Chiaravalle Centrale, nottata di piena emergenza tra frane e allagamenti

Nottata di piena emergenza a Chiaravalle Centrale a causa della pesante ondata di maltempo che ha colpito le Preserre catanzaresi.

L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mimmo Donato, ha predisposto tutta una serie di misure di intervento, con personale dell'ente e ditte private, per venire incontro alle continue richieste di soccorso da parte della popolazione.

Frane e allagamenti si sono registrati in via Luca, Santa Lucia, Sant'Antonio, Serra Rizzo e in numerose altre contrade delle zone rurali. In località Mastora l'esondazione di un torrente ha provocato il crollo di un ponte, isolando alcune abitazioni. In zona Ponte Iozzo è straripato il fiume Ancinale, con danni ai terreni agricoli e agli edifici privati.

Decine di smottamenti hanno interessato numerosi tratti della viabilità locale, con transito interrotto e, successivamente, ripristinato grazie all'intervento di ruspe e operai. Il sindaco Donato è rimasto in costante contatto con la Prefettura di Catanzaro e le sale operative centrali della Protezione Civile alle quali l'amministrazione comunale di Chiaravalle Centrale ha chiesto il necessario supporto di altri uomini e mezzi e l'attivazione delle associazioni di volontariato presenti sul territorio regionale.

“In questo quadro di grave crisi che ha colpito non solo la nostra città ma gran parte del territorio calabrese - ha commentato il primo cittadino - appare indispensabile la dichiarazione dello stato di calamità naturale con tutte le conseguenze del caso”. Già da alcuni giorni, persistendo lo stato di allerta meteo arancione, erano state chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado. Costante il monitoraggio delle reti elettriche, telefoniche, idriche e fognarie per verificare eventuali interruzioni del servizio. 

Emergenza incendi in Calabria, 128 roghi nella giornata di ieri

Non accenna a placarsi l'emergenza incendi che, ormai da giorni, sta funestando la Calabria.

Nella giornata di ieri (domenica 23 luglio), sono stati ben 128 i roghi registrati in tutta la regione.

Di questi, 29 hanno interessato la provincia di Vibo Valentia, 38 quella di Cosenza, 29 quella di Catanzaro, 14 quella di Crotone e 18 quella di Reggio Calabria.

Per quanto riguarda la provincia di Cosenza, che è stata quella più colpita, le situazioni più critiche si sono registrate a Mormanno, Papasidero, Trebisacce, Domanico e Sangineto.

In provincia di Catanzaro i centri più colpiti sono stati Borgia e Sant’Andrea allo Ionio.La grave situazione verificatasi in provincia di Cosenza ha richiesto la convocazione urgente dell’Unità di crisi presieduta dal Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao.

Oltre ai mezzi aerei, per tutta la giornata centinaia di uomini dei vigili del fuoco, di Calabria Verde e della Protezione Civile sono stati impegnati nell’opera di spegnimento dei roghi.

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Emergenza incendi nel vibonese, roghi anche nelle Preserre

Sono stati 18 gli interventi, effettuati dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia, dalle 8 alle 19 di oggi (21  luglio).

In particolare, i pompieri sono intervenuti nei comuni di: Briatico, Zungri, San Gregorio, Vazzano, Ioppolo, A2 nel Comune di Sant’Onofrio, Vibo Zona industriale Sorianello e Ionadi  

Significativo, il rogo che si è sviluppato nel territorio di Vazzano, dove si è reso necessario l'intervento di un elicottero che ha operato con il cordinamento di un DOS (Direttore operazioni spegnimento) dei vigili del fuoco.

 

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Incendi nel vibonese, Cefalà (Cgil): " Ottocento interventi dei vigili del fuoco, in soli 15 giorni"

"Quasi 30 interventi al giorno. Quattrocento in più, rispetto allo scorso anno. Centinaia, poi, sono stati gli ettari di macchia mediterranea e di bosco andati in fumo. Bastano questi sorprendenti numeri a far capire come, dall’inizio dell’estate vibonese, i vigili del fuoco abbiano avuto un gran da fare per fronteggiare l’emergenza incendi nella nostra provincia".

