Calabria: fermato veliero con 55 migranti a bordo, arrestati tre scafisti ucraini
Sono 55 i migranti di nazionalità iraniana ed irachena soccorsi dai mezzi navali ed aerei del Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Vibo Valentia unitamente ai mezzi navali della Guardia Costiera di stanza a Roccella Ionica.
L’intervento di due velivoli Dash-8 impegnati nella missione “Triton 2017” sotto l’egida dell’Agenzia europea Frontex, coordinati dall’International coordiantion centre di Pratica di Mare (ente di coordinamento nazionale del dispositivo Frontex antimmigrazione) e di un’unità navale della Sezione operativa navale della guardia di finanza di Roccella Ionica in coordinamento con un’unità della guardia costiera, ha permesso d’intercettare e fermare un veliero carico di migranti che era diretto verso Punta Stilo (RC). L’imbarcazione, denominata “Hydra”, proveniente dalla Turchia e battente bandiera americana, sembrava un normale natante da diporto.
A mettere in allarme i finanziari è stata la linea di galleggiamento del veliero particolarmente bassa, segno della presenza di numerose persone a bordo.
Una volta salite sull’imbarcazione, le fiamme gialle hanno trovato tre presunti scafisti di nazionalità ucraina e numerosi migranti irregolari tra cui alcune donne e bambini, tutti stipati sottocoperta in condizioni disumane.
Il veliero fermato, con a bordo i 3 presunti responsabili dell’illecita attività di traffico di migranti, è stato condotto verso il porto di Roccella Ionica, unitamente ai migranti giunti in sicurezza a bordo delle unità della capitaneria di porto e della guardia di finanza.
Contestualmente gli investigatori della Sezione operativa navale della guardia di finanza di Roccella Ionica, hanno tratto in arresto i tre ucraini per il reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. Dalle loro stesse dichiarazioni, infatti, è stato accertato che i migranti erano stati imbarcati in Turchia alla volta dell’Italia a fronte del pagamento di circa 5 mila dollari cadauno.
I tre ucraini sono stati condotti presso la casa circondariale di Locri a disposizione dell’Autorità giudiziaria che sta dirigendo e coordinando le indagini.
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