Assemblea Nazionale Polo Sovranista, ecco i calabresi eletti

Lo scorso weekend a Roma  ha visto ufficialmente la luce il Polo Sovranista, movimento politico nato dalla fusione de “La Destra” e “Azione Nazionale” , targato Storace-Alemanno-Scopelliti,  che ha l’aspirazione di unire tutte le persone di destra che vogliono essere protagoniste della nuova stagione politica. In un incontro molto partecipato, a detta degli addetti stampa del neonato soggetto politico, è stata votata l’Assemblea Nazionale.   Copiosa la rappresentanza calabrese che ha visto l’elezione di  ben 17 membri. In seno all’assemblea entreranno, con diritto di voto, Franco Bevilacqua, Marco Cascarano, Sabrina Annamaria Curcio, Rocco Dominici, Orlando Fazzolari, Pasquale La Gamba, Francesco Mastroianni, Clotilde Minasi, Emma Staine, Serena Multari, Nicola Aronne, Caterina Scarfone, Giuseppe Scianó, Luigi Tuccio, Giuseppe Talotta, Sandro Mauro e Vincenzo Ventura. 

Mimmo Arena, coordinatore regionale del movimento, ha voluto esprimere  grande soddisfazione, volendo fare "un particolare elogio a Scopelliti, Alemanno, Menia e Storace perché proprio grazie alla loro tenacia e alla passione di uomini di destra, hanno saputo costruire una nuova casa aggregativa. Sotto la loro guida sapiente dovremo essere tutti pronti a contribuire ad un sogno rinnovato, impegnandoci sul territorio fianco a fianco con i cittadini, sempre pronti a dare risposte e mai a tentennare. Il coordinamento calabrese continuerà nel suo laborioso cammino frutto del lavoro quotidiano di un gruppo dirigente voglioso di affermare sul territorio i valori della destra. Movimento Nazionale per la sovranità” ha poi concluso “non è certo un punto di arrivo, ma una tappa nel processo di riunificazione della destra italiana".

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Referendum, Azione nazionale: "Reggio ha detto No all'inadeguatezza di Falcomatà"

Riceviamo e pubblichiamo

"Non sono serviti i soliti giochetti sull'orientamento dei sondaggi, le promesse di elargizione, le minacce all’inverso. Non è bastato il servilismo dei potentati, gli endorsements giornalistici esteri, i tentativi di corruzione morale degli italiani all'estero, le facce falsamente preoccupate di chi ha paura dell'espressione della volontà popolare.

È quest'ultima ad avere vinto!

Renzi adesso può solo prendere atto di un fallimento ormai acclarato della sua azione politica, certificato da numeri in doppia cifra, espressi a caratteri cubitali sulle schede referendarie degli italiani, i quali hanno detto un secco No alle riforme partisan e fatto sentire la propria voce come non si registrava da tanto tempo.

Il dato più significativo è infatti quello dell’affluenza alle urne di un elettorato che ha fortemente voluto questa bocciatura, destando finalmente la propria coscienza di fronte all’ennesima opera di messa in discussione della sovranità popolare.

E se le percentuali sono severissime a livello nazionale, il dato registrato a Reggio è mortificante ed emblematico di un malcontento fin troppo evidente, aggravato da un matrimonio di intenti rivelatosi fallimentare per il nostro Sindaco e la sua Giunta.

Avere sposato la causa referendaria così visceralmente per Falcomatà e soci adesso significa presa di responsabilità in tal senso. Significa che la umiliazione che il popolo reggino ha tributato a questi signori, attraverso numeri e percentuali largamente superiori alla media nazionale, assume il carattere di una sconfitta dal sapore assolutamente politico.

Ci chiediamo se lo stesso Falcomatà adesso pretenderà che le promesse verso Reggio vengano mantenute.

Ci domandiamo in che modo questa enorme sconfitta del renzismo influirà sul rimpasto della sua giunta di fronte alla delegittimazione tributata dalla gente, che sa tanto di dissenso espresso verso il modo palesemente deficitario di amministrazione della nostra città. Una città che si è espressa chiaramente in senso contrario, dimostrando di non cadere nelle trappole demagogiche di chi mostra giorno dopo giorno inadeguatezza e incapacità.

Prenderanno esempio dal loro leader e si cospargeranno il capo di cenere, ammettendo la sonora bastonatura ricevuta o manterranno l’arrogante e poco istituzionale mutismo di convenienza che in questi due anni ha caratterizzato il loro agire e proseguiranno incuranti nella disastrosa azione politica?"

