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Fondi diritto allo studio dei disabili reggini, la denuncia dell'Adda

"Il diritto allo studio è frutto di battaglie significative consacrate nelle linee fondamentali della nostra Costituzione e del nostro sistema democratico.Quello,poi,che riguarda gli svantaggiati dovrebbe avere massima priorità e concretezza perchè sulla sua piena attuazione si basa il grado di civiltà di una società".
 
E' quanto sostiene, in una nota il presidente dell'Assocciazione difesa diversamente abili di Reggio Calabria, Vito Crea
 
"Come associazione Adda - prosegue il comunicato - siamo stati sempre in prima fila per reclamare diritti,non privilegi,diritti che vengono imposti dallo stesso legislatore,ma che poi non trovano attuazione nelle nostre periferie.Quanto accaduto in questi giorni con la delibera del Sindaco Metropolitano n°38 del 14.06.2017,ha veramente dell'incredibile.Infatti,in una missiva,spedita via pec ai Sindaci della Città Metropolitana si intima agli stessi, la rendicontazione delle spese relative ad Assistenti Educativi  nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado,quando il relativo riparto è stato effettuato nell'identica data di delibera,quando le attività didattiche e di inserimento erano ormai terminati.Riteniamo che attorno a questo ci sia tanta marginalità ed approssimazione,in quanto molti ragazzi disabili,sopratutto quelli residenti nei Comuni in cui le casse dell'Ente non permettevano l'anticipo delle somme necessarie,sono rimasti prive di Assistenti Educativi e del materiale didattico necessario.
Rimaniamo sbigottiti difronte alla richiesta del Sindaco Metropolitano,di invitare i Comuni a rendicontare ciò che per ingiustificati ritardi non hanno potuto garantire!
Ribadiamo che oggi il rischio concreto è quello che,in base alla delibera GR n° 210 del 13.06.2016,rimangano inutilizzati fondi per circa € 1.300.000,00 dei quali il 60% destinato all'inserimento degli alunni disabili.
In una realtà -  aggiunge Crea - come la nostra carente di servizi, poco servono le giustificazioni di competenze e di intoppi e ritardi burocratici relativi alla nascita della Città Metropolitana.
Le esigenze dei ragazzi disabili non possono essere contrabbandati da banalità di qualsiasi natura.
Come Adda,pur sapendo che la legge regionale 27/85 prevede la rendicontazione entro il 30 Luglio,al fine di scongiurare la perdita di queste importante risorse,abbiamo chiesto un immediato incontro all'Assessore Regionale al ramo,Dottssa Federica Roccisano, perchè venga posticipata tale scadenza,dando la possibilità alle Scuole di partire con questi servizi dal 01/09/2017 e fino al 31.12.2017,sapendo che dal 01.01.2018 si potrà partire con l'assegnazione dei fondi relativamente all'anno scolastico 2017/2018 come da Piano Regionale del diritto allo Studio già approvato e deliberato nelle ultime sedute di Giunta.
Vogliamo rassicurare tutti i genitori interessati che, su questo terreno, non faremo sconti a nessuno!
Convinti  - cocnlude la nota - che nella nostra strada sapremo trovare alleati veri, sinceri e innamorati come noi dei diritti di tanti svantaggiati".

 

La decenza non alberga a Palazzo San Giorgio: scolari disabili ancora senza assistenza

