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Serre, attivisti Movimento 5 stelle: "Ripagato il nostro impegno per la ex Ss110"

Riceviamo e pubblichiamo

"Gli attivisti 5 Stelle delle Serre esprimono grande soddisfazione per l'annuncio fatto da Anas di prendersi in carico gli oneri di manutenzione della strada provinciale ex SS110. Un risultato importante per tutto l'Angitolano e non solo, frutto di un lavoro che dura da diversi mesi, oggi giustamente condiviso dai sindaci, dai comitati e dai cittadini, e che ha visto in prima linea in questa battaglia gli attivisti delle Serre insieme alla senatrice del Movimento Silvia Vono. Da marzo a ottobre è stata la nostra parlamentare a portare la questione prima a Catanzaro, sede compartimentale, e poi a Roma, al tavolo della direzione nazionale di Anas. È stata sempre Silvia Vono ad accendere i riflettori sull'accordo che la Regione e il precedente Governo avevano annunciato nel 2017 e che poi era stato inspiegabilmente chiuso in qualche cassetto, nel silenzio generale della politica calabrese. Infine, è stata lei ha parlare della ex SS110 in aula al Senato, la scorsa settimana, subito dopo l'alluvione che ha distrutto la strada, intimando all'Anas di rispettare gli impegni presi. Tutto il territorio raccoglie i frutti di questo impegno, com'è giusto che sia. Un impegno che ha visto lavorare tanti sindaci, i cittadini, noi attivisti e la nostra parlamentare tutti uniti nella stessa direzione. Adesso questo è primo passo. Vigileremo per fare in modo che la ex SS110 torni a servire questo territorio".

Coordinamento attivisti 5 stelle delle Serre

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La ex Statale 110 passa all'Anas. Buone notizie anche per la Trasversale

I sindaci di San Nicola da Crissa (Giuseppe Condello), Capistrano (Marco Martino), Monterosso (Antonio Lampasi), Spadola (Cosimo Damiano Piromalli), Filogaso (Massimo Trimmeliti), Maierato (Danilo Silvaggio) hanno incontrato oggi a Catanzaro il responsabile territoriale Anas, ing. Giuseppe Ferrara.

In una nota congiunta, affermano: “La riunione è servita per chiarire alcuni aspetti sostanziali relativi alla viabilità nel territorio provinciale di Vibo Valentia. Innanzitutto, l'Anas ha annunciato l'imminente passaggio nelle proprie competenze della manutenzione ordinaria e straordinaria della ex SS110, recentemente danneggiata dagli eventi alluvionali di ottobre. La stessa azienda investirà subito sulla ex statale 4 milioni di euro. Per quanto attiene la Trasversale delle Serre, entro martedì della prossima settimana verrà aperto lo svincolo di accesso all'autostrada. Venerdì inizieranno i lavori di completamento del tratto di Monte Cucco, che si concluderanno entro dicembre 2018. Entro marzo 2019 verranno cantierizzati i lotti di Vazzano (Scornari e Cimitero). Entro fine 2019 verrà cantierizzato il lotto unico Vazzano-Vallelonga, con ciò completando l'intero tratto vibonese della Trasversale. Gli scriventi si ritengono obiettivamente soddisfatti dall'esito dell'incontro, fattivamente promosso e organizzato dal Comitato Trasversale delle Serre 50 anni di sviluppo negato”.

Il sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello, ha ulteriormente precisato che “gli scriventi hanno pazientemente sanato l'anomala doppia convocazione, nella stessa mattinata, di due riunioni aventi ad oggetto lo stesso tema, aspettando l'arrivo del solo sindaco di Serra San Bruno, successivamente arrivato a Catanzaro alle ore 12. Quello della viabilità non è un problema politico ma di territorio, per cui risultano del tutto improponibili divisioni tra sindaci che nulla di buono portano alla collettività”

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Wanda Ferro (FdI): “Contrastare le infiltrazioni mafiose, senza ritardare la realizzazione della nuova Ss106”

“I lavori di realizzazione del nuovo tratto della Statale 106 tra Roseto Capo Spulico e Sibari devono partire al più presto e senza modifiche che rischiano di prolungare i tempi di realizzazione di un’opera fondamentale per lo sviluppo del territorio e per la sicurezza dei cittadini”.

E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che nei giorni scorsi ha presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia volta a prevenire eventuali infiltrazioni criminali nell’esecuzione dell’opera.

“La legalità e il contrasto alla criminalità sono alleate e non nemiche dello sviluppo”, ha aggiunto Wanda Ferro. “La recrudescenza criminale nella Sibaritide - ha proseguito il deputato - è stata da subito associata agli interessi economici legati alla realizzazione dell’opera, ma contrastare le infiltrazioni mafiose non significa indietreggiare rispetto alla volontà di realizzare opere pubbliche importanti come il nuovo tratto della Statale Ionica, ma evitare di innescare proprio quei meccanismi corrotti che finiscono per ritardare se non bloccare del tutto l’esecuzione dei lavori una volta aperti i cantieri, o di compromettere la qualità di realizzazione dell’opera. Il tema della legalità non deve essere utilizzato in maniera strumentale da chi si oppone alla realizzazione della nuova 106, perché l’obiettivo deve essere quello di evitare tutti quegli ostacoli che possano ritardare la consegna dell’opera ai cittadini nella sua piena efficienza e funzionalità”.

