Tropea, Piserà presenta una mozione per ricordare don Pugliese

"Il “Teologo”, Mons. Francesco Pugliese, scomparso il 7 dicembre 1997, diede gran lustro alla nostra Città di Tropea, che egli stesso amò infinitamente: dedicò tutta la vita allo studio, occupandosi di teologia, archeologia, arte, architettura e storia della nostra Città. Fu studioso e appassionato persino di filosofia tanto che fondò il Centro Studi Galluppiani (ancor oggi estremamente attivo, alla guida del Prof. Luciano Meligrana) e di archeologia fino a fondare il Gruppo archeologico “Paolo Orsi”, le cui ricerche hanno contribuito esponenzialmente sia all’analisi archeologica relativa agli scavi della zona antistante la Cattedrale di Tropea, che agli studi riguardanti il sito di Torre Galli, nel Comune di Drapia. Non solo: si interessò personalmente del restauro della Chiesa dei Nobili e della Chiesa di Michelizia. Determinanti, altresì, nel suo memorabile percorso pastorale, la realizzazione delle Settimane Calabresi del Clero, per le quali lo stesso Beato Don Francesco Mottola si avvalse della sua collaborazione, e la formazione di giovani tropeani. È doveroso far sì che la figura dell’Arciprete don Francesco Pugliese venga debitamente ricordata con l’intitolazione di una strada o altra area consona (che sia una piazza, un largo, etc), per l’importante
ed indiscusso contributo storico, pastorale e sociale di cui la Città di Tropea beneficia tuttora (mi premetto di suggerire l’area pedonale e adibita a parcheggio, sottostante il Santuario dell’Isola di cui Mons. Pugliese fu a lungo rettore).
Per questo si è avanzata la mozione con la quale si chiede che il sindaco e la Giunta si impegnino ad avviare ogni utile e sollecita iniziativa finalizzata alla memoria e alla riconoscenza nei confronti di un uomo, un sacerdote, un tropeano che lo merita senza margine di discutibilità".

E' quanto scrive in una nota il consigliere comunale di "Rinascita per Tropea", Antonio Piserà.


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Porto di Tropea, i consiglieri comunali Piserà e L'Andolina vogliono vederci chiaro

Riceviamo e pubblichiamo
 
" 'Sic stantibus rebus', avrebbe meritato la dovuta ovvietà, quanto meno, che il Signor Sindaco Giovanni Macrì, attivasse una revisione al setaccio di tutte le opere da lui sottoscritte: sarebbe stato opportuno per la cittadinanza, in primis, e per un recupero, anche in extremis, del reale senso della legalità, fortemente ed ampiamente discusso in conseguenza degli ultimi drammatici, macabri accadimenti relativi al Cimitero di Tropea. Nel silenzio della sospirata eventualità è tutt’altro che sorpresi, noi consiglieri comunali Antonio Piserà e Massimo L’Andolina abbiamo reputato indispensabile procedere in tal senso, profondamente e ragionevolmente preoccupati per la gestione economico-finanziaria della Società Porto di Tropea, data la gravemente significativa posizione debitoria, anche in relazione al concedimento dell’area, l’arenamento dell’accesso al Porto, la banchina del molo foraneo (in pessime condizioni), il cantiere della piscina, da troppo tempo inspiegabilmente inattivo. Non sono stati, altresì, sufficienti a tranquillizzarci gli interventi a mezzo stampa dell’Amministratore Delegato, Dott. Di Salvo, né del Presidente del CdA, Avvocato Sandro D’Agostino (nominato dallo stesso Sindaco Macrì) in audizione concessa su espresso invito dei consiglieri comunali di minoranza. Pertanto, abbiamo ritenuto doveroso procedere con la richiesta d’accesso ai seguenti atti: 
- Bilanci Consuntivi 2018 e 2019; 
- Verbali Assemblee; 
- Approvazioni bilancio consuntivo 2018 e 2019;
- Relazioni revisori dei conti 2018 e 2019;
- Note Integrative Revisori al Bilancio Consuntivo 2019;
- Pianta organica;
- Piano Industriale;
- Copia Responsabilità Civile Amministratore Delegato. 
La richiesta è stata indirizzata all’Amministratore Delegato e, per conoscenza al Procuratore della Repubblica, al Signor Prefetto, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza e al Sindaco di Tropea.
 
