Cacciavano fringuelli e ghiri nel Parco nazionale d’Aspromonte, denunciati

Erano autorizzati a cacciare cinghiali, ma avrebbero esteso la loro attività anche a specie protette all’interno del Parco nazionale d’Aspromonte.

I carabinieri forestale della Stazione di Cittanova (Rc) stavano da tempo monitorando la squadra di cacciatori in quanto avevano il sospetto che dietro alcune manovre si celassero attività illegali.

A seguito di indagini svolte anche con l’ausilio di alcune fototrappole occultate nella vegetazione sono stati identificati 16 soggetti, di età compresa tra i 25 e i 68 anni, intenti ad esercitare attività di bracconaggio all’interno dell’area protetta.

La successiva perquisizione domiciliare ha confermato i sospetti degli investigatori che hanno sequestrato: 67 fucili da caccia, un ingente quantitativo di munizioni, 4 reti da uccellagione, 6 trappole per ghiri,  7 fringuelli e 90 esemplari di ghiro. Inevitabile quindi la denuncia ed il sequestro del materiale probatorio.

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Sorpreso in un'area protetta con una carabina, denunciato

Casali del Manco  - I Carabinieri forestali della Stazione Parco di Cava di Melis, hanno denunciato un uomo di Rovito (Cs) sorpreso con una carabina ad aria compressa nel territorio di Casali del Manco, a ridosso dell’area Zsc (zona speciale di conservazione) di Ariamacina, nel Parco nazionale della Sila.

L'arma, alla luce del regolamento dell’ente Parco, non poteva essere introdotta nell'area protetta senza la necessaria autorizzazione.

 

Sorpreso con il fucile in un'area protetta, denunciato un cacciatore

Un cacciatore di Petilia Policastro è stato denunciato dai militari della Stazione Parco di Cotronei, perché sorpreso nel Parco nazionale della Sila mentre esercitava attività venatoria.

In particolare, i carabinieri forestale, insospettiti dalla presenza di un fuoristrada, hanno effettuato un controllo in località “Timpone della Monaca”, nel comune di Cotronei (KR), in un'area ricadente in “zona 2” del Parco nazionale della Sila nella quale vi è assoluto divieto di caccia.

Durante l'attività, gli uomini dell'Arma hanno sorpreso l’uomo mentre era intento a cacciare con l’ausilio di cinque cani.

Pertanto, dopo aver sequestrato fucile e munizioni, i militri hanno denunciato il cacciatore per attività venatoria non consentita e introduzioni di armi all’interno dell’area protetta.

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Sorpreso a tagliare una quercia in area protetta, 64enne finisce in manette

I carabinieri della Stazione di Savelli (Kr) hanno tratto in arresto un 64enne del luogo per furto aggravato.

In particolare, l'uomo è stato sorpreso in località Mezzocampo, nel Parco nazionale della Sila, mentre stava tagliando abusivamente una quercia.

Oltre ad arrestare il 64enne, i militari hanno sequestrato l'attrezzatura usata per il taglio e la legna appena tagliata.

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Con i fucili in un'area protetta, denunciati tre cacciatori

Tre cacciatori di Corigliano sono stati denunciati, perché sorpresi in un'area del Parco nazionale della Sila, in località "Petrarella" di Longobucco (Cs).

I tre, cui sono stati sequestrati anche i fucili e le munizioni, sono stati sorpresi dai carabinieri forestali in una zona in cui è vietata sia l'introduzione di armi che l'attività venatoria.

Al termine del controllo, per i tre cacciatori è scattata la denuncia per introduzione di armi in area protetta; per uno di loro anche per esercizio venatorio in area protetta.

I militari hanno, inoltre, sequestrato tre fucili calibro 12 con le relative munizioni ed un esemplare di beccaccia da poco abbattuto.

 

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Introducono armi in area protetta, denunciati due cacciatori

Due uomini, uno di Cosenza e l’altro di Zumpano sono stati denunciati dai carabinieri forestale del Reparto Parco nazionale della “Sila” per introduzioni di armi in area protetta.

