Siria: Russia e Turchia trovano un accordo mentre i governativi avanzano ad Aleppo
L’esercito siriano ha iniziato, ieri, la seconda fase dell’offensiva, molto probabilmente, destinata a liberare Aleppo dalla presenza terrorista. Nel corso delle operazioni, le truppe di Damasco hanno espugnato la gran parte del territorio situato ad ovest dell’aeroporto internazionale della città.
Altri significativi progressi sono stati registrati in diversi quartieri che i terroristi occupavano dal 2012.
Dopo aver preso il controllo del quartiere Tariq al Bab, gli uomini delle forze speciali Tigre hanno guadagnato terreno anche nei distretti di Faruq al Sharq, Halwaniyan e Al Karam al Yazmati Maisar.
Operazioni in corso sono segnalate, anche, nel distretto di Maasaraniyh dove, le fonti sul campo hanno documentato decine di ribelli uccisi e centinaia di civili in cerca di protezione nelle aree controllate dal governo siriano.
I risultati conseguiti in questi giorni da parte dei soldati del presidente Assad hanno permesso, inoltre, di creare un collegamento tra i quartieri occidentali e l’aeroporto internazionale controllato dalla truppe governative.
Come, peraltro, riconosciuto dai network vicini ai ribelli, allo stato, i rivoltosi sono stati allontanati da oltre il sessanta per cento delle aree che controllavano prima dell’inizio dell’offensiva.
Bersagliati dall'aria, dalle aviazioni siriana e russa ed incalzati sul terreno dai soldati dell’esercito regolare e dalle milizie sciite e di Hezbollah, i jhadisti di Fatah Halab e Jaysh al-Fatah sembrano, ormai, avere le ore contate.
I recenti progressi lasciano ipotizzare, infatti, che Aleppo sarà completamente liberata dalla presenza terrorista nel volgere di poche settimane. Per gli osservatori più accreditati, prima della fine dell’anno, tutti i quartieri della città saranno ritornati sotto la sovranità di Damasco.
Tuttavia, a mettere definitivamente a tacere le armi potrebbero essere i negoziati in corso tra Russia e Turchia.
Secondo alcuni media russi, nella giornata di ieri, le diplomazie di Ankara e Mosca avrebbero concordato di offrire agli jihadisti di Jabhat Fateh Al –Sham, ovvero gli ex Al Nusra, ventiquattro ore di tempo per lasciare Aleppo est attraverso un apposito corridoio umanitario.
In caso contrario, alla scadenza del termine prestabilito, la furia della armi potrebbe ritornare ad abbattersi sui circa 900 miliziani ancora asserragliati nella sacca da cui è impossibile uscire, vivi.
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