La polizia trova eroina e munizioni nella roccaforte del Clan degli zingari

Cinquanta grammi d'eroina e dieci cartucce calibro 22.

È quanto hanno rinvenuto i poliziotti della Questura di Cosenza in alcune cassette di derivazione della Telecom, ubicate nel quartiere roccaforte del “Clan degli zingari”.

Il materiale trovato, dopo i rilievi tecnici eseguiti dal personale della polizia scientifica, è stato sequestrato per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti investigativi.

 

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Collusioni 'ndrangheta-forze di Polizia: arrestate 2 persone

Agenti della Squadra Mobile e Carabinieri del Reparto Operativo hanno eseguito stamattina due arresti nei confronti di altrettante soggetti accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. In manette un membro delle forze dell'ordine. E' stato il giudice delle indagini preliminari della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro a firmare l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nel contesto delle indagini condotte  dalla Procura della Repubblica del capoluogo. L'inchiesta verte sulle attività criminali messe in atto a Cosenza e nell'area limitrofa ed è collegata all'operazione "Nuova Famiglia" che il 6 aprile è sfociata nella condanna, in abbreviato, di 33 persone accusate di appartenere al clan degli Zingari. I giudici, nell'occasione, hanno inflitto complessivamente 271 anni di carcere ed affibbiato la reclusione a vita nei confronti di Maurizio Rango, considerato il capo della cosca "Rango-Abbruzzese". E' così che sarebbero emersi i legami e le collusioni tra forze di Polizia ed affiliati alla 'ndrangheta. I dettagli dell'inchiesta saranno illustrati durante un incontro con i giornalisti fissato alle 11 negli uffici della Procura della Repubblica. 

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Maxi blitz antidroga: Polizia stringe d'assedio il clan degli Zingari

Sono 120 gli agenti di Polizia dalle prime luci dell'alba impegnati in un blitz contro un'organizzazione criminale organica al clan degli Zingari attivo a Cosenza nelle attività di spaccio e traffico di droga. Il personale della Squadra Mobile del capoluogo bruzio, nel corso dell'operazione "Job center", che si sta concretizzando con controlli mirati ed arresti, ha trovato, peraltro, un cospicuo numero di armi. L'inchiesta, sfociata nell'esecuzione dei provvedimenti odierni richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, era stata avviata lo scorso anno per volere del questore Liguori. 

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