A fornire questi dati è Salvatore Cefalà, vigile del fuoco in servizio permanente presso il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Vibo Valentia e delegato sindacale della Cgil, il quale, anche a nome dei suoi colleghi, ha voluto sottolineare il grande sforzo che i “pompieri” di vibonesi compiono quotidianamente per affrontare le emergenze

"In poco più di quindici giorni – spiega Salvatore Cefalà – il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Vibo Valentia ha effettuato circa 800 interventi. Certamente, le condizioni meteo, con alte temperature ed assenza di precipitazioni, hanno favorito l’insorgere dei roghi che contemporaneamente hanno interessato il territorio provinciale, costringendo le squadre ad un vero ed estenuate tour de force. Turni massacranti, a volte doppi turni, al fine di garantire una risposta immediata o comunque accettabile in tutti i distretti della provincia. Non sono mancate, inoltre -  continua ancora il delegato sindacale della Cgil -, le polemiche dei cittadini che, esasperati ed impauriti dal fuoco alle porte delle loro case, si sono lasciati andare a recriminazioni o inventive nei nostri confronti. Del resto, sappiamo bene che alcuni incendi hanno messo una grande apprensione proprio perché si sono insediati all’interno dei centri abitati. D’altro canto, posso dire che i vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia si sono impegnati con grande abnegazione e professionalità per la risoluzione di tutte le criticità che si sono presentate. E parlo di lavoratori che vengono già da una stagione invernale fatta di micro emergenze come incendi dolosi alle attività commerciali, incendi di autovetture (300 auto incendiate in un anno),  interventi per frane o comunque dovuti ad un territorio fragilissimo, e particolarmente da numerose settimane passate nelle regioni del centro Italia colpite dal sisma, per prestare la propria opera prima nella ricerca dei superstiti e delle vittime e poi, in una seconda fase, in sostegno delle popolazioni e messa in sicurezza degli edifici".

 Il Comando di Vibo Valentia, dunque, è stato uno dei più attivi nell’invio di squadre che si sono alternate nel corso dell’inverno.

Un lavoro, quello dei “pompieri”, che – come continua a sottolineare ancora il delegato della Cgil, Salvatore Cefalà – deve fare i conti anche con la cronica "carenza di personale, soprattutto qualificato, che si spera possa essere colmata dai prossimi concorsi per caposquadra e capo reparto già indetti".

Ma ciò non basta: "Vi è la speranza – conclude Cefalà – di coprire l’intera provincia di Vibo valentia con l’apertura di un nuovo distaccamento presso Ricadi, che per ora è solo stagionale (apertura 12 luglio, per circa 40 giorni), cosa che consentirebbe di coprire una parte importantissima  del territorio, quella più a sud, e che proprio d’estate registra un notevole incremento della popolazione per via delle presenze turistiche. Un territorio, questo, che comprende i comuni di Tropea, Ricadi, Joppolo e Nicotera e che, attualmente, per larghissima parte dell’anno risulta priva di presidi dei vigili del fuoco. Ed infine, alla luce di quanto accade in estate con gli incendi, credo ci sarebbe bisogno di mezzi Aib (antincendio boschivo) di piccola stazza, per raggiungere più agevolmente e velocemente i focolai più interni, e di qualche autobotte di grandi dimensioni, per il trasferimento di grandi quantitativi d’acqua".