Viabilità da Terzo Mondo nel Vibonese: una vergogna senza fine

Arterie che dovrebbero garantire l’accesso alle principali vie di comunicazione regionali ridotte a pericolosissime mulattiere, vergognosi sistemi di segnalazione dei rischi, sostanziale indifferenza determinata da un sistema che perpetua i vizi esistenti. La viabilità nel Vibonese è l’emblema del fallimento politico, amministrativo e sociale di un territorio incapace di rialzarsi non solo e non tanto per l’incapacità della sua classe dirigente quanto per l’assuefazione alla sofferenza ed al piagnisteo di una popolazione che preferisce tirare a campare senza sudare piuttosto che rimboccarsi le maniche e costruire qualcosa di positivo. Lo stato dell’ex SS 110 che dall’entroterra conduce al bivio Angitola (e dunque all’aeroporto ed alla stazione) rappresenta la plastica raffigurazione dello sfasciume in cui affoga il Vibonese: inevitabili i danni materiali e quelli di immagine per un’area che, nel tempo delle sfide e della competizione globale, arretra fino a sprofondare. Proprio come le sue strade e, in un certo senso, la sua civiltà.

Quel tappeto di buche tra bivio Angitola e Serra

Sembra essere il sogno impossibile delle Serre. Uscire dall’isolamento, acquisire la libertà di movimento, godere di una rete viaria, se non all’avanguardia, almeno decorosa. Dopo anni d’inutile attesa, nel 2005, quel sogno sembrava finalmente alla portata. L’apertura dei cantieri per la realizzazione della “Trasversale delle Serre”, agognata da mezzo secolo, sembrava il preludio ad una nuova stagione destinata a portare nell’età contemporanea, anche, questo lembo sperduto di Calabria. L’avvio dei lavori della più imponente opera pubblica mai realizzata in questo territorio aveva suscitato entusiasmo, speranze e perché no, finalmente, qualche sogno. L’opera, secondo il cronoprogramma stilato dall’Anas doveva essere inaugura il 28 gennaio 2008, ma tutti sanno com’è andata a finire. Più che una strada, sembra un puzzle cui un bambino capriccioso ha voluto staccare parte delle tessere. Nell’era della net economy, o in quello che sotto l’incalzare impetuoso della crisi ne rimane, c’é chi ancora in questa martoriata regione desidera solamente una lingua d’asfalto che non trasformi la mobilità in un supplizio. L’era della velocità qui, però, non è mai arrivata. Se altrove, le strade virtuali di internet passano attraverso la fibra ottica, qui chi ha una lentissima Adsl, si considera un privilegiato. Se in altre regioni, le vie di comunicazione, quelle reali e visibili, necessitano di dispositivi autovelox per indurre gli automobilisti a moderare la velocità, qui, invece, non c’è il rischio, neppure a volerlo, di superare i 50 chilometri orari. Certo, non mancano, neppure altrove, situazioni in cui l’orografia causa difficoltà nelle comunicazioni. Ma da quelle parti, almeno, alle curve, ai tornati, alle ripide salite ed alle tormentate ascese, corrisponde almeno un uniforme manto stradale. Qui, invece no. Da noi, alle difficoltà dettate dalla natura, sembra aggiungersi il malefico accanimento di qualche goliardico silfo. A chi viene da fuori, è sufficiente imboccare l’ex SS 110, la provinciale che dall’autostrada conduce sulle Serre, attraverso il bivio Angitola, per capire che questo è un altro mondo. Il cammino s’insinua lentamente tra le sugarelle che via via lasciano il posto agli ulivi prima, ai castagni ed agli abeti dopo. Un percorso impegnativo, tortuoso. Come se non bastasse, però, alle curve, nel corso del tempo, si sono aggiunte le buche, gli smottamenti ed i conseguenti restringimenti di carreggiata. Gli automobilisti, non provano neppure a schivarle le buche, tanto l’una è la prosecuzione della precedente. Ad offrire un contributo, poi, si è aggiunta la rigogliosa vegetazione. Arbusti, rami, frasche e chi più ne ha più ne metta invadono quel che rimane della sede stradale. Una vera delizia, soprattutto, per gli automobilisti che all’auto tengono, a quelli sempre pronti a comprare l’ultimo modello. Percorrendo l’ex SS 110, la personalizzazione della vernice è assicurata, una bella striatura non la leva nessuno. Magari, l’intento della Provincia di Vibo Valentia che ne ha la competenza, è, anche, quello di far crescere, ancor di più, la vegetazione, nella speranza che le piante poste alle due estremità della carreggiata possano, prima o poi, incontrarsi e formare una bella galleria. Che spettacolo sarebbe! Roba da fare invidia ai settecenteschi giardini all’inglese. Ma non bisogna indulgere al pessimismo. Basta percorrere una trentina di chilometri e la situazione migliora. Arrivati al vecchio casello Anas di monte Cucco, si respira, finalmente, un’aria da un avamposto della modernità. Da qui la strada, come un fendente, sembra volersi aprire un varco tra le aspre rughe disegnate dalla natura. S’intravede, finalmente, un rettilineo. Peccato inizi troppo tardi e duri troppo poco. Guardando la striscia di “Trasversale” che s’innesta sulla vecchia strada Borbonica si viene assaliti dallo sconforto. Non rimane che sperare nel futuro, intanto, però, si rimpiange il passato.          

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