Coordinamento reggino Azione nazionale

Reggio Calabria: "la concessione del Teatro Cilea a Renzi è una violazione del Regolamento comunale"

Riceviamo e pubblichiamo

"Per un Si, a volte o forse spesso, ci si muove anche nell’illegalità. E’ la libido da consenso, è la paura di non farcela. Il Pd di Reggio ha scelto la via dell'infrazione, del mancato rispetto delle regole. La concessione del Teatro Cilea al segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, domani a Reggio Calabria per un’iniziativa politica, rappresenta una chiara ed evidente violazione del Regolamento per la concessione in uso del teatro comunale “Francesco Cilea” e delle altre strutture comunali destinate ad attività teatrali e spettacolistiche.

In particolare l’articolo 3 del regolamento, disciplina le iniziative che possono trovare luogo nel maggiore polo culturale cittadino: “lo svolgimento di manifestazioni di spettacoli teatrali, di prosa, di varietà, musicali e di danza, le attività cinematografiche ed audiovisive, le mostre di pitture, scultura ed arti visive in genere, le manifestazioni di pubblico intrattenimento che abbiano un elevato interesse culturale, sociale e politico-istituzionale, purché prestigiose per la città”.

Non ci sembra, dunque, che tra queste si possa annoverare la disperata ricerca di Sì referendari del Partito Democratico e del suo segretario Nazionale Matteo Renzi.

E' importante sottolineare, inoltre, come il confine utilizzato dal Pd in questa circostanza sia sottilissimo: si vuole fare passare la presenza di Renzi a Reggio Calabria come visita Istituzionale del Presidente del Consiglio dei Ministri, ma così non è. Lo sanno tutti, anche i bambini.

Renzi domani sarà in città come segretario del Pd, per parlare di Referendum in piena campagna elettorale, a 360° e senza dubbio alcuno.

Mai in passato il centrodestra ha concesso per manifestazioni di partito, all’ex Premier Berlusconi, il Tempio della cultura cittadina.

Il Sindaco Falcomatà, invece, ritenendosi oltre legge, supera il regolamento comunale violandolo nelle sue forme più elementari Una scelta illegittima che testimonia come, troppo spesso, non basta un si: serve addirittura "svendere" i beni della città. Alla faccia dei reggini. “Dura Lex, sed Lex”, ma non per tutti!"

Daniele Romeo - Azione nazionale Reggio Calabria

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Azione nazionale: "L'armata Brancaleone di Oliverio ha fatto sì che i calabresi a Roma vengano considerati sudditi"

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"Solo venti giorni fa, è stato inaugurato il reparto di cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Per l'occasione scese da Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, accolta dal gotha del Partito Democratico regionale e dal Governatore Oliverio.
C'era, tra i vassalli di questo governo di improvvisati "padri costituenti", anche il Sindaco di Reggio Calabria, il quale, nei giorni successivi, si è ben guardato dal far sentire la propria voce per denunciare che l'evento "storico" in realtà era una volgare messinscena. Ancora oggi, il Reparto di Cardiochirurgia esiste solo sulla carta e non è operativo.
Ed è di oggi la raggelante notizia del decesso di una persona di 37 anni, mentre veniva trasferita in elicottero, per seri problemi cardiaci, da Reggio Calabria a Catanzaro.
 
Se provassero un minimo di vergogna, tutti i protagonisti e comprimari di quella volgarissima sceneggiata registratasi in piena campagna referendaria a favore del SI, dovrebbero avvertire almeno una sola volta nella loro insignificante esistenza il buon gusto di immediatamente abbandonare le cariche pubbliche ricoperte, per consegnarsi ad un resipiscente esercizio autocritico imposto dalla grave ed incolmabile distanza che li separa dai problemi quotidiani vissuti dai calabresi.
Tutto questo, però, non accadrà!
Apprestiamoci, quindi, anche qui in Calabria, a salutare il possibile conferimento ad Oliverio dello stesso "premio" che Renzi ha già promesso come illecito corrispettivo al governatore della Campania De Luca, cioè la probabile nomina a commissario per la Sanità.
L'armata Brancaleone di Oliverio ha fatto sì che i calabresi a Roma vengano solo considerati dei sudditi e non c'è da stupirsi che al Governo Renzi interessi solo che qui venga votato il SI al referendum, non che ai cittadini reggini e calabresi sia assicurata tutela del loro diritto costituzionale alla salute.
E il giovane Sindaco ereditario?
La sua distrazione rispetto alle gravi emergenze della città di Reggio Calabria è evidente ed assoluta: a lui #bastaunSI per incrementare il processo migratorio che imperversa in riva allo Stretto.
 E la sua destinazione sarà Palazzo Madama".
 