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Emergenza incendi in Calabria, la Cgil elogia l'operato dei lavoratori forestali

Riceviamo e pubblichiamo"

"Particolarmente nelle ultime due settimane, l’intero territorio italiano è stato drammaticamente segnato dagli incendi. Ettari di terreno, con grave danno per il nostro patrimonio ambientale, faunistico e vegetale, sono andati in fumo. Ed in molti casi, le fiamme hanno messo in pericolo le abitazioni civili e la stessa vita degli uomini. Un fenomeno, quello degli incendi, che non ha risparmiato nessuna regione d’Italia, soprattutto quelle meridionali, che più a caro prezzo hanno dovuto fronteggiarlo. Come ad esempio in Calabria, dove migliaia sono stati gli incendi registrati. Ad ogni modo, sempre pronti e tempestivi sono stati gli interventi dei Vigili del Fuoco, i quali, instancabilmente, hanno operato per garantire la massima sicurezza. Eppure, come Flai-Cgil, riteniamo giusto e doveroso offrire il nostro riconoscimento ed il nostro sostegno ad un'altra categoria di lavoratori che si trovano ad operare in queste condizioni di emergenza. Stiamo parlando dei lavoratori idraulici e forestali calabresi, lavoratori dell’antincendio che, pur tra mille difficoltà anche a livello organizzativo, durante le emergenze di questi giorni, si sono impegnati per contribuire allo spegnimento degli incendi. Questi operai forestali, spesso bistrattati,  impiegati dall’azienda Calabria Verde, dai Consorzi di Bonifica e dal Parco Regionale della Serre, col loro senso di responsabilità, da anni svolgono con professionalità la lotta attiva agli incendi. La loro è un opera costante e quotidiana di prevenzione e di contrasto agli incendi, e di salvaguardia della biodiversità e del territorio e dei cittadini. Tanto che ci sentiamo di affermare che, senza il loro lavoro,  gli incendi divampati in questi giorni sarebbero stati molto più devastanti. Eppure, al di là di ogni polemica, questi lavoratori intervengono senza mezzi adeguati e spesso con attrezzature non idonee di fronte alle fiamme: per loro c’è solo lo spirito di sacrificio, il senso del dovere e l’abnegazione con cui compiono il proprio lavoro. Per queste ragioni, come sindacato di categoria, auspichiamo che si organizzi meglio il lavoro sui cantieri e negli uffici in modo da coordinare efficacemente il servizio Antincendio boschivo, avviando un confronto tra sindacati ed enti competenti sulle questioni legate al lavoro forestale. Soprattutto, attraverso una reale programmazione delle attività di prevenzione e di interventi che possano essere realmente utili alla difesa del territorio. Siamo convinti che un servizio di così fondamentale importanza per la salvaguardia del territorio, meriti maggiore attenzione e soprattutto una grande sinergia tra le istituzioni coinvolte". 

Bruno Costa - Segretario regionale Flai-Cgil Calabria

 

Battista Platì - Segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia

 

Emergenza incendi nel vibonese, evacuato villaggio turistico a Tropea

Continua l'emegenza incendi nel vibonese. In meno di 48 ore i vigili del fuoco del Comando provinciale hanno effettuato ben 74 interventi per domare le fiamme, che hanno colpito boschi e macchia mediterranea.

I roghi hanno interessato i territori comunali di: Drapia, Maierato, Dasà, Sorianello, Monterosso Calabro, Mileto, Pizzoni, Francavilla, Filandari, Joppolo, Parghelia, Tropea Vibo Valentia, Acquaro, Zaccanopoli e alcune frazioni di Vibo Valentia quali Piscopio, Triparni, Porto Salvo e Bivona.

La situazioni più critica ha interessato il comune di Joppolo dove, dal tardo pomeriggio di giovedì, le fiamme hanno reso necessario l'intervento di due squadre di vigili del fuoco ed una squadra di Calabria Verde coordinate da un Direttore operazioni spegnimento dei vigili del fuoco. Dalle prima ore della mattinata di ieri, alle squadre di terra si sono aggiunti due mezzi aerei, un elicottero ed un  Canadair, che hanno effettuato complessivamente circa 50 lanci che hanno permesso di domare definitivamente l'incendio. 

Complessivamente sono andati in fumo oltre 50 ettari di macchia mediterranea e bosco.

Analoga situazione a Tropea dove, nel tardo pomeriggio di ieri, si è reso necessario l'intervento di un Canadair. A scopo cautelativo la direzione del vilaggio turistico “Olivara” ha fatto evacuare gli ospiti della struttura.

