Processo "Gringia": 15 condanne in Appello per faida nel Vibonese
All'epilogo del processo scaturito dall'inchiesta "Gringia", i magistrati della Corte di Assise d'Appello di Catanzaro hanno condannato quindici imputati. La vicenda giudiziaria aera concentrata sulla guerra di sangue scatenatasi tra la cosca Patania ed i Piscopisani. Dietro le sbarre i soggetti considerati appartenenti al gruppo delinquenziale di Stefanaconi. Il Collegio, presieduto da Palma Talerico, ha inflitto le seguenti pene: 30 anni a Sebastiano Malavenda; 20 anni a Mauro Uras, Andrea Nicola Patania e Francesco Alessandria; 14 a Nicola Figliuzzi; 13 anni a Vasli Beluli; 8 anni e 4 mesi al 67enne Giovanni Battista Bartolotta, Salvatore Lopreiato e Rosalino Pititto, 4 anni e 8 mesi a Damiano Caglioti ed Antonio Caglioti; 3 anni e 4 mesi per Caterina Caglioti. A parte le posizioni di Mauro Uras, in primo grado punito con l'ergastolo, e di Vasli Besuli, già sicario per conto dell'organizzazione e poi pentito, che dal giudice dell'udienza preliminare era stato sanzionato con 14 anni di carcere, i verdetti sono stati identici a quelli pronunciati lo scorso anno. Gli inquirenti si sono avvalsi del contributo fornito da altri collaboratori di giustizia, anch'essi ritenuti colpevoli: Irbem Ibrahimi a 9 anni e 4 mesi, ex esecutore dei delitti decisi dalla cosca; 6 anni a Daniele Bono. Al termine del processo di primo grado era stata disposta l'assoluzione nei confronti del 36enne Giovanni Battista Bartolotta, in assenza di ricorso in Appello la decisione ha assunto il carattere della definitività.
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