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Serra, Psc: Lagrotteria e Tassone attaccano Galeano

“Mercoledì 8 Giugno, come anticipato giorni addietro, raccogliendo un invito del consigliere Galeano, ci siamo recati, insieme al Dott. Francesco Tassone, presso gli uffici del Comune di Serra San Bruno per avere tutte le informazioni atte a verificare lo stato del procedimento per l’approvazione del  P.S.C. (c.d. piano regolatore).

Arrivati in Comune alle 16,00 abbiamo trovato solo il personale dell’ufficio urbanistica, che ci ha gentilmente e pazientemente “ospitato” per il tempo che abbiamo potuto attendere, ma del Galeano e degli amministratori nessuna traccia, cosa non insolita negli uffici comunali.

Nonostante, l’attesa, di circa un’ora, il Galeano non si è fatto trovare e non solo, non ha neanche avuto la buona educazione di declinare direttamente l’invito o rinviarlo ad altra data come richiesto nell’articolo del 6 giugno, altro che “Inaudita altera parte”.

Comunque sia, già questo basterebbe a chiedersi: Se non hanno nulla da nascondere e sono sicuri delle proprie ragioni e di quanto fatto, sempre se è stato fatto qualcosa, perché non si è presentato il Galeano? Né lui, né altri di tutti questi attuali amministratori illuminati?

 In fondo la domanda che volevamo porre è semplice, soprattutto per un tecnico come il Galeano:

Sono trascorsi circa due anni dall’insediamento della nuova amministrazione vorremmo sapere a che punto è la procedura per la redazione e l’adozione del nuovo P.S.C..?

La domanda è fatta nel nome di un interesse generale, non personale, la risposta è dovuta “alle Serresi e ai Serresi” ai quali avete chiesto il voto e vi hanno votato (pari al 40% dei votanti, oggi in evidente calo) ma anche a chi, in maggior numero, non vi ha votati (che è un ben più numeroso, 60% dei votanti). 

Al Galeano, giusto per buttarla in caciara, ricordo che io sig. Walter Lagrotteria, che non mi sono sottratto al giudizio dei cittadini ho ottenuto un consenso in voti maggiore di quello “dal di lui conseguito”, pur essendo candidato in una lista non vincente, giusto se questa, a suo dire, deve essere la discriminante alla tutela dei diritti dei cittadini, di tutti i cittadini, dei quali anche io peraltro faccio parte.

Ricordiamo a noi stessi che chi è eletto, da sempre, deve rappresentare con impegno e dedizione, per quanto ne è capace, l’intera cittadina. Questo è un principio di correttezza istituzionale che dovrebbe esser chiaro a chi si propone per ricoprire tali ruoli, soprattutto se per i quattro anni precedenti ne ha fatto, a torto o ragione, un cavallo di battaglia. Crediamo sia utile farsi dare qualche lezione da qualche luminare, scelto tra quelli vicini, possibilmente gli stessi ai quali si è richiesto l’aiutino. Questo, umilmente, lo consigliamo perché altrimenti si rischia di sembrare un amministratore “improvvisato” e quanto mai inadeguato al ruolo svolto.

Successivamente, nell’attesa che il Galeano, o qualcuno degli amministratori illuminati si presenti, scopro e leggo, su indicazione del Dott. Tassone, che il Galeano mi risponde su Facebook, come è solito fare di questi amministratori del cambiamento, con una sequela di tendenziose baggianate. Per altro chiaramente smentite dall’atto che egli stesso pubblica, che a questo punto credo, che egli stesso, non abbia letto o addirittura se lo ha fatto non lo ha ben compreso, basterebbe si sedesse con i tecnici comunali e così troverebbe di sicuro sollievo alla confusione che sembra affliggerlo.

E’ chiaro, leggendo il documento pubblicato, che nel periodo, giugno 2016 – febbraio 2019, durante il quale ho avuto l’onore di esser Amministratore di questa splendida cittadina, al contrario di quanto detto dal Galeano, sia stata tanta e intensa l’attività svolta in poco più di sei mesi dall’insediamento, insieme ai tecnici comunali, per riavviare quelle che sono state le attività necessarie a far ripartire il procedimento amministrativo relativo al  P.S.C. .

