito e poi ucciso Moro; non è colpa sua se, crescendo, gli hanno rifilato versioni atte a reinventare la storia. Io, che di anni ne avevo invece ventotto, e godo tuttora di ottima memoria, gli racconto come andarono le cose. I fatti: poi, giudichi lui. Gruppi terroristici, in gran parte di estrema sinistra e qualcuno di estrema destra, sgavazzavano in Italia già da anni, colpendo e uccidendo; e, guarda un po’, quasi mai uomini politici, ma nel mucchio: qualche poliziotto, medici delle carceri… obiettivi, secondo loro, simbolici. Aldo Moro viene sorpreso non in un bosco sui Pirenei, bensì nel bel mezzo di Roma, in piena mattinata. In due minuti vengono uccisi cinque uomini di scorta senza che rispondano al fuoco; mentre il Moro, al centro di una tempesta di colpi, non subisce nemmeno un graffio. Un’operazione che ben difficilmente può essere attribuita a degli intellettuali un po’ matti a furia di leggere Marx; roba da intenditori. Chi fossero davvero, la risposta è uguale alla domanda vera e che nessun giudice pose mai: perché Moro e non un altro qualsiasi? Boh! Per due mesi e mezzo, l’Italia fa una figura incredibilmente barbina. Partì un diluvio di parole da parte di tutti; mentre le Brigate Rosse inviavano quantitativi industriali di “risoluzioni strategiche”, immaginate l’orgia di retorica intellettualoide. Polizia, carabinieri, finanzieri eccetera si dedicarono alla ricerca di rapitori e rapiti, senza trovare un accidenti di nulla. Prodi, giustamente non fidandosi, pensò di rivolgersi a più affidabili informatori: gli spiriti, contattati attraverso apposita seduta. Gli spiriti, ad onor del vero, furono assai precisi, ma Romano capì fischi per fiaschi anche con il bicchierino. Del resto era quello che, in seguito, avrebbe scambiato l’euro a 1936,27 lire. Mentre dunque tutti, morti compresi, annaspavano nel buio, il corpo esanime di Moro venne riportato, sempre nel centro di Roma; e i latori se ne andarono indisturbati. Tre anni dopo, il 17 dicembre 1981, le Brigate Rosse rapirono il generale americano Dozier. Entro una settimana circa, il Dozier venne liberato vivo e vegeto, e tutti i terroristi d’Italia sbattuti in galera, tranne chi pensò bene di scappare in Francia, dove i terroristi se li tengono cari: guarda un po’! Il terrorismo, in quella circostanza, finì. Boh! La sorte di Moro fu molto diversa da quella dello statunitense Dozier. Come mai? Misteri d’Italia e d’America!
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