Azione nazionale - Reggio Calabria
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Il cordoglio di Azione nazionale per la scomparsa di Antonio Franco

Azione Nazionale si stringe attorno ai familiari di Antonio Franco ed esprime tutto il cordoglio possibile per la prematura scomparsa di un grande uomo, prima ancora che sindacalista di prestigio e politico di spessore". E' quanto scrive in una nota il movimento politico che di Franco ricorda "La sua militanza politica sin dai movimenti giovanili e le sue battaglie in Consiglio Comunale lo collocano tra i figli più nobili che la nostra Reggio si vede costretta oggi a piangere. I lunghi anni trascorsi sulle barricate a difesa della giustizia sociale e della propria città non verranno cancellati mai dalla memoria di tutti coloro che lo hanno conosciuto e di quei cittadini che hanno beneficiato del suo impegno".

Reggio C.: Azione nazionale avvia il progetto "Passeggiando tra i quartieri"

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Il Movimento Azione Nazionale ha avviato il progetto “Passeggiando tra i quartieri” con il primo incontro che ha visto partecipi i cittadini di Ortì superiore. Dopo una breve presentazione, gli attivisti del nuovo Movimento, stimati professionisti reggini, con in testa la coordinatrice cittadina Antonella Postorino, dalla piazza principale ha intrapreso una vera e propria passeggiata. Sono stati gli stessi abitanti ad accompagnare il gruppo per mettere in risalto le criticità attraverso testimonianze e interviste video raccolte dalla troupe. “Da questa prima passeggiata sono emerse tante riflessioni, soprattutto perché ci siamo trovati di fronte cittadini delusi, arrabbiati e stanchi. Purtroppo il tasso di spopolamento del borgo ha raggiunto percentuali elevatissime, tanto da contare soprattutto la presenza di anziani, privi dei servizi essenziali, abbandonati a se stessi”, afferma la coordinatrice AN, “In un luogo dalle grandi potenzialità ambientali, turistiche e agricolo/produttive, bisognerebbe puntare allo sviluppo di infrastrutture e servizi, per far sì che possa tornare a vivere. Sicuramente il tema dei collegamenti è uno dei più dolenti, ma la quotidianità è afflitta da tantissimi altri problemi”. La voce dei cittadini si è fatta sentire soprattutto quando è emersa la mancanza dell’acqua potabile “Non capisco perché lasciarci senz’acqua visto che siamo così pochi. La aprono e chiudono senza preavviso” dice una cittadina. “Alcune vie sono al buio, per avere una lampadina dobbiamo aspettare mesi” - “Non esiste la differenziata e la TARI è altissima” – “Non esiste la rete fognaria” – queste le testimonianze più assordanti. Ma soprattutto gli anziani chiedono un servizio anagrafico decentrato “Sarebbe utile che un impiegato comunale facesse servizio anche una volta a settimana per venire incontro alle nostre necessità, per fare un documento abbiamo bisogno di essere accompagnati e poi bisogna tornare a ritirarlo. Invece un ufficio, anche presso la vecchia circoscrizione sarebbe la salvezza per tutti noi”. Continua Antonella Postorino “La partecipazione attiva dei cittadini è stata importantissima, noi abbiamo ascoltato le istanze del territorio, adesso approfondiremo le tematiche esposte e rifletteremo sulle possibili soluzioni nella speranza che chi ha il potere istituzionale ne prenda atto. E’ un percorso di Politica Attiva sul Territorio, perché siamo sempre più convinti che i veri protagonisti debbano essere i cittadini. Noi continueremo ad esserci, mettendo a disposizione le nostre professionalità, ed accoglieremo chiunque abbia voglia di portare avanti il nostro progetto”. Il gruppo durante il percorso è stato coadiuvato dai referenti del Comitato pro-cittadini “TRIBUTI”, dello stesso Movimento, Lorenzo Federico e Saverio Laganà, dalla referente del Comitato del “NO alla riforma Costituzionale”, Ersilia Cedro e dal referente dei giovani del gruppo “Patria”, Domenico Tamiro. Prossimamente verrà prodotto un documento di sintesi corredato dalle interviste/testimonianze dei cittadini e subito dopo si procederà con la seconda passeggiata tra i quartieri per la quale è stata scelta un’altra periferia cittadina.