Legga con più attenzione, consigliere, la lettera pubblicata dove gli si dice che con delibera di giunta comunale, quella di cui facevo parte, viene avviata, dopo 7 anni, una nuova Conferenza di Pianificazione per riavviare l’iter di approvazione del Piano. Altro che nulla di fatto, sia onesto prima di tutto con se stesso.

La delibera di giunta, di cui si parla, è la n.° 36 del 13 marzo 2017. Leggerla oltre che chiarirle qualche dubbio potrebbe arricchirle la conoscenza dell’argomento. Imparerebbe, dal punto di vista della opportunità amministrativa e politica, che il lavoro fatto, da chi ti ha preceduto, và, se si possiedono le capacità, valutato, capito e se valido non và disperso. Ma per questo ci vuole umiltà, carattere e grande onestà intellettuale, cose di cui si avverte enorme carenza tra gli illuminati.

Dobbiamo dire che, noi cittadini Serresi, speranzosi, confidiamo tutti nella capacità amministrativa e nella volontà del Galeano.

Nella stessa lettera pubblicata dal Galeano leggendola è chiaro che la scelta allora fatta dall’Amministrazione aveva una motivazione tecnica di opportunità normativa al fine di portare vantaggio all’Ente e ai serresi, vantaggio ancora in essere e che le suggerisco di farsi spiegare dagli uffici al fine di mantenerlo e non disperderlo, sarebbe una enorme iattura.

Ancora, della documentazione citata dalla Regione come parzialmente mancante e della quale viene richiesta integrazione potrebbe chiedere ai Tecnici comunali e a quelli incaricati alla redazione del piano, che nei mesi a seguire hanno lavorato per integrarla secondo le indicazioni date della Regione in occasione di incontri di confronto tecnico-normativo con gli stessi tecnici.

Facciamo notare che i rilievi fatti nella lettera non sono una negazione della formulazione del Piano stesso ma una prima positiva valutazione di approvazione dell’impianto formulato e della proposta nel suo complesso, che, per onestà morale e correttezza istituzionale, devo dire, trova origine nei precedenti atti, quelli dal 2010 a seguire. Se la legge attentamente e senza pregiudizio alcuno si accorgerà che la stessa non è altro che un parere preliminare affinché il comune potesse procedere con l’iter di formazione e approvazione del Piano, secondo quanto previsto dal comma 8 del art. 27 della L.R. 19/02.

Inoltre, a dimostrazione di quanto detto, basterebbe che si facesse informare degli atti che gli stessi tecnici incaricati, su richiesta del Commissario Prefettizio Dott. Guerra, hanno consegnato all’Ente nel 2020, ci riferiamo, principalmente, alle tavole del R.E.U., atti fondamentali e propedeutici al prosieguo del procedimento di adozione del  P.S.C. .

Questo a dimostrazione che non è vero ciò che afferma il Galeano, che probabilmente disconosce l’argomento di cui parla oppure, ancora peggio, mente sapendo di mentire.

Ma ora vorremmo tornare ai giorni nostri, dove abbiamo una amministrazione eletta il 20 settembre 2020, con la promessa elettorale di “approvare nel più breve tempo possibile il P.S.C. quale strumento fondamentale di programmazione dello sviluppo...” (Programma elettorale di Liberamente). 

Ad oggi, trascorsi circa due anni, l’Amministrazione del cambiamento non ha prodotto un solo atto utile a completare il procedimento di adozione del  P.S.C. . Anzi al contrario, l’attuale amministrazione si è resa, addirittura, destinataria di un sollecito “disperato” da parte della Regione.

