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Reggio, sensibilizzazione alla differenziata: Zimbalatti ringrazia Arcivescovo Morosini

L’assessore alle Politiche Ambientali Nino Zimbalatti, attraverso una lettera, ha ringraziato Sua Eccellenza Giuseppe Fiorini Morosini per il messaggio rivolto alla cittadinanza per sensibilizzare alla pratica della raccolta differenziata. Nella stessa, l’assessore Zimbalatti, interprete anche del comune sentire del Sindaco Giuseppe Falcomatà, ha espresso gratitudine all’Arcivescovo Metropolita. "Il Suo appello - in perfetta aderenza e continuità con le esortazioni del Santo Padre, contenute nella recentissima Enciclica “Laudato sii” - richiama le coscienze cittadine al rispetto dei valori ambientali e, quindi, sui gravissimi effetti prodotti dall’inquinamento dei rifiuti", si legge nella lettera che, prosegue, illustrando il lavoro che l'Amministrazione comunale sta portando avanti. "La nostra città, fino ad ieri, ha sopportato le conseguenze del gravissimo impatto ambientale, derivante dalla presenza nelle nostre strade, accanto alle nostre abitazioni, di tonnellate di rifiuti non smaltiti, fino al punto da diventare quasi una discarica a cielo aperto. La raccolta dei rifiuti solidi urbani, ha cessato di essere un fattore scatenante di una possibile grave situazione emergenziale, pur avendo ancora ampi margini di miglioramento". "Il problema- prosegue l'assessore- è tutt’altro che irrisolvibile, e potrà essere superato, definitivamente e positivamente, non solo grazie all’intervento puntuale ed efficace dell’Amministrazione Pubblica, ma, principalmente, con la consapevole ed attiva partecipazione dei cittadini che, anche in ciò, potranno vedere finalmente rinascere questa Città, perché più pulita, perché più vivibile. Per tale motivo le Sue dichiarazioni e il Suo incitamento alla cittadinanza per realizzare la raccolta differenziata sono l’ennesima, superba dimostrazione, di quanto Lei sia vicino al superamento delle  problematiche che il passato ha consegnato alla nostra Città".  In conclusione, nella missiva dell’assessore Zimbalatti rivolta a Sua Eccellenza Giuseppe Fiorini Morosini  si legge: il Suo operato sprona quest’Amministrazione a fare sempre di più e meglio, esorta la popolazione a rinsaldare il presupposto e necessario rapporto con la Città. Siamo consapevoli che solamente con l’impegno, corale e convergente di ciascuno e di tutti, Reggio potrà ritrovare se stessa e, in definitiva, realizzarsi". 

 

Unioni Civili a Reggio: grottesco invocare la scomunica dell’Arcivescovo

Sì, nel 2015, ci sono persone e movimenti che invocano la scomunica nei confronti di pubblici amministratori "colpevoli" di aver acconsentito all'adozione del Registro delle Unioni Civili in una città italiana. Episodi che sarebbe semplice derubricare a ridicoli scivoloni, ma che meritano qualche riga soltanto perché superano abbondantemente la soglia accettabile del buonsenso. Teatro della querelle è Reggio Calabria dove il Centro Studi Tradizione e Partecipazione si è lanciato in una spericolata operazione tesa a tirare dalla tonaca Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, dal luglio del 2013 Arcivescovo in riva allo Stretto dopo aver assolto per cinque anni al ruolo di guida della diocesi di Locri-Gerace. Animatore e presidente del movimento di estrema destra in questione è Giuseppe Agliano, scopellitiano di ferro e lesto a rispondere "Presente" all'appuntamento dello scorso 28 febbraio in Piazza del Popolo a Roma, quando Matteo Salvini ha convocato il suo popolo per iniziare a mettere radici anche nelle, un tempo ostili, terre al di sotto del Po. Un modo come un altro, per Agliano, per certificare l'esistenza in vita di un'area, quella che fa capo a Giuseppe Scopelliti, allo sbaraglio nell'ultimo anno dopo la condanna a sei anni inflitta in primo grado all'ex presidente della Regione e la successiva bocciatura elettorale in occasione delle Europee celebratesi il 25 maggio. "Da qualche giorno - scrive ironicamente Agliano - Reggio è diventata città civile e moderna. Fino a giovedì scorso non c’eravamo accorti di vivere in un villaggio di cavernicoli barbuti, con la clava in una mano e con l’altra impegnati a trascinare le donne dai capelli". "Ora - continua il comunicato utilizzando un tono sarcastico - siamo invece dei reggini civilizzati perché approvare il Registro delle Unioni Civili, atto illegittimo ed inutile, ci ha reso un popolo più avanzato e al passo con i tempi, in cui tutto funziona perfettamente. Noi adesso viviamo in una città civile e moderna, una città dove può accadere tutto ed il contrario di tutto senza che nessuna coscienza “istituzionale” si senta disturbata". Proseguendo nella lettura della nota, ci si imbatte nell'inevitabile richiamo alla "sacralità della famiglia", prima di essere colpiti dalla stoccata finale. "Ci auguriamo, tuttavia, che - ecco il colpo di scena che lascia senza fiato gli ignari spettatori della memorabile interpretazione delle dinamiche sociali da parte di Agliano - almeno Sua Eccellenza l’Arcivescovo, dopo aver “battezzato” la Giunta comunale in quel di Santa Venere, dopo aver “raccomandato” questi moderni e civili amministratori alla Santa Patrona nel corso della Processione settembrina della Sacra Effige, dopo aver provato a “responsabilizzare” il Primo Cittadino attraverso il rito della Confermazione, si renda conto davvero con chi ha a che fare e, almeno li scomunichi”. Limitandosi a riportare fedelmente la definizione contenuta nell’Enciclopedia Treccani, è opportuno ricordare che la scomunica è la “censura ecclesiastica che esclude il battezzato dalla comunione dei fedeli, vietandogli, in particolare, di amministrare e ricevere i sacramenti. Presuppone una grave responsabilità morale, cioè un peccato grave, tale da compromettere l’unione con la Chiesa, corpo mistico di Cristo”. E ancora, per meglio specificare il concetto e comprendere l’abnormità dell’appello rivolto dal Centro Studi all’Arcivescovo, è bene ricordare che “La scomunica è la più grave delle censure ecclesiastiche poiché comporta l’esclusione dalla comunione ecclesiale acquisita mediante il battesimo”. Andando brevemente a ritroso nel tempo, salta alla mente che il 21 giugno del 2014, Papa Francesco, in visita pastorale in Calabria colse l’occasione per scomunicare i criminali affiliati alla ‘ndrangheta. Prendere coscienza che, a distanza di undici mesi, qualcuno chiede che la medesima pena sia applicata ai consiglieri comunali di Reggio macchiatisi del “grave peccato” insito nell’approvazione del Registro delle Unioni Civili, lascia intuire che la misericordia, cui è dedicato il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, sia un moto dell’anima che tutti, credenti e non, abbiamo la necessità di alimentare con costanza, soprattutto verso coloro che camminano lungo il sentiero pericoloso tracciato dal fantomatico “Modello Reggio

  • Published in Diorama
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