Essendo il Porto struttura strategica per l’economia e le politiche del turismo dell’intera Costa degli Dei, nonché determinante fonte d’introito per il Comune di Tropea, in conseguenza agli ultimi tragici eventi, abbiamo reputato indispensabile un accurato intervento di scrupoloso accertamento della legalità. Il nostro ruolo di consiglieri comunali, di tropeani e di cittadini italiani, ci impone di non lasciar nulla d’intentato secondo tale palese orientamento: la tutela del bene comune cui volge il nostro impegno politico, civile e morale, non si cheterà un solo istante, finché il benché minimo dubbio rischierà di insudiciare l’etica, la dignità e la storia del nostro Paese". 
 
I consiglieri comunali Antonio Piserà e Massimo L’Andolina

 

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Piserà (Lega) dice No al centro Covid all'ospedale di Tropea

"Sostengo sin dal primo manifestarsi della questione, l’idea di non realizzare ospedali da campo, ma di sfruttare complessi già esistenti e non fruibili, in totale disservizio: in merito si sono espressi ieri anche il Ministro Boccia e il Dott. Borrelli, Capo della Protezione Civile.  L’orientamento ad utilizzare strutture parzialmente efficienti, a mio avviso, non è correttamente ponderato, rischia di inattivare quei servizi sanitari (già gravemente indeboliti dalle politiche di mutilazione alla sanità pubblica calabrese), quanto, però, indispensabili.  

In esame è l’Ospedale di Tropea, nel quale si sta valutando l’apertura di un Covid Center: la struttura che al momento accoglie anche pazienti oncologici e, in quanto tali, immunodepressi, non è affatto idonea a garantire percorsi differenziati tra pazienti Covid+ e pazienti Covid-; inammissibile, quanto scellerata, inoltre, l’ipotesi di convertirvi il reparto di medicina (l’unico rimasto aperto), decrementando gravemente l’utilizzo di posti letto e servizi conseguenti.

Faccio appello al Presidente Spirlì affinché, in accordo con l’ASP, impedisca la riduzione fino allo zero dell’unica risorsa rimasta in vita, della quale si rischia di privare non solo Tropea, ma anche parte del territorio adiacente, posto che ad hoc si possa approfittare delle strutture di Soriano, Nicotera e Pizzo, tutelando, in primis, gli ammalati stessi, ma l’intera cittadinanza, che potrebbe, per assoluto diritto, usufruire anche di Centri Covid progettualizzati e realizzati secondo protocollo, senza dover rinunciare, nondimeno, a quel minimo di assistenza ancora garantita.

È necessario, quanto indispensabile, dunque, che quel poco che non sia ancora stato rubato alla dignità sanitaria calabrese resti operativo e disponibile ad assistere la popolazione, esattamente come necessaria ed indispensabile è l’analisi atta a realizzare strutturalmente ciò che occorra al contenimento e al debellamento del virus". 

È quanto scrive in una nota, Antonio Piserà, consigliere comunale di Tropea Lega Salvini Premier Calabria.

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Piserà (Lega) illustra al ministro Salvini le criticità del Vibonese

Riceviamo e pubblichiamo

"Nella recente 'due giorni calabrese', ho avuto l’opportunità di sottoporre ampiamente al ministro Salvini alcune delicate questioni relative alla sicurezza del territorio provinciale di Vibo Valentia, supportato, naturalmente, dalla preziosa collaborazione dell’onorevole Furgiuele, deputato della Lega in Calabria, che personalmente si è impegnato a seguire, con particolare e debita attenzione, quanto esposto.

