La Calabria è l’ultima d’Italia… ma no? Stavolta, è l’ultima per capacità di riciclare l’immondizia. La notizia è ufficiale; i giornali fingono di scandalizzarsi; poi non gliele frega a nessuno.
Ora chi scrive ottiene finalmente la risposta che cercava. La domanda è: io lunedì, mercoledì e sabato depongo con cura l’umido; martedì, l’indifferenziata; giovedì, o carta o vetro; venerdì, multimateriale; domenica, riposo. E come me fanno tantissimi bravi cittadini di Soverato, e molti altri dallo Stretto al Pollino. Ebbene, tutta questa roba, dove fa a finire?
Questa è la domanda. La risposta è: nelle discariche più o meno legali. Solo il 27% ha la fortuna di essere in qualche modo riciclato; ovvero, tre parti su quattro finiscono sprecate; senza ricordare che inquinano.
Che fanno, nelle altre terre del mondo civile? Riciclano: con l’umido, fanno concimi; con la plastica e l’alluminio, altri oggetti di alluminio o di plastica; con la carta, altra carta; con il vetro, vetro. Così guadagnano dei soldi; e siccome ci vuole un procedimento, ciò crea lavoro. La Calabria che fa? Inquina e spreca.
Siamo meno intelligenti, in Calabria? Ma no, abbiamo avuto Stesicoro, Ibico, Nosside, Alcmeone, Cassiodoro, Gioacchino, s. Francesco, Giglio, Telesio, Campanella… E dico menti davvero, non i geni fasulli spacciati dalla stampa foraggiata. Siamo intelligenti più o meno come gli altri.
È che siamo alle solite: la Calabria è la terra del “mo vidimu”, e che, in mano a burocrati ottusi e politicanti incapaci di dare ordini (se comandi, non ti votano!), decide sì, ma poi non fa. Rinvia, discute… e poi c’è sempre qualcuno che ci campa…
E poi, chi vuole lavorare nel riciclaggio dei rifiuti, i quali puzzano? Le mamme vogliono il figlio direttore generale di un ufficio sotto casa, mica addetto all’immondizia. Cocco di mamma, no?
Gli unici che riciclano e si riciclano in Calabria sono i politicanti che passano da un partito all’altro, e si portano dietro i loro personali elettori. Scusate se in un argomento come l’immondizia parlo di politica.