Si sono registrati danni a fabbricati rurali e civili abitazioni.

A causa della caduta di numeri alberi di ulivo è stata chiusa la Strada provinciale che da Vibo porta a Triparni.

Nella zona industriale di Porto Salvo, i vigili del fuoco sono stati impegnati con lo spegnimento di un incendio divampato in un capannone al cui interno era stato depositato materiale plastico. Nella stessa zona, un altro rogo ha interessato un deposito di barche.

Per fronteggiare l’emergenza, il Comando provinciale dei vigili del fuoco ha dovuto raddoppiare i turni e richiamare personale libero dal servizio.

 

 

 

Emergenza incendi nel vibonese, evacuato villaggio turistico a Tropea

Continua l'emegenza incendi nel vibonese. In meno di 48 ore i vigili del fuoco del Comando provinciale hanno effettuato ben 74 interventi per domare le fiamme, che hanno colpito boschi e macchia mediterranea.

I roghi hanno interessato i territori comunali di: Drapia, Maierato, Dasà, Sorianello, Monterosso Calabro, Mileto, Pizzoni, Francavilla, Filandari, Joppolo, Parghelia, Tropea Vibo Valentia, Acquaro, Zaccanopoli e alcune frazioni di Vibo Valentia quali Piscopio, Triparni, Porto Salvo e Bivona.

La situazioni più critica ha interessato il comune di Joppolo dove, dal tardo pomeriggio di giovedì, le fiamme hanno reso necessario l'intervento di due squadre di vigili del fuoco ed una squadra di Calabria Verde coordinate da un Direttore operazioni spegnimento dei vigili del fuoco. Dalle prima ore della mattinata di ieri, alle squadre di terra si sono aggiunti due mezzi aerei, un elicottero ed un  Canadair, che hanno effettuato complessivamente circa 50 lanci che hanno permesso di domare definitivamente l'incendio. 

Complessivamente sono andati in fumo oltre 50 ettari di macchia mediterranea e bosco.

Analoga situazione a Tropea dove, nel tardo pomeriggio di ieri, si è reso necessario l'intervento di un Canadair. A scopo cautelativo la direzione del vilaggio turistico “Olivara” ha fatto evacuare gli ospiti della struttura.

Si sono registrati danni a fabbricati rurali e civili abitazioni.

A causa della caduta di numeri alberi di ulivo è stata chiusa la Strada provinciale che da Vibo porta a Triparni.

Nella zona industriale di Porto Salvo, i vigili del fuoco sono stati impegnati con lo spegnimento di un incendio divampato in un capannone al cui interno era stato depositato materiale plastico. Nella stessa zona, un altro rogo ha interessato un deposito di barche.

Per fronteggiare l’emergenza, il Comando provinciale dei vigili del fuoco ha dovuto raddoppiare i turni e richiamare personale libero dal servizio.

 

Serra San Bruno, nasce un nuovo gruppo di Protezione Civile

ProCiv ARCI Serra San Bruno, questo il nome del gruppo di volontariato di Protezione Civile che nei scorsi giorni ha preso vita a Serra San Bruno in linea con la nuova normativa nazionale sulla Protezione civile.

L’associazione nasce per fornire il proprio intervento, non solo in situazioni di emergenza determinate da calamità naturali e/o antropiche, ma anche in tutte quelle attività di previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell’emergenza, addestramento, formazione e attività di supporto a grandi eventi che vedono coinvolto l’ambito comunale, regionale e nazionale. Il nuovo sodalizio nasce, inoltre, dal desiderio di creare un punto d'aggregazione in un territorio sempre più socialmente emarginato.

 A farne parte saranno esclusivamente volontari interessati a mettere gratuitamente a disposizione della collettività il proprio tempo, le proprie capacità e competenze e che impegnandosi a frequentare periodicamente i corsi di formazione previsti dal dipartimento regionale per raggiungere un livello di preparazione adeguato, entreranno a far parte sempre più del sistema, regionale e nazionale, integrato di Protezione Civile.

