Operazione "Calcara": nove persone arrestate per armi e droga
Nelle prime ore di oggi, con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Calabria", i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – sezione G.I.P., hanno tratto in arresto a Bagnara Calabra e Scilla: Vincenzo Cardillo, 28 anni; Annunziato Spanto, 28 anni; Maurizio Pratesi, 37 anni; Antonio Ragusa, 25 anni, tutti destinatari della misura cautelare della custodia in carcere. Agli arresti domiciliari sono stati, invece, sottoposti: Carmela Arena, 22 anni; Concettina Pietropaolo, 44 anni; Giuseppe Pietropaolo, 42 anni; Maria Cardillo, 25 anni; Michele Novella, 53 anni. Inoltre, è stata notificata la misura cautelare personale del divieto di dimora emessa nei confronti di Vittoria Ciccone, di 29 anni. L’Autorità Giudiziaria ha emesso i provvedimenti restrittivi concordando con le risultanze investigative assunte dai militari della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, in ordine all’attività d’indagine poi denominata convenzionalmente "Calcara", con la quale i soggetti coinvolti nell'inchiesta sono stati individuati come presunti responsabili, a vario titolo, dei reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento personale, concorso in ricettazione, concorso in detenzione e porto di arma da fuoco e tentato danneggiamento. L’indagine ha tratto origine dal tentato omicidio commesso ai danni di Vincenzo Cardillo nel novembre del 2013, quando ignoti hanno esploso tre colpi di arma da fuoco in direzione dell’automobile dallo stesso utilizzata. L’attività ha permesso di attestare come Vincenzo Cardillo risultasse immerso nel contesto criminale del quartiere degradato della località Calcara del Comune di Bagnara Calabra, dedito al commercio di sostanze stupefacenti e di ogni altro bene provento di attività illecita nonché illegittimo possessore di armi e coautore di tentati danneggiamenti. L’indagine ha consentito di ricostruire provate responsabilità secondo le quali i soggetti, seppur non tutti e non stabilmente collegati fra loro, in un’area geografica ben definita, comprendente i Comuni di Bagnara Calabra e Scilla, erano dediti, secondo la versione fornita dagli investigatori, in particolare alla compravendita di sostanze stupefacenti ed alla ricettazione di rame. Si è accertato, inoltre, come, a parere degli inquirenti, alcuni di loro si fossero resi responsabili di specifici eventi delittuosi perpetrati nella medesima area geografica tra il 2013 ed il 2014. I destinatari di misura cautelare in carcere sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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