"Nasce oggi il reddito di inclusione sociale, ricadute positive in Calabria"

"Esprimo apprezzamento e soddisfazione per l’odierna approvazione del Disegno di legge delega che istituisce anche in Italia il reddito di inclusione sociale". E' il commento di Enza Bruno Bossio, parlamentare del partito Democratico. "Si tratta - secondo l'esponente del PD - di una prima misura importante, che impegna 1 miliardo e 200 milioni di euro. E’ chiaro che, successivamente, bisognerà lavorare per ampliare la platea dei beneficiari perché questa misura oggi ci consente di aggredire tutti coloro che si trovano in condizione di povertà assoluta, quel 6,1% delle famiglie residenti (1 milione e 582 mila famiglie, 4 milioni e 598 mila persone) di persone, purtroppo in aumento, che oggi ci certifica l’ISTAT rispetto al 2015. Si tratta, quindi di un primo importante passo in avanti, una prima risposta che va nella direzione indicata dai promotori del reddito minimo garantito e che saluto con grande soddisfazione perché elemento centrale del mio impegno parlamentare sin dal 15 aprile 2013, quando, ad inizio legislatura, insieme ad altri colleghi del PD e di SEL, depositammo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. Ecco perché trovo un po’ squallida la polemica sulla primogenitura di una iniziativa che alcune forze politiche, in particolare i 5 stelle, muovono a questo provvedimento". "Il reddito minimo - precisa Bruno Bossio - non è il reddito di cittadinanza. Quest’ultimo è una misura assolutamente velleitaria e impraticabile per la mancanza di risorse disponibili e che attualmente esiste solo in Alaska. Il reddito di cittadinanza proposto dai 5 stelle, infatti, potrebbe percepirlo anche un riccone come Donald Trump, mentre il reddito minimo parte dal bisogno e punta all’inclusione sociale di coloro che restano esclusi dal diritto fondamentale ad una esistenza dignitosa. Con il reddito di inclusione previsto dal DDL che oggi abbiamo votato si interviene soprattutto nei confronti di famiglie con minori, donne in gravidanza e over 55 privi di mezzi. Una platea che, dobbiamo progressivamente ampliare ma che rappresenta comunque un buon inizio. Altro aspetto fondamentale è il carattere universale di questo provvedimento, che supera il tradizionale carattere 'caritatevole' e 'una tantum' del passato e definisce la povertà non più come una malattia sociale ma come un diritto negato che si vuole ripristinare, quello cioè ad una vita dignitosa per tutti. Non deve infine sfuggire la ricaduta positiva che questo provvedimento potrà avere nel Mezzogiorno e in Calabria, soprattutto se ad esso potranno unirsi altre misure finanziate con fondi regionali tendenti appunto ad allargare la platea dei beneficiari e a promuovere non solo l’inclusione sociale ma anche l’implementazione di politiche attive del lavoro". Oggi, quindi, comincia un cammino, che può e deve essere portato avanti con decisione e con spirito riformista che è quello che risolve i problemi e non si limita - conclude Enza Bruno Bossio - ad agitarli soltanto propagandisticamente".

 

 

"In Calabria le basi per un reddito minimo sono solide"

"L’approvazione da parte del Consiglio provinciale di Reggio Calabria della mozione sul reddito minimo è un ottimo segnale. Significa che è in atto - afferma il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera - dopo l’approvazione in Terza Commissione della nostra proposta di legge, un lavoro congiunto di Comuni, Province e dell’Area metropolitana a favore del reddito minimo. Se tutti operiamo per lo stesso obiettivo ce la possiamo fare! È una spinta dal basso - spiega Nucera -  che vede partecipi enti, cittadini e associazioni. Abbiamo infatti apprezzato l’interesse manifestato di recente nel corso dell’incontro che si è svolto  nella sede regionale della Cisl, a Lamezia Terme, tra i componenti di ‘Alleanza Calabria contro la Povertà’ (Acli, Cgil, Cisl, Uil, Forum Terzo Settore, Confcooperative, Arci, Unitalsi, Caritas) per discutere del pacchetto di interventi contenuti nella proposta di legge nazionale a favore delle famiglie in povertà assoluta. Tutti i partecipanti hanno concordato sull’importanza di una norma capace di coniugare misure di natura economica, a carattere universalistico (ovvero il reddito di inclusione sociale), azioni di ampliamento dei servizi socio-assistenziali e politiche attive del lavoro efficaci. L’Alleanza per la Povertà si impegnerà nella richiesta di un urgente incontro con il presidente Mario Oliverio e con l’assessore al Lavoro, Formazione, Politiche Sociali e della Famiglia, Federica Roccisano. L'intento è quello di chiedere alla Regione di sostenere a livello nazionale l’approvazione della legge sul reddito di inclusione sociale ma anche, in attesa della sua approvazione in Parlamento, che si possa attivare, qui in Calabria, un progetto pilota, della durata di un anno, per il sostegno alle famiglie in povertà assoluta, attraverso l’utilizzo di fondi comunitari e/o di risorse ordinarie. Noi non possiamo che  approvare ed appoggiare l’iniziativa, ricordando che in Calabria le basi per un reddito di inclusione sociale ci sono e sono solide. Restiamo a vedere cosa succede a livello nazionale, se verrà approvata una proposta a favore dei più poveri, ma allo stesso tempo rimaniamo uniti in questa battaglia e lottiamo affinché la nostra proposta di legge prosegua nel suo cammino, già avviato, verso l’approvazione definitiva. Già da qui, in Calabria, può partire il cambiamento".

 

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