Alveari a rischio, denunciati sei apicoltori
Sei apicoltori che operano nei comuni di Laureana, Serrata, San Pietro di Caridà e Gioia Tauro, sono stati sanzionati e denunciati dai carabinieri forestali delle Stazioni di Laureana e Cittanova per aver disatteso le norme emanate per contrastare la diffusione di un parassita infestante gli alveari delle api domestiche, la Aethina tumida.
Il piccolo coleottero, originario del Sudafrica, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2014 nei dintorni di Gioia Tauro, probabilmente introdotto accidentalmente per mezzo del traffico marittimo del porto e diffusosi nelle campagne circostanti.
La pericolosità dell’insetto è massima per gli allevamenti apiari poiché riesce ad infestare le arnie, riproducendosi al loro interno.
Nella fase larvale può distruggere l’intera colonia nutrendosi della covata, divorando e contaminando il miele causandone la fermentazione, fino ad arrivare alla completa distruzione e all’abbandono dell’arnia di tutta la colonia. Impupandosi nel terreno ne fuoriesce l’adulto che volando può colonizzare, ripetendo il ciclo, altre arnie ubicate nei dintorni fino ad un raggio di 10 chilometri.
Lo Stato e la Regione Calabria hanno emanato una serie di norme e provvedimenti finalizzati a limitare l’espansione del parassita, il quale si avvantaggia anche dal nomadismo apiario, ovvero del trasporto delle arnie effettuato dagli apicoltori da un territorio ad un altro.
La legge prevede la registrazione alla Bda (Banca dati apistica Namionale) per chiunque detenga alveari, così come deve essere segnalato ogni movimento delle arnie sul territorio, previo controllo sanitario da parte del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di zona.
In provincia di Reggio Calabria, inoltre, l’ordinanza Regionale n. 94 del 19/09/2014 ha istituito una “zona di protezione” estesa 20 chilometri dal punto di rinvenimento del primo focolaio d'infezione ed una “zona di sorveglianza” nella parte restante del territorio regionale, comprendente una serie di divieti, controlli sanitari ed adempimenti differenziati per gli operatori del settore.
L'inosservanza di tali norme comporta la denuncia all’autorità giudiziaria.
Motivo per cui i 6 apicoltori, provenienti anche dalla Sicilia, sono stati denunciati e sanzionati con multe per un importo complessivo di oltre 21 mila.
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