Perché il Galeano non pubblica, lo invitiamo a farlo, la lettera del 20 Maggio 2022 ricevuta dalla Regione, che scrive all’attuale Amministrazione degli Illuminati, invitandoli a procedere, entro dieci giorni, oramai già trascorsi abbondantemente, “ai successivi adempimenti previsti dal comma 8 del art. 27 della L.R. 19/02”

Articolo che così recita:

“Successivamente all’approvazione del P.S.C. da parte del Consiglio comunale, una copia integrale del piano approvato è trasmessa alla Regione e alla Provincia secondo le modalità ed i tempi di cui all’articolo 8, comma 8, della presente legge. Il PSC ed il rapporto ambientale unitamente agli atti di cui all’articolo 17 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. sono depositati presso il Comune per la libera consultazione. L’avviso dell’avvenuta approvazione del piano e del suo deposito viene pubblicato sul B.U.R. Della stessa approvazione e avvenuto deposito è data altresì notizia con avviso su almeno un quotidiano a diffusione regionale.”

Ciò dimostra, in modo inequivocabile, il contrario di ciò che lui, mentendo, afferma.

Perché, il Galeano, non dice che della terna dei tecnici incaricati per la redazione del  P.S.C., due si sono dimessi da tempo e ne rimane solo uno? Perché, il Galeano, non dice che l’unico tecnico rimasto in carica, forse, è stato convocato e ascoltato solo successivamente al nostro intervento e cioè mercoledì mattina, 8 giugno.

Perché non dice, il Galeano, che ad oggi ancora non hanno prodotto atti tesi alla sostituzione dei tecnici dimissionari. E ciò rende impossibile completare la redazione degli atti residuali necessari alla approvazione del P.S.C.?

Il Galeano forse dimentica che, lui e gli illuminati, sono stati eletti per amministrare oggi e non per assillare la popolazione con le lagnanze di ciò, che a loro dire, non è stato fatto ieri. E’ finita oramai da tempo la campagna elettorale.

Al Galeano diciamo che i fatti, quelli veri, stanno a zero, meglio a -1.

La verità è che visto il lavoro preparatorio svolto in occasione della convocazione della Conferenza di Pianificazione del 2017 e quello successivamente fatto nei mesi a seguire sino al 2018 e successivamente nel 2020 con la consegna delle tavole del R.E.U. al Commissario Prefettizio, previa integrazione di alcuni elaborati tecnici peraltro già in parte predisposti, informiamo il Galeano che  il P.S.C. è pronto da portare in consiglio comunale per l’approvazione e la successiva pubblicazione per la libera consultazione da parte dei cittadini Serresi.

Quindi visto che sono oramai trascorsi circa due anni, di riposo, dalla vostra elezione e avete tanta voglia di lavorare, datevi da fare, entro il 2022 il  P.S.C.  può essere approvato e adottato, significherebbe tanto per i Serresi e anche per le casse dell’Ente.

Se il Galeano o altri tra gli illuminati volessero avere un confronto sull’argomento al solo fine di portare a termine un procedimento così importante per Serra e i Serresi noi siamo a Vostra disposizione, come già detto, a confrontarci già da domani ma onde evitare di scomodare i principi del foro, la cui espressione latina meriterebbe miglior approfondimento, rimaniamo in attesa di ricevere in quanto cittadini, riteniamo anche sufficientemente rappresentativi, data e ora dell’incontro per un costruttivo e fattivo confronto nell’interesse della comunità.

Basta trovare scuse nel passato, conoscevate bene le problematiche, vi siete candidati, dopo quattro anni di opposizione, proponendo un programma con il quale dicevate di avere chiare le problematiche e allo stesso tempo avete detto di avere le soluzioni a tutto e su quello avete chiesto il voto.

Oggi siete Amministratori del cambiamento è ciò su cui dovete misurarvi non è quello che è stato ma ciò che sarà il Vostro operato, basta lagne non siete opposizione ma siete la maggioranza di amministrazione, dovete ai Serresi solo soluzioni,  quelle promesse.

Ad oggi: Dissesto, Sanità, Viabilità, Rifiuti, Acqua, Riorganizzazione degli Uffici Comunali e  P.S.C. sono prova evidente della vostra incapacità amministrativa. 

Pertanto o dimostrate di essere all’altezza di dare risposte concrete e valide ai cittadini oppure dimettetevi risparmiando ulteriori disagi a coloro i quali dite di voler bene: “alle Serresi e ai Serresi”".