Movimento Azione Nazionale

Sgomento di AN: "Mai era accaduto che i dipendenti comunali non ricevessero lo stipendio"

"Apprendiamo con sgomento e preoccupazione la notizia del mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti del Comune di Reggio Calabria". Sono le prime parole di una nota diffusa da Azione Nazionale Reggio Calabria."Un evento eccezionale, unico nella sua drammaticità, mai verificatosi - ricordano gli esponenti di AN - nella storia contemporanea della nostra città.  Come ciò sia potuto accadere, anche a dar credito alle voci artatamente diffuse secondo cui tale situazione sia da ricondursi al contenzioso con la Leonia, è assolutamente incomprensibile. Ed infatti, l’Amministrazione dovrebbe aver provveduto per tempo a deliberare sull’impignorabilità assoluta delle risorse finanziarie destinate agli stipendi dei dipendenti, con ciò privando di efficacia l’azione esecutiva da tempo intrapresa dalla suddetta società partecipata dal Comune al 51%.  Quello che è intollerabile è la sprezzante arroganza con cui, questa amministrazione, ritiene di dover agire senza dare alcuna spiegazione alla città rispetto a fatti gravissimi.  A fronte dell’ingiustificato e colpevole silenzio sin qui mantenuto, la cittadinanza e gli incolpevoli dipendenti comunali si ritrovano inermi davanti all’ennesima dimostrazione di incapacità gestionale offerta da questi improvvisati amministratori, il cui atteggiamento nella quotidianità attesta che l’unico loro intento è quello costruire carriere politiche servendosi della città". "In attesa della consueta dichiarazione che ribalta le responsabilità, consigliamo di abbandonare il Palazzo - è la conclusione di Azione Nazionale - per manifesta incapacità, il re è ormai nudo.

 

"Mala Sanitas". AN rimprovera Falcomatà: "Per pudore avrebbe dovuto tacere"

"La recente inchiesta che ha interessato il reparto di Ginecologia e Neonatologia degli Ospedali Riuniti - affidando le sentenze e gli approfondimenti agli organi competenti- avrebbe dovuto indurre la società civile e la politica - secondo Azione Nazionale Reggio Calabria - a riflessioni più appropriate. Certamente è intollerabile dover assistere a prediche e paternali da parte di soggetti non titolati, almeno per pudore, a proferire parola sull’argomento. E’ il caso, manco a dirlo, del sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, capace anche in questa occasione di 'sfruttare' il clamore mediatico a proprio uso e consumo rilasciando dichiarazioni in pompa magna, costruendosi la solita 'aurea' di 'verginello' dalla faccia pulita, consumando interviste televisive sulle emittenti nazionali, dispensando “morali” con dichiarazioni a mezzo stampa. Il dilemma che ci assale, però, è capire se Falcomatà abbia rilasciato queste interviste quale primo cittadino di Reggio o quale fratello di una persona indagata proprio per un “dubbio” concorso agli Ospedali Riuniti; se abbia parlato solo per circostanza (in pieno stile renziano) o per un tormentato sussulto di coscienza. Certamente Falcomatà avrebbe dovuto preferire il silenzio alla banalità. Avrebbe dovuto tacere piuttosto che prendere in giro i cittadini". "'Il posto è mio' arrogava qualcuno: ed era un posto proprio agli Ospedali Riuniti, in sfregio - sottolineano i rappresentanti reggini di AN - ad un regolare concorso pubblico: una procedura per la quale, lo ricordiamo al Sindaco, sua sorella Valeria e suo cognato Demetrio Naccari Carlizzi (altro moralizzatore di professione) risultano indagati. E visto che di sanità si parla, Falcomatà avrebbe potuto ricordare, magari tra una frase ad effetto ed un’altra, quando lo stesso Naccari Carlizzi, al telefono, voleva 'far vendere un organo' ad un giornalista colpevole solo di aver svolto il proprio lavoro, approfondendo i contorni dell’inchiesta in questione, senza schierarsi nell’oblio del silenzio a cui molta stampa reggina è consapevolmente piegata". "Ecco forse Falcomatà, sindaco, avrebbe dovuto esporsi - conclude Azione Nazionale - su queste vicende o, in caso contrario, avrebbe dovuto tacere. Quantomeno per pudore".

 

 

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