Sequestrata parte di stabilimento balneare per violazioni di natura demaniale, paesaggistico-ambientale e urbanistico-edilizia

Nell’ambito del piano prefettizio di azione nazionale e transnazionale denominato “Focus ‘ndrangheta 2016”, sono state predisposte una serie di attività ispettive interforze sul territorio provinciale volte anche ad una verifica sul corretto utilizzo del demanio marittimo nel litorale reggino. Personale della Guardia Costiera reggina congiuntamente a militari della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria, ognuna negli ambiti delle proprie competenze, hanno effettuato delle verifiche presso lo stabilimento balneare denominato “Piro Piro” sito in località lungomare del comune di Reggio Calabria. Gli accertamenti effettuati all’interno della struttura hanno permesso alla Polizia giudiziaria intervenuta, di deferire alla locale Autorità giudiziaria il soggetto che gestiva lo stabilimento balneare per tutta una serie di violazioni di natura demaniale, paesaggistica ed edilizia, in quanto aveva eseguito, innovazioni/opere non autorizzate nell’ambito della concessione rilasciata dal comune di Reggio Calabria U.O. Qualità Ambientale – U.O. Demanio Marittimo. Nello specifico, i militari verbalizzanti, durante la verifica hanno riscontrato,  un ampliamento mediante un’occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo di complessivi mq. 250 circa nonché all’interno dell’area demaniale marittima in concessione, la realizzazione e l’utilizzo di opere e strutture difformi rispetto a quanto riportato negli elaborati progettuali autorizzati. 

Le opere e superfici abusive, di seguito meglio descritte, risultano essere:

- area demaniale marittima di mq. 250 circa, adibita a zona relax con posa di 10 tavolini, 22 sedie  e 11 divanetti.  L’area risulta delimitata a monte con pannelli in vetro incernierati su telai in legno, a sud con staccionata in legno e a nord comunicante con l’area in concessione

- struttura di forma irregolare di mq. 5 circa, costituita da pannelli in legno, utilizzata in parte a deposito ed in parte ad incasso per il forno comunicante con il locale cucina. 

- struttura di mq. 6 circa  adibita a locali igienici e spogliatoio per i dipendenti, costituita da pannelli in legno e posta a monte del locale cucina/bar.

L’amministratore della società concessionaria P.O.S. (1973), è stato deferito alla competente Autorità giudiziaria ed è stato altresì nominato custode giudiziale delle opere/strutture poste sotto sequestro penale. Le risultanze delle attività di Polizia giudiziaria sono state riferite al magistrato di turno della locale Procura della Repubblica Sara Amerio. Il Giudice per le indagini preliminari Adriana Trapani del Tribunale di Reggio Calabria, giusta richiesta del magistrato titolare delle indagini, ha emesso in data 16 agosto apposita ordinanza di convalida e relativa emissione di decreto di sequestro preventivo. Alle attività di controllo hanno altresì partecipato una pattuglia del Gruppo Guardia di Finanza di Reggio Calabria e funzionari dell’Ispettorato del Lavoro per le verifiche mirate al controllo della regolarità contrattuale dei lavoratori presenti. La sinergia tra la Guardia Costiera ed i Carabinieri continuerà senza sosta a garanzia della legalità per il proseguo dell’estate con l’eventuale supporto delle altre Forze di Polizia presenti nelle attività di verifica.

Sequestrata una struttura turistica: arrestato il proprietario

Nell’ambito del piano prefettizio di azione nazionale e transnazionale denominato “Focus ‘ndrangheta 2016”, sono state predisposte una serie di attività ispettive interforze sul territorio provinciale volte anche ad una verifica sul corretto utilizzo del demanio marittimo nel litorale reggino.  Nel corso della mattinata del 30 giugno, personale della Guardia Costiera congiuntamente a militari della Stazione Carabinieri di Archi e della Sezione operativa navale del Roan Guardia di Finanza di Reggio Calabria, ognuna negli ambiti delle proprie competenze, hanno effettuato delle verifiche presso lo stabilimento balneare denominato “Aquarius” sito in località Pentimele del comune di Reggio Calabria, le cui strutture risultano insistere in parte sulle aree demaniali ed in parte su area privata. Gli accertamenti effettuati all’interno della struttura hanno permesso alla polizia giudiziaria intervenuta di deferire alla locale Autorità Giudiziaria i soggetti che gestivano lo stabilimento balneare denominato “Lido Aquarius” per tutta una serie di violazioni sia di natura demaniale che paesaggistica, oltre al fatto ancor più grave di aver rilevato la presenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica. E’ stato chiesto l’intervento dei tecnici della società d’erogazione che hanno confermato l’illecito approvvigionamento.  Si riportano nel dettaglio le contestazioni eseguite: denuncia alla Procura di Reggio Calabria di A.T. (59 anni) tratto in arresto, e della moglie A.M. M. (1960) denunciata a piede libero; violazioni di natura demaniale, paesaggistico-ambientale, edilizia-urbanistica, oltre al furto di energia elettrica. E’ stata altresì configurata l’ipotesi di violazioni di sigilli, in quanto alcune opere erano già state sequestrate alcuni anni fa nell’ambito di precedenti accertamenti. sequestro penale delle opere strutture poste sul demanio marittimo per assenza di titolo autorizzativo per oltre 500 metri quadri. Dettaglio delle cose poste sotto sequestro: 4 cabine balneari in muratura realizzate al piano spiaggia disposte sull’estremità sud dello stabilimento ed occupanti una superficie totale pari a circa mq. 32; struttura adibita ed attrezzata a bar e cucina in legno e muratura, poggiante in parte su platea in cemento ed in parte su struttura portante in materiale ligneo posta all’estremità sud dello stabilimento ed occupante una superficie totale pari a circa mq. 104; una struttura posta a protezione della costa, realizzata sul lato sud dello stabilimento, costituita da sabbia, massi e blocchi in calcestruzzo e delimitata sul lato mare da paletti in legno e rete metallica di superficie irregolare per un totale paria a circa mq. 230; platea cementizia prospiciente il locale bar, rialzata dal piano spiaggia di circa 30/40 centimetri per complessivi 62 metri quadri circa, sulla quale è installata una struttura portante metallica con applicati proiettore e casse; postazione DJ occupante una superficie di circa 2 metri quadri; platea cementizia scoperta per complessivi mq. 27 circa sulla quale insiste una scala di accesso principale posta sul prospetto centrale della struttura, (che dalla quota strada permette di raggiungere la spiaggia) ed un vano ascensore; latea cementizia scoperta che prosegue verso nord, costeggiante la struttura principale, per mq. 44 circa  sulla quale insiste una struttura in muratura con tettoia spiovente a due falde, costituita da quattro locali adibiti a docce di circa 8 metri quadri; 6 cabine balneari in muratura realizzate al 1° piano sotto strada, ubicate sotto la struttura principale dello stabilimento; una scala a chiocciola in ferro che permette il collegamento tra l’area adibita a stabilimento con altre strutture utilizzate da altra ditta; cabine balneari in muratura realizzate al piano spiaggia disposte sull’estremità nord dello stabilimento e provviste di n. 10 porte di accesso, occupanti una superficie complessiva  pari a circa 50 metri quadri; una struttura in muratura con tettoia spiovente adibita a deposito attrezzi occupante una superficie totale pari a circa 7 metri quadri; una struttura posta a protezione della costa realizzata sul lato nord dello stabilimento, costituita da massi e blocchi in calcestruzzo posti parallelamente alla linea di costa; 35 ombrelloni con struttura metallica e copertura sintetica di colore bianco, i quali, previo smontaggio e rimozione dall’arenile; 4 