Durante un servizio di controllo del territorio mirato alla prevenzione del bracconaggio, i militari delle Stazioni Parco di Mezzocampo-Savelli, Camigliatello, Zagarise e Cotronei hanno rinvenuto, in località Santa Barbara nel Comune di Longobucco, in area ricadente in zona “2” del Parco della Sila, un fuoristrada con al suo interno, posizionati sul sedile posteriore due fucili da caccia con relativo munizionamento, oltre a tre cani solitamente usati per la caccia alla beccaccia.

I due uomini sono stati individuati, invece, in un immobile nelle vicinanze dell’autovettura, parcheggiata in un’area recintata.

Dagli accertamenti effettuati, è emerso che uno dei proprietari dei due fucili rinvenuti nell’autovettura era anche sprovvisto di licenza di caccia.

Il trasporto delle armi, per il regolamento del Parco, è autorizzato solamente lungo le strade statali, provinciali e comunali dell’area protetta.

I carabinieri forestali hanno, quindi, proceduto al sequestro delle armi e delle cartucce a “piombo spezzato” rinvenute all’interno dell’abitacolo e alla denuncia alla Procura della Repubblica competente di Castrovillari dei due uomini per introduzione di armi all’interno del Parco nazionale della Sila. 

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Costruisce un manufatto abusivo in area protetta, denunciato

I carabinieri forestali della Stazione Parco di Cotronei (kr) hanno posto sotto sequestro un manufatto abusivo, realizzato in località “Marrate”, del comune di Petilia Policastro (kr).

I militari hanno accertato che i lavori, ricadenti in “zona 2” del Parco nazionale della Sila erano stati realizzati in assenza di titoli abilitativi in materia edilizia e soprattutto in totale carenza di ogni altra autorizzazione paesaggistico-ambientale, a cominciare dal necessario nulla osta dell’Ente Parco.

Dopo aver sequestrato il manufatto, i carabinieri forestali hanno denunciato il proprietario.

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Nomine, Santelli: “Governo desista dall’idea di sostituire la guida del Parco nazionale della Sila”

“La Calabria vanta come perle ambientali ben tre parchi nazionali: il Pollino, l'Aspromonte e la Sila. Il Parco della Sila è stato splendidamente amministrato in questi anni dalla professoressa Sonia Ferrari, indicata a suo tempo dal ministro Prestigiacomo non per tessera di partito o pseudo vicinanza politica me per il suo curriculum e per la professionalità a lei riconosciuta”. È quanto afferma la deputata Jole Santelli che aggiunge: “negli anni della sua amministrazione le prove evidenti dei meriti della professoressa Ferrari sono riscontrabili dalla fiducia dei governi statali e regionali che si sono succeduti e da quella delle amministrazioni locali. Gli indubbi successi da lei conseguiti costituiscono un esempio di management di un Ente strategico come quello del Parco. Chiediamo, pertanto, al ministro Galletti di preservare i risultati acquisiti e di tutelare la dignità di questo Ente che si appresta a perseguire grandi riconoscimenti come quello da parte dell'Unesco. Sarebbe mortificante – spiega la coordinatrice regionale di Forza Italia - una sua sostituzione motivata esclusivamente da interessi di natura politico-spartito tua. Professionalità e merito devono essere le uniche motivazioni che sorreggono una nomina. Chiederò lumi alla ripresa dell'attività parlamentare sulle intenzioni del governo confidando che desista da una sostituzione che apparirebbe solo una provocazione ed un ulteriore schiaffo alla Calabria. Ci auguriamo – conclude Santelli - che il presidente della Regione Oliverio, che ha avuto modo di apprezzare la professionalità della professoressa Ferrari, faccia anch'egli la sua parte in una giusta difesa del merito e delle capacità da  quest'ultima spese in favore della nostra terra e delle nostre bellezze”.

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