 

Walter Lagrotteria

Francesco Tassone

Associazione Politico Culturale

Elezioni Comunali di Serra fra misteri e silenzi: e ai cittadini chi ci pensa?

No, non ci siamo proprio: se l'auspicio generale era quello di poter assistere ad una campagna elettorale costruttiva e che avesse come stella polare il miglioramento delle condizioni di vita dei serresi e l'agognato sviluppo della cittadina della Certosa, i primi passi del confronto fra le diverse parti in campo non lascia presagire nulla di buono. Certo, chiunque sia roso dalla passione politica sa che lo stomaco d'acciaio è una caratteristica imprescindibile per chi decide di salire sul proscenio a caccia del  consenso. Ma proprio per questa ragione, e bardati con una tempra corazzata, è necessario dimostrare di possedere la capacità di agire con lo spirito dei forti. Le schermaglie che ci sono state finora fra i contendenti sono state, al contrario, di una debolezza sconcertante: la vivida cartina di tornasole che quelle poche idee messe sul tappeto sono confuse. Ne è fedele esempio la vicenda che sta tenendo banco in queste ore: una presunta richiesta di delibera da parte di un esponente della ex maggioranza. Istanza che sarebbe stata formulata qualche istante prima di formalizzare le dimissioni di sette consiglieri, atto conclusivo dell'Amministrazione Rosi. A far deflagrare il caso è stato lo stesso ex sindaco in occasione di una intervista concessa alla "Gazzetta del Sud". Denunciando pubblicamente l'accaduto, i cui contorni, politici e di fatto sarebbero tutti da verificare, si è assunto una responsabilità che evidentemente le sue fragili spalle evidentemente non riescono a reggere.  Qui non sono in ballo beghe da cortile o faccende da bar, ma la corretta gestione della "cosa pubblica". Di conseguenza, il già Primo Cittadino merita di essere incalzato: se sa parli, in caso contrario eviti atteggiamenti ambigui. Lo deve alla correttezza della sfida, lo deve a sé stesso, lo deve agli avversari. A maggior ragione che, ospite della trasmissione radiofonica "On the news", Francesco Tassone, a lungo membro dello staff di Bruno Rosi ed oggi inserito a pieno titolo nella corsa per un posto al sole municipale, oltre ad aver mantenuto analogo silenzio ha consolidato l'equivocità della situazione tirando in ballo anche non meglio specificati dipendenti comunali. E' pericoloso affermare con leggerezza, come ha fatto il candidato in studio, che la questione è di "dominio pubblico", tirandosi poi rapidamente indietro di fronte alla specifica richiesta di fornire in merito dettagli circostanziati. Ma questo è solo uno dei tanti tasselli del puzzle di azioni incomprensibili che si stanno sovrapponendo lungo il percorso che culminerà il 5 giugno con il rinnovo del Consiglio Comunale. Perché, è di tutta evidenza, che anche nel campo della lista "La Serra" ed in quello dell'"Asse Civico" parecchie devono essere le radicali inversioni di rotta per chi coltiva l'ambizione di essere rappresentante del popolo. L'idea, perseguita in queste settimane dal gruppo "censoriano" di evitare come la peste il confronto con referenti delle altre formazioni in competizione desta tonnellate di perplessità. Perché, se si è in presenza di una scelta pseudo strategica, sarebbe opportuno cominciare a pensare ad uno studio approfondito della comunicazione politica. Immaginare che sia una mossa azzeccata lasciare azzuffare gli esponenti avversari godendo dalla tribuna dello "spettacolo" e sperando di passare all'incasso, non sarebbe indicativo di quel sacro rispetto dell'elettore base fondante dell'edificio democratico. Il rischio, peraltro, è che nell'opinione pubblica s'insinui un dubbio legato a doppio filo alla mancata scelta del candidato sindaco. Già a dicembre si alzavano i calici prenatalizi e sembrava che la strada fosse in discesa. I mesi successivi, invece, hanno ampiamente dimostrato che non è così. Continuare a tergiversare dilazionando nel tempo l'annuncio rende ancora più consistente l'idea che esso potrebbe creare malumori difficilmente gestibili. Meglio allora, sarà stato il malcelato retropensiero, spostare sempre più in là la data fino al momento limite in cui anche i malcapitati in preda a "mal di pancia" non potranno far altro che abbozzare.  E che il livello della contesa sia di livello tutt'altro che soddisfacente è confermato, neanche a dirlo, dall'impreparazione alla battaglia, esibita fin qui, dall'Asse Civico". Spedire in avanscoperta, in modo del tutto disorganizzato e senza alcun disegno ingegnoso, Giuseppe De Raffele, lascia intuire che ancora la coalizione non è nelle condizioni di offrire all'elettorato una visione condivisa. Un frontrunner, per quanto combattivo, è poca cosa rispetto alle esigenze pretese. Nel 2016, per essere credibili, non basta mettere assieme un'accozzaglia di "figurine" in grado di catalizzare il consenso, non è sufficiente sommare aritmeticamente il bacino elettorale di ciascun componente di una lista. Il disincanto e la disillusione di una fetta consistente della cittadinanza impone altre valutazioni, di natura qualitativa, senza le quali anche un'elezione amministrativa potrebbe regalare un tasso di astensionismo da record rispetto al passato. 