Si tratta di dettagli di estrema delicatezza, riferiti in primis all’alta densità ‘ndranghetistica e malavitosa che insiste gravemente sul percorso civile, sociale e persino antropologico della nostra zona. L’egemonia di note famiglie in grado di esprimersi nella sola logica di una pericolosissima ed insopportabile violenza aggressiva, manifesta nelle peggiori attività delinquenziali, colpisce la totalità del raggio civico, dalla Pubblica Amministrazione al turismo, danneggiando fortemente il locale imprinting umano, politico, produttivo.

Ho posto, così, all’attenzione della sensibilità politica del ministro Salvini, la necessità di alcuni determinanti e urgenti interventi sull’intero territorio provinciale, tra i quali, per esempio, l’avvio in breve tempo della  nuova costruzione della caserma dei Carabinieri di Tropea (per cui ho ritenuto opportuno che partecipasse il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Arch. Giannini) nel bene confiscato dallo Stato – iniziativa di notevole importanza strategica, in quanto sede della Compagnia dei Carabinieri e della Stazione CC: una caserma di nuova concezione darà maggior supporto al lavoro della Compagnia nella lotta al crimine –. Da non sottovalutare, il fatto che nella figura in questione, lo Stato è chiamato alla tutela di una zona di vaste proporzioni (le stazioni operative sono: Nicotera Marina, Nicotera, Limbadi, San Calogero, Rombiolo, Zungri, Spilinga, Joppolo e Tropea e coprono anche i territori di Rombiolo, Zungri, Zambrone, Zaccanopoli, Ricadi, e relative frazioni).

Per Tropea è stato, inoltre, chiesto il potenziamento del posto fisso di Polizia, essendo, peraltro, il personale attualmente ridotto ai minimi termini.

Altro argomento che ho inteso porre è in merito all’istituzione del Commissariato di Polizia nel Comune di Nicotera, sciolto per infiltrazioni mafiose (per la seconda volta!), con l’ovvio intento di rafforzare la presenza dello Stato, in un territorio notevolmente esposto ad azioni criminose (nel giro di pochi mesi si sono commessi ben due omicidi, senza contare che Nicotera è confinante con San Ferdinando e Rosarno in cui è già al massimo esponenziale il problema delle tendopoli che ospitano immigrati senza controllo: la coesistenza dello SPRAR nicoterese e la condizione in cui versa il territorio creano un sistema in cui la tutela dell’ordine pubblico diviene pericolosamente ingestibile.)

Altra richiesta – legittima – sottoposta al ministro, che da tempo ed insistentemente la popolazione del Comune di Ricadi (e territori limitrofi) ha avanzato, è l’apertura della Sede di Distaccamento dei Vigili del Fuoco, ad indicare l’impellente necessità di determinare un presidio non solo efficace, ma indispensabile ad una porzione geografica particolarmente esposta a rischi, le cui gravi conseguenze, spesso, sono determinate dall’oggettiva carenza infrastrutturale.

Anche il comprensorio del Comune di Serra San Bruno, ho dichiarato nell’incontro col Ministro, necessita del potenziamento del posto fisso della Polizia di Stato, per garantire maggiore sicurezza per i cittadini e l’intero territorio, già gravemente provato da carenze strutturali di collegamento.

La specificità delle richieste ed il conseguente obiettivo operativo nascono dall’ascolto costante e capillare delle esigenze dei Cittadini che sfocia inevitabilmente nell’impegno serio e scrupoloso dell’intero Coordinamento Provinciale della Lega, indubbiamente intenzionato a mantenere le promesse fatte alle innumerevoli richieste d’aiuto. Ho tenuto a sottolineare che la risultante di un lavoro corretto ed infaticabile, ottenuta anche grazie all’importante sinergia creata con il Vice Coordinatore Provinciale Raffaele Riga e al contributo dei referenti territoriali, non è data dalle mie considerazioni personali legate a sentimentalismi ed ideali politici, ma dall’incremento esponenziale delle richieste di adesione alla Lega di Salvini Premier, da parte di semplici cittadini ben lontani dalla sindrome carrieristica e autoreferenziale di talune politiche fallimentari.

La presenza dello stato, nei nostri territori deve essere massiccia, soprattutto nella lotta alla ndrangheta, proprio ieri il ministro Salvini ha comunicato che trascorrerà ferragosto a San Luca, e noi saremo con lui.