 Otto attualmente i soci, tutti fondatori, che hanno deciso di affidare la massima carica del direttivo ad  Carnovale Antonio che sarà coadiuvato dal Vicepresidente Giuseppe Dominelli e dalla segretaria Maria Teresa Dominelli, tutti con alle spalle diversi anni di attività di Protezione Civile in altri gruppi e per ultimo nel Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile di Serra San Bruno. Fanno, inoltre parte della nuova associazione: Rosetta Bonazza, Claudio De Stefano, Nazzareno Tassone, Luciano Tassone e Michele Salerno.

 Tra le prime azioni del neonato gruppo, una volta formalizzata la documentazione necessaria all’avvio dell’associazione, “la scelta comune di tutti i soci fondatori di confluire sin da subito nella grande famiglia della PROCIV ARCI Nazionale che privilegia occuparsi "preventivamente" dei problemi piuttosto che del soccorso attraverso un processo di formazione intesa non solo come progressiva acquisizione di abilità, capacità tecniche e comportamentali adeguate (attraverso esercitazioni, simulazioni, ecc.), ma, soprattutto, come momento formativo integrale della Persona di fronte ai piccoli e grandi rischi. La PROCIV-ARCI vede, quindi, la necessità di una formazione, che sia processo educativo completo sviluppando sempre più il concetto di ‘cultura dell'autoprotezione’, cioè ad una capacità individuale e collettiva di prendere coscienza dei rischi e dei modi di fronteggiarli o, meglio ancora, di prevenirli, come approccio integrale ad un problema che non si può ridurre solo a questioni tecniche, perché non si può prescindere dalla dimensione emotiva della Persona, ma anche dal comportamento. In questi ultimi anni la PROCIV-ARCI, anche con il sussidio delle diverse associazioni sparse sul territorio nazionale a Lei affiliate, è intervenuta, in diverse situazioni, a sostegno delle Popolazioni colpite da calamità naturali. In particolare, oltre ai soliti, ma pur sempre tragici, interventi in ambito locale (ricerca persone scomparse, incendi boschivi, ed altre emergenze) i suoi Volontari sono stati massicciamente presenti in occasione di eventi di carattere nazionale, ma anche internazionale”.

Forte è la determinazione del presidente Carnovale, che ha caricato d’entusiasmo le persone che con lui hanno deciso di intraprendere questo nuovo percorso.  “La nascita - ha dichiarato Carnovale - di questo gruppo deve essere un vanto per il nostro territorio, la nostra comunità e per la stessa Associazione che io rappresento. Questa si viene a collocare in un territorio dove molteplici sono stati nel corso del tempo le calamità registrate, sia sotto un aspetto meteorologico (Alluvioni, grandi nevicate) e sia per ciò che concerne la vulnerabilità sismica. Proprio da questi eventi – ha proseguito Carnovale – si è iniziato a prendere coscienza nella popolazione e ad aprire una profonda riflessione, che ha spinto alcuni cittadini a riunirsi e formarsi, mettendo così le proprie conoscenze a disposizione della comunità. Confidiamo nella volontà delle istituzioni e di tutti quelli che vorranno aiutarci, perché in questa prima fase di avvio ci ritroviamo nella necessità di reperire fondi, attrezzature e strumentazioni utili per interventi appunto di Protezione Civile. Comunico che tra qualche giorno verranno aperte ufficialmente le iscrizioni per l’ingresso dei nuovi volontari, di ambo i sessi, che andranno ad integrare e rafforzare il gruppo esistente. Chi fosse interessato ad intraprendere questa esperienza, con impegno, lealtà, senso di responsabilità, spirito di collaborazione a tutte le attività di protezione civile, senza fini di lucro o vantaggi personali, può mettersi in contatto con il Direttivo che darà tutte le informazioni necessarie al riguardo. Tutti i volontari aderenti al gruppo – ha concluso Carnovale - dovranno partecipare ad un primo corso di formazione di base e ad altri che seguiranno per un continuo aggiornamento formativo.”

 

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