Comunali Serra. Scontro De Raffele-Tassone, il centrosinistra non si presenta al confronto

Comincia in maniera monca e confusionaria il confronto fra le compagini che prenderanno parte alla sfida elettorale che il 5 giugno consegnerà alla cittadina della Certosa una nuova amministrazione. La prima novità che ha riservato il consolidato appuntamento con la trasmissione “On the news” di RS 98 è stata l’assenza del rappresentante della lista “La Serra”, fattispecie che peraltro fa il paio con quella di sabato scorso e che sembra indicare una scelta strategica. Dopo i contrasti sulla controversa vicenda relativa alla presunta richiesta di approvazione di una delibera a pochi minuti dalle dimissioni di 7 consiglieri che hanno determinato lo scioglimento del Consiglio comunale (confermata dall’ex componente dello staff del sindaco Bruno Rosi ed esponente di “SerraPulita” Francesco Tassone e smentita dall’ex presidente del Consiglio e componente dell’asse civico Giuseppe De Raffele), il dibattito – che ha palesato evidenti limiti connessi a stile e contenuto - si è brevemente concentrato sui temi di viabilità, rifiuti, pubblica illuminazione e potabilità dell’acqua. L’entrata in scena di Francesco De Caria (Asse civico) e Salvatore Zaffino (“SerraPulita”) – che hanno sostituito De Raffele e Tassone - ha riportato i binari della discussione sul campo prettamente politico-amministrativo, con il primo che ha rilevato che “Serra è in difficoltà” sottolineando l’esigenza di “dare nuova vitalità al paese” e che ha annunciato che a breve “saranno resi noti candidato a sindaco, lista e programma” ed il secondo che ha posto come priorità la necessità di “non prendere più in giro i calabresi”. “Nel nostro movimento – ha aggiunto Zaffino – uno vale uno e le decisioni sono il frutto di un processo condiviso”. Infine la precisazione telefonica di Mirko Tassone: “non ho la smania – ha affermato – di fare il consigliere comunale a tutti i costi. Ho fatto politica anche prima di rivestire questo ruolo. Se ci sono le condizioni per costruire qualcosa di buono e positivo per Serra – ha concluso - sarò della partita”.

