Calabria, confusione in Regione. Nei tirocini col MIUR presente anche un deceduto
Sta assumendo un vero e proprio connotato grottesco quello che sta avvenendo nel caso dei tirocini formativi messi in campo dalla Regione Calabria. A settembre 2016, l’ente regionale guidato dal Presidente Mario Oliverio, ha avviato la raccolta di candidature per la selezione di un massimo di 600 disoccupati e inoccupati in possesso dello status di percettori di ammortizzatori sociali in deroga, in attuazione delle intese raggiunte con il MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria. Per i selezionati avrebbero dovuto essere attivati dei tirocini formativi e di orientamento (150 unità per l’Area II) e percorsi formativi professionalizzanti (450 unità per l’Area I) da realizzare con attività in aula e con formazione on the job nelle scuole della Calabria. Ai lavoratori selezionati e ammessi al tirocinio avrebbe dovuta essere riconosciuta e corrisposta dalla Regione Calabria un’indennità mensile lorda di 600 euro. Un bando come altri pubblicizzato Urbi et Orbi dall’assessore al Lavoro Federica Roccisano come uno di quegli strumenti che avrebbero dovuto creare presupposti per il lavoro. Ma cosa sta succedendo? Dopo una prima graduatoria provvisoria pubblicata nei primi mesi del 2017 alla quale è stata presentata ricorso da parte di numerosi esclusi, c’è stata la pubblicazione di una seconda graduatoria, quella definitiva, con l’obbligo per i tirocinanti di dare la propria disponibilità presso gli uffici del lavoro. In questa graduatoria però, disattendendo uno dei criteri dettati nel bando, molti tirocinanti vengono mandati a espletare il proprio tirocinio in Istituti al di fuori dei 30 chilometri di distanza dalla propria residenza. Non solo. Alcuni Istituti presenti nella prima graduatoria sono invece assenti nella seconda e al loro posto ne spuntano degli altri. Insomma negli uffici regionali avranno fatto una bella confusione. Ma nel frattempo alcuni Istituti provvedono a convocare i tirocinanti presso le segreterie per l’accettazione del tirocinio. A questo punto i burocrati regionali si accorgono della confusione e mettono in campo una rimodulazione. Arriviamo a settembre quando viene pubblicata una nuova graduatoria nella quale le cose non vengono gestite diversamente. Si cambiano nuovamente gli istituti ospitanti i tirocini e nuovamente il criterio della distanza non superiore a 30 chilometri dalla residenza del tirocinante viene disatteso, con i tirocinanti nuovamente “trasferiti” presso altri istituti. Ma non è tutto, tra gli ammessi al tirocinio formativo c’è in posizione utile il nominativo di una persona che nelle more del procedimento è deceduta anch’egli “trasferito” da una scuola all’altra o persone già impegnati in altri tirocini messi in campo dalla Regione. Ed Allora? C’è che alla Regione Calabria Assessorato al Lavoro c’è molta confusione. Dei Tanti tirocini messi in campo che avrebbero potuto dare una boccata di ossigeno ai migliaia di disoccupati molto non sono partiti e quelli avviati non hanno trovato le aspettative sperate. Insomma l’assessore Federica Roccisano dovrebbe prendere coscienza di quanto sta avvenendo, delle protesta partite in tutta la regione e trarne le dovute conclusioni. Era stata, peraltro, proprio lei in una riunione a dire: «In Calabria mai più tirocini». E di tirocini invece ne sono partiti a iosa, ma solo sulla carta.
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