Operazione "Eclissi": in carcere 3 presunti affiliati alla 'ndrangheta
Ieri 26 aprile, in tarda serata, i Carabinieri hanno tratto in arresto tre persone in esecuzione alla relativa ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, a seguito della sentenza di condanna emessa nel tardo pomeriggio di ieri, nell’ambito del processo denominato "Eclissi". I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dai militari dell'Arma della Compagnia di Gioia Tauro a Seminara, San Ferdinando e Reggio Calabria. In manette sono finiti Francesco Di Bella, 33enne di Seminara; Jhonny Pantano, 24enne di San Ferdinando, e Viktoriya Trifonova Georgeva, 25enne di nazionalità bulgara. I tre sono stati condannati rispettivamente alla pena di 12 anni e 4 mesi di reclusione; 12 anni; 14 anni, in quanto ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso per aver partecipato attivamente all’organizzazione criminale egemone San Ferdinando nota appunto come "Locale di San Ferdinando". Le indagini, avviate nell’estate del 2013, hanno consentito di far luce sugli interessi criminali ed economici nella zona di San Ferdinando e Rosarno, in cui operano le famiglie di ‘ndrangheta dei Bellocco-Cimato-da un lato e dei Pesce-Pantano dall’altro che, a seguito di alcune frizioni, rischiarono di scendere tra loro in guerra (cosiddetta operazione Eclissi portata a compimento dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro). In particolare Di Bella, quale intraneo alla cosca Bellocco-Cimato, imperante a San Ferdinando e zone limitrofe, aveva il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati ed eseguiva le direttive impartite dai vertici dell’associazione, nell’interesse dell’intera organizzazione criminale, occupandosi della custodia delle armi della cosca e dell’acquisto di inneschi per confezionare il munizionamento cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo. Pantano, partecipe ed intraneo alla cosca Pesce-Pantano, alle dipendenze del padre Giuseppe, 54 anni, vertice del medesimo sodalizio, con compiti operativi nel settore delle armi e dei danneggiamenti; costui era deputato a mantenere rapporti con esponenti di altre famiglie, in particolare con gli appartenenti alla cosca rivale dei Bellocco-Cimato. In generale, era a completa disposizione degli interessi della cosca cooperando anch’esso con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo. La Georgeva, anch’essa partecipe alla cosca Bellocco-Cimato, con il compito di "postina", veicolando le informazioni tra i sodali, con il compito di recapitare, portare e detenere armi e munizioni, nonché di gestione delle attività commerciali per conto di altre persone e di contrabbandare ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri, cooperando anch’essa, con gli altri associati, nella realizzazione del medesimo programma criminoso. I tre arrestati, ultimate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Palmi, ad esclusione della Geogeva, la quale era già detenuta per altri motivi, presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
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