Pippo Callipo eletto Presidente di Confindustria Vibo. Francesco Tassone nel Consiglio Direttivo

Pippo Callipo è stato eletto all’unanimità Presidente di Confindustria Vibo Valentia nel corso dell’Assemblea di ieri e ricoprirà l’incarico per il prossimo quadriennio. Ritorna alla guida dell’Associazione vibonese dopo aver contribuito fattivamente alla sua nascita ricoprendone dal ‘94 al ‘98 il ruolo di primo Presidente. Callipo, Cavaliere del Lavoro, rappresenta la quarta generazione di imprenditori della sua famiglia, ha ricoperto prestigiosi incarichi nel sistema confindustriale guidando dal 2001 al 2004 la Confindustria Calabria, assumendo contestualmente anche l’incarico nazionale di Componente della Giunta di Confindustria per poi ricevere, sempre su indicazione dei vertici di viale dell’Astronomia, il ruolo di Commissario della Territoriale di Reggio Calabria. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della BPER (prima denominata Banca Popolare del Mezzogiorno), è stato, per nomina regionale, Commissario Straordinario del Consorzio del Nucleo Industriale di Vibo Valentia, componente di Giunta dell’A.N.C.I.T. – Associazione Nazionale Conservieri Ittici; Presidente del Consiglio di Amministrazione della Vibo Sviluppo S.p.A., società di gestione del Patto Territoriale di Vibo Valentia; componente della Commissione Cultura di Confindustria Nazionale e Componente Esterno del Consiglio di Amministrazione dell’Università della Calabria. Amministratore del Gruppo Callipo, che annovera l’azienda centenaria leader nella trasformazione di prodotti ittici, imprenditore di rilievo dell’imprenditoria calabrese, ha voluto diversificare le sue attività rimanendo in Calabria ed investendo nel turismo, nella produzione del gelato e nello sport di cui ha sempre sposato i sani principi e valori. “Intendo accelerare il cambiamento culturale già in atto nel nostro sistema – ha dichiarato Callipo – con una forte partecipazione da parte del crescente movimento delle imprese vibonesi. Molte aziende sono impegnate nella modernizzazione delle loro strutture attraverso l’adozione di importanti innovazioni e l’adesione a sistemi aggregativi e Reti. Lo scopo del mio mandato – ha aggiunto – sarà quello di creare un sistema sinergico che aggreghi per filiera le nostre Piccole e Medie Imprese, al fine di ottenere una massa critica capace di affrontare con successo i mercati internazionali, unico sbocco, nel breve periodo, per rilanciare le nostre eccellenze e riportare benessere sul territorio. Le imprese vibonesi meritano attenzione e sostegno concreto. Esse rappresentano la sola via di sviluppo impiegando le migliori energie provenienti dai settori a maggiore vocazione territoriale, in particolare dal turismo, dall’agroalimentare e dalla metalmeccanica. Solo attraverso la valorizzazione del sistema imprenditoriale – ha concluso Callipo – nelle sue specificità e nella sua interezza, sarà possibile garantire livelli minimi di benessere alle famiglie e nuove occasioni di occupazione per i giovani di questo territorio”. Insieme a Callipo, si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo che vede quale Past President Antonio Gentile (GE.CO. Srl), Vicepresidente Gaetano Macrì (CGM Srl) ANCE, Rocco Colacchio (Colacchio Food Srl) Presidente dei Giovani Imprenditori e Referente agroalimentare, Domenico Calafati (Ra.Cal Sas) Presidente della Piccola Industria e Referente energia, chimica e ambiente, dai Referenti Territoriali Domenico Maduli (Pubbliemme Srl) cartaria editoria e comunicazione, Giacinto Callipo (Callipo Srl) materiali da costruzione/legno e arredo, Francesco Tassone (Personal Factory Spa) metalmeccanica e installatori impianti, Antonello Gagliardi (Kairos M&C Srl) terziario innovativo e ICT, Ferdinando Carnovale (Car Trasporti Srl) trasporti e logistica, Giovanni Imparato (Hispanitalia Hotels Srl) turismo.

Un arresto per droga

I Carabinieri hanno tratto in arresto un giovane di venticinque anni sulla base di quanto disposto dalla Procura della Repubblica presso la Corte d'Appello di Roma. Giudicato responsabile del reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, Francesco Tassone è stato arrestato a Stilo, in provincia di Reggio Calabria. Dovrà espiare, per la condotta illecita compiuta nella Città Eterna nel periodo compreso fra il 2009 ed il 2010, una condanna a 3 anni e 4 mesi.

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