La Calabria ha la peggiore pubblica amministrazione d'Italia, un rimedio ci sarebbe

Sappiamo dai giornali e tv etc che la Calabria è l’ultima anche per pubblica amministrazione. Rimedi? Smettere di arrampicarsi sugli specchi per cercare scuse, e per far credere, alla Oliverio maniera, che si sta iniziando un percorso eccetera… Ammettere che in Calabria regna un sistema di reciproche complicità: i malati tollerano la pochezza dei medici perché i medici poi tollerano l’inefficienza del malato quando, da sano, sta seduto in qualche ufficio; gli avvocati tollerano, anzi favoriscono le lentezze dei giudici, e i giudici sono amici degli avvocati… Ammettere che Regione, Province, Comuni e roba del genere sono accozzaglie di passacarte non tanto malvagi quanto incapaci. Essi sono stati assunti a caso, poi da precari e bidelli, a colpi di concorsi interni e olio per ungere… Perciò servirebbe un rimedio drastico di prepensionamento. Dite voi, ma la Fornero… Eh, in Calabria? Siamo maestri, nell’arte dell’imbroglio legale! Basta esercitare dei controlli seri, e vedete come i pigri e inetti si danno malati o domandano congedo… E subito sostituirli con ragazzi, e prima che anche i ragazzi piglino i vizi che hanno bevuto con il latte materno. Controlli? Certo: ma a patto che l’assessore non sia amico dei passacarte, e la sera prima non abbia cenato nello stesso “club service” o giurato nella stessa loggia massonica. Non loggia “deviata”, massonica, basta massonica! Infatti, amici miei, quis custodiet ipsos custodes? Se i custodi a loro volta vanno custoditi… Bisogna spezzare la rete delle amicizie e delle parentele di sangue e non: va scatenata una specie di guerra civile delle parole, e un giudice inetto non deve passare per eroe, e un professore ciuco per genio, e un pennaiuolo per grande scrittore. Si farà, tutto questo? Mai, tranne che la Calabria non venga affidata con pieni poteri a un commissario giapponese… o a qualcun altro che non nomino. 

 

 

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E' in Calabria la Pubblica Amministrazione peggiore d'Italia

Sulla scorta dei dati emersi dalla ricerca denominata "Measuring Institutional Quality in Italy", è la Calabria la regione in cui la Pubblica Amministrazione esibisce i risultati peggiori. L'indagine, coordinata da Annamaria Nifo e Gaetano Vecchione, è stata pubblicata sulla "Rivista Economica del Mezzogiorno", Iil trimestrale della Svimez edito da Il Mulino. Lo studio esamina le prestazioni delle Regioni e delle Province italiane nel periodo compreso fra il 2004 ed il 2012 tenendo conto dei parametri previsti dall'Iqi (Institutional Quality Index). La Regione del Sud che offre la performance migliore è l'Abruzzo, in dodicesima posizione. Fanalino di coda la Calabria. "Per ridurre il divario Nord/Sud - sottolinea la Svimez - in questo ambito servono interventi di riforma della Pubblica amministrazione più forti per il Sud, per colmare i divari nei diritti di cittadinanza. Il processo di supporto può avere impulso anche dai fondi Ue 2014/2020".

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