La corruzione delle speranze che una comunità affida a coloro che ne devono gestire la realizzazione è una colpa immeritevole di perdono e, per gli effetti dirompenti da essa derivanti, impossibile da assolvere. Di una gravità incomparabilmente più rilevante rispetto alle meschine ruberie che ladruncoli di ogni casta, ad iniziare da quella "politico-burocratica", compiono con pervicacia, contribuendo, miseria dopo miseri, a tagliare i fili  del tessuto connettivo di una società. Se, però, ad essere innocenti vittime dell'assenza di competenza sono i cittadini, che, a dispetto di risorse economiche deficitarie o di una quotidianità amministrativa schiacciata dal peso di continue emergenze, dovrebbero avere la priorità assoluta con azioni mirate ad una avvolgente tutela e protezione, non sussiste giustificazione alcuna per continuare a ritenere degni di occupare cariche pubbliche soggetti così impreparati. E' il caso, neanche a dirlo, dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria che, sebbene riesca con assai poco invidiabile continuità, a regalare "perle" di vacua inconsistenza, ha una caratteristica ineguagliabile: non smette, né lo farà fino al termine del mandato, di stupire. Infatti, quando in discussione sono messe  le sorti  degli scolari disabili, le voragini di mediocrità si allargano a dismisura. L'ambiguità, in questo come in altri casi, si manifesta inesorabilmente nelle consuete forme: buoni propositi parolai a cui non segue lo straccio di un passo concreto. E' questo il nodo che il sindaco della città dello Stretto, Giuseppe Falcomatà, mai riuscirà a sciogliere. E a nulla vale, eventualmente, scaricare responsabilità su dirigenti e funzionari comunali: è la politica a doversi imporre, non averne la forza rappresenta la testimonianza più evidente della inadeguatezza dei suoi interpreti. "Maltrattare", con l'inazione, il sacrosanto diritto degli studenti diversamente abili a beneficiare della dovuta assistenza costituisce quanto di più esecrabile possa essere commesso. Non è un "servizio sociale" qualsiasi, ma il "servizio sociale" per eccellenza, in virtù delle molteplici implicazioni ad esso connesse. Una città desiderosa di sposare i principi, almeno quelli basilari, della civiltà, ha l'obbligo, morale prima di tutto, di collocare al vertice delle priorità le esigenze primarie dei soggetti che necessitano di essere difesi da impegni reali, non da una volgare solidarietà ipocrita. La rabbia dei genitori, costretti a fare i conti con la mancanza delle figure necessarie per assistere i loro figli mentre siedono fra i banchi di scuola,  non ammette repliche di sorta. Una delusione alimentata, peraltro, dalle vane promesse che nel recente passato erano state formulate dagli stessi responsabili di questa indecorosa situazione. Impossibilitati ad essere assistiti nell'espletamento delle più banali azioni quotidiane, gli alunni diversamente abili sono abbandonati al loro destino e, come denunciato dai familiari, costretti a non poter recarsi nemmeno in bagno. Di fronte a questo sfascio della dignità, molti familiari sono stati obbligati, loro malgrado, a non mandare i bambini ed i ragazzi a scuola subendo, pertanto, l'arroganza di chi, con vergognosa superficialità , contribuisce a rendere ancora più profondo il pozzo della dis-integrazione sociale. La causa di questa sciatta gestione è da rintracciare, come spesso capita, nella tempistica mai rispettosa delle urgenze o degli interessi legittimi dei "sudditi". Palazzo San Giorgio, infatti, ha deliberato l'istituzione di un elenco che servirà ai vari dirigenti scolastici ai fini dell'individuazione del personale ad hoc, indispensabile per assistere gli studenti bisognosi di sostegno. Raggiungendo il picco di noncuranza e disattenzione, la data di scadenza per la richiesta di ammissione alla short list è stata fissata all'8 settembre, ad una manciata di giorni dall'avvio dell'anno scolastico. Un ritardo che, come era ovvio che fosse, avrebbe avrebbe avuto ripercussioni sull'inizio delle indispensabili prestazioni a supporto degli alunni. Superfluo sarebbe porre in risalto che le conseguenze di cotanta insipienza ricadono tutte sulle spalle dei nuclei familiari soggiogati, ancora una volta, dalla dilettante trascuratezza ostentata da un ente, quello comunale, schiacciato dal fardello dell'impreparazione ad affrontare anche i bisogni essenziali: quelli da utilizzare come parametri per verificare il tasso di benessere di una collettività. L'esito, facile da prevedere, è imbarazzante. 

  • Published in Diorama
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