Gli ultimi giorni di gennaio si sono rivelati particolarmente proficui per l’esercito siriano ed i suoi alleati. Nella generale avanzata delle forze lealiste, i successi strategicamente più significativi sono quelli che hanno portato alla liberazione di Selma e Rabiam, nella provincia settentrionale di Latakia e di Daraa nell’omonima provincia meridionale. Grazie al controllo delle città situate, rispettivamente, a ridosso delle frontiere turca e giordana, l’esercito governativo ha spezzato le linee di rifornimento degli insorti. Riconquistata la provincia di Latakia, lo Stato Maggiore siriano è, ora, in procinto di lanciare una nuova offensiva su larga scala. Diversamente da quanto ipotizzato dagli osservatori, le nuove operazioni militari non saranno indirizzate verso Idlib, bensì in direzione di Aleppo, la cui conquista consentirebbe di “sigillare” integralmente il confine con la Turchia dal quale transitano gli aiuti ai ribelli. La pianificazione dell’ attacco è stata condotta con grande attenzione, in virtù delle difficoltà cui, molto probabilmente, andranno incontro i soldati impegnati sul terreno. La vastità dell’area e la concentrazione di terroristi ha indotto il comando siriano a mettere a punto accurati preparativi. Il piano d’attacco muoverà lungo quattro diverse direttrici. La prima, dovrebbe investire la zona meridionale, dove operano i miliziani di Al Nusra- Al Qaeda; la seconda, la parte orientale, controllata dall’esercito Siriano; la terza, l’area nord occidentale, occupata dall’Esercito della conquista e da altre fazioni minori ed infine, il centro metropolitano nel quale sono attestati gli uomini che fanno capo all’Esercito della conquista. I preparativi dell’offensiva sono in una fase piuttosto avanzata, come dimostrano alcune operazioni già in corso. Nello scacchiere nord occidentale, l’esercito siriano ha già preso il controllo della città di Bluzah, mentre nel settore nord orientale, dopo ore di pesanti combattimenti, le truppe di Damasco hanno conquistato la città di Ein al Yamaymeh. Più agevoli, invece, i progressi sul fronte meridionale, dove il parziale ritiro di Al Nusra ha permesso ai governativi di rafforzare la loro presenza nell'area strategica del Monte Azzan e di riprendere il controllo delle città di Zitan e Kulyih. La vera partita, tuttavia, si giocherà ad Aleppo il cui controllo è fondamentale, a tal punto da indurre i miliziani del Fronte Al Nusra a sguarnire le difese nel settore meridionale per rafforzarle lungo la cintura metropolitana. Lo scopo degli insorti è quello d’impedire all'esercito siriano di circondare la città ed iniziare un assedio dall'esito scontato. La fase “2” dell’offensiva dovrebbe culminare nell’attacco alla provincia di Idlib. Una volta completata la totale liberazione della Siria occidentale, le truppe di Damasco avranno le “spalle coperte” per avanzare in direzione di Palmira e delle province orientali occupate dai terroristi dello Stato Islamico.