Esprimo gratitudine al ministro, per l’attenzione posta alle questioni territoriali, e all’On. Furgiuele per la sana ed efficace presenza operativa nel Territorio e nel Coordinamento, col particolare obiettivo di debellare la mala politica degli ultimi decenni e di quel torbido, indigeribile, atavico atteggiamento sporco e clientelare atto inevitabilmente all’interesse individuale assolutamente e nettamente incompatibile col bene comune, di cui non sono discutibili né l’essenza, né, tantomeno, la dignità.

Antonio Piserà Coordinatore provinciale -Lega - Salvini premier

 

Dirigente comunale aggredito a Tropea, la solidarietà della Lega

"Esprimo piena solidarietà al Capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Tropea, Architetto Vincenzo Giannini. Inqualificabile il gesto compiuto dai malviventi, che lo hanno brutalmente colpito, malmenato e lasciato a terra. La vigliaccheria di chi si esprime a volto coperto e la violenza del gesto, delineano evidentemente gli aggressori incapaci del minimo senso umano e civico del relazionarsi. Emerge, anche in questa occasione, la schiavitù dell’inadeguatezza al concetto socialmente basilare del rispetto delle regole: la pretesa di definirsi da sé promotori di falsa ed ingannevole giustizia, imposta con la grevezza di chi non conosce altro linguaggio che la coercizione aggressiva e veemente, non indica ragione, ma ignoranza, non manifesta intelligenza, ma bestialità, non dichiara consapevolezza, ma inciviltà. Ben oltre i termini dell’elogio alla vittima, la tipologia di una risposta del genere, per natura, non denota che l’inaccettabile squilibrio comportamentale davanti a qualsivoglia motivazione: l’avvenimento impone un’accurata indagine su uno stile di vita di cui è responsabile l’intera comunità.Mi unisco all’Architetto Giannini, dunque, alla sua famiglia e all’intera Cittadinanza, nella misura in cui l’accaduto ferisce, altresì, la dignità di una realtà sociale che necessita più che mai di determinato ostruzionismo all’analfabetismo morale".

È quanto scrive in una nota il coordinatore provinciale di Vibo Valentia della Lega, Antonio Piserà

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Case popolari di Tropea, la denuncia di Piserà (Noi con Salvini)

Riceviamo e pubblichiamo

"Il grido d’allarme degli inquilini delle case popolari di Via Libertà, per troppo tempo è rimasto inascoltato da chi di dovere, nonostante non chiedano altro che di vivere in sicurezza: è necessario che dai “40 alloggi” di proprietà comunale vengano eliminati gli elementi pericolanti dei cornicioni.

Sebbene gli Uffici comunali siano per e da tempo stati informati dell’emergenza, nulla è stato messo in opera per evitare che il pericolo si concretizzi in danno grave a cose e/o persone.  

Nei mesi scorsi si sono verificati crolli di parti già visibilmente precarie, in aree di utilizzo pubblico: l’accaduto ha posto seriamente a repentaglio la pubblica e privata incolumità. Gli unici interventi, ad ora, sono stati posti in essere dai Vigili del Fuoco: non si comprende la ragione del silenzio del Comune, né l’incosciente disinteresse nel tradurre in chiave risolutiva un problema d’indiscussa urgenza.

Non solo: piogge recenti hanno, altresì, indebolito ulteriormente frontalini e cornicioni già precari: per questo sono intervenuto personalmente, chiedendo che l’Ufficio tecnico comunale venga immediatamente investito affinché agisca con tempestività per l’eliminazione delle parti pericolanti ed operi al relativo ripristino, per la tutela della pubblica e privata incolumità, allo scopo di impedire tragedie altrimenti inevitabili, posto, inoltre, che il quartiere in questione è caratterizzato da alta densità di popolazione.

Non posso, purtroppo, esimermi, dal ricordare il dramma avvenuto a San Ferdinando: una donna è rimasta uccisa dal crollo di un balcone che presentava i medesimi requisiti di precarietà. E, per lo meno davanti alla morte di un essere umano, è intollerabile la cecità istituzionale che impedisce la prevenzione del danno di cui non ha solo facoltà, ma dovere.

L’emergenza, dunque, va sanata tanto per la sicurezza dei cittadini – ai quali di persona ho promesso che avrei combattuto al loro fianco la battaglia per la giustizia che impone l’immediata, concreta risoluzione – quanto per la loro dignità. Le condizioni indecorose in cui la zona è costretta a vivere definiscono un imbarazzante e disumano disservizio dell’autorità competente che non può più motivare un’ulteriore attesa: è impensabile che, davanti a tanto, non si abbia l’intelligenza morale – e quindi operativa – di intervenire hic et nunc".

Antonio Piserà - Coordinatore Provinciale di Noi con Salvini

 

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Noi con Salvini si scaglia contro Oliverio e Scura: "Calabria in piena emergenza sanitaria"

"L’immobilismo della Regione Calabria e il super commissario alla Sanità dottor Scura mandato da Renzi ci stanno portando - è la critica mossa da Antonio Piserà, referente provinciale di 'Noi con Salvini' a Vibo Valentia - ad una vera e propria emergenza sanitaria regionale. La Regione Calabria è l’unica regione a non aver avviato il processo di dematerializzazione della ricetta rossa, introducendo subito la ricetta elettronica entrata in vigore con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 14 novembre 2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre scorso. Ovviamente questo è solo il provvedimento attuativo dell’art. 1 , comma 2 quater, decreto legge 21 giugno 2013 convertito con modificazione alla legge 9 agosto 2013 n° 198. Ebbene, la Regione Calabria ha avuto ben due anni e mezzo per introdurre la ricetta elettronica, senza causare disagi ai cittadini calabresi". "Ma il presidente Oliverio - lo rimprovera il rappresentante del movimento guidato da Matteo Salvini - dal momento del suo insediamento è stato troppo distratto per cercare di risolvere i problemi che affliggono la sanità calabrese e ha concentrato tutte le sue forze correndo a Roma per essere nominato lui commissario alla sanità, ottenendo però un bel due di picche dal suo Partito. Lo stesso Renzi ha deciso con fermezza di mandare il commissario Scura a risolvere l’emergenza della sanità in Calabria, il quale però è troppo impegnato a fare tagli drastici e radicali, senza ascoltare le esigenze che provengono dai territori, cosicché fra poco si troverà ad affrontare un’emergenza che poteva essere risolta con ampio margine. Lungi poi che il problema sia stato affrontato in tempi utili dal Consiglio Regionale  o dalla Terza Commissione Sanità dello stesso Consiglio, presieduta dal Consigliere del PD Michelangelo Mirabello. I consiglieri regionali, quando entrano nell’'Astronave' di Palazzo Campanella, instaurano distanze siderali con la realtà che li circonda e con i problemi che ogni giorno affrontano i calabresi. Tutte queste 'distrazioni' le pagheranno i cittadini calabresi, soprattutto quelli che hanno bisogno di farmaci salva vita di fascia A, costretti così ad acquistare il farmaco. E si inizia anche già ad avvertire la penuria dei ricettari forniti dal Ministero della Sanità, che stanno andando ad esaurimento". "Anche se alcune ASL hanno concordato un piano di emergenza, la cosiddetta ricetta bianca, con i titolari di farmacie per l’erogazione dei farmaci di fascia A, rimane in piedi - sottolinea  Piserà - il grosso problema delle visite e delle prestazioni sanitarie che dovranno essere eseguite fuori regione dai nostri corregionali,  costretti ai viaggi della speranza verso luoghi dove avere risposte certe e dove la sanità funziona a dovere. Un torinese che si troverà in Calabria potrà ritirare un qualsiasi farmaco di fascia A, mentre un calabrese che si trova temporaneamente fuori regione sarà costretto ad acquistare il farmaco, fosse questo un farmaco importante come l'insulina per il diabetico o  un farmaco per il cuore per i cardiopatici.  Questa situazione, causata dalla negligenza della classe politica dirigente, è vergognosa ed è altresì vergognoso il silenzio del Commissario Scura che, interpellato da Federfarma, ad oggi non ha dato nessuna risposta. 'Noi con Salvini', tramite i suoi parlamentari, attuerà tutte le opportune iniziative per tutelare il diritto reale alla salute dei calabresi, affinché la nostra regione possa mettersi in linea con il resto d'Italia ed il solco di questo ritardo venga colmato urgentemente. È giusto che  i responsabili paghino questo disservizio e che non vada tutto, come sempre, in cavalleria, perché proprio questo modo di fare ha portato la nostra Calabria ad essere la più povera d’Italia". "'Noi con Salvini' - assicura Antonio Piserà - vuole estirpare  dalle istituzioni calabresi di ogni livello questo modo di fare, vigilando e agendo senza dare tregua per tutelare gli onesti calabresi".

Protesta immigrati Briatico, Piserà: “D’ora in poi i soldi siano destinati ai disoccupati italiani”

La violenta protesta da parte di immigrati ospiti nella struttura alberghiera Hotel Torre Sant’Irene di Briatico, ci fa gridare con rabbia e indignazione: ‘rimpatrio immediato per tutti gli ospiti della struttura’”. È quanto afferma il referente provinciale di Vibo Valentia di ‘Noi con Salvini’ Antonio Piserà per il quale “non può passare il messaggio che in Italia tutto è permesso, non possiamo assistere a queste situazioni che saranno sempre in continuo aumento, soprattutto non possiamo noi cittadini pagare per mantenere questa gente. Dobbiamo dire a chiare lettere agli italiani – sostiene Piserà- che non siamo di fronte ad una normale e  naturale immigrazione, ma siamo davanti ad una invasione (forse voluta) dalla quale non nascerà mai integrazione quanto solamente instabilità, insicurezza e impoverimento per l’Italia. Non esistono ragioni valide per una tale protesta violenta. Se è vero come è vero che questi hanno protestato per il ritardo nei pagamenti loro spettanti, diventa  grave e offensivo in un territorio dove il tasso di disoccupazione è altissimo, diventa ancor più grave e offensivo della dignità dei lavoratori. Il pensiero non può che andare ai lavoratori della Provincia di Vibo Valentia, che sono padri e madri di famiglia che non ricevono lo stipendio da mesi da parte dello Stato e molti di loro, che conosco personalmente, sono sul punto di  far interrompere gli studi universitari ai loro figli compromettendo il loro futuro. Stiamo assistendo al continuo taglio di servizi essenziali dalla sanità alla scuola, e allo stesso tempo non possiamo però mantenere questa gente. Nel nostro territorio le forze dell’ordine non possono essere sottratte dalla lotta alla ndrangheta e dal garantire la sicurezza ai cittadini che pagano le tante tasse. Le forze dell’ordine hanno subito tanti tagli, ma nonostante tutto con abnegazione portano avanti il loro lavoro.  La solidarietà ai carabinieri feriti nei tafferugli, mentre nessuna solidarietà a chi, abbagliato da un guadagno facile,  ha messo a disposizione la struttura non capendo che in questo territorio, ad alto tasso turistico, tutto il settore potrebbe essere compromesso deteriorando la buona reputazione  di cui godiamo in Italia e all’estero. Mi auguro – aggiunge Piserà - che le associazione turistiche pongano un freno a tutto questo evitando che altre strutture vengano destinate a tale scopo, ma soprattutto che quelle attualmente adibite a tale uso vengano presto liberate. Vorrei ricordare a tutti un passo tratto del discorso di San Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla): ‘Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria’. Non staremo a guardare a questo deterioramento voluto dal Governo Renzi-Alfano, non faremo distruggere la nostra identità territoriale e nazionale dalle lobby europee che del problema immigrazione si stanno lavando le mani, facendo gravare tutto l’onere sull’Italia e suoi cittadini. Grideremo a gran voce – conclude - che i soldi destinati a mantenere gli immigrati debbano essere spesi per i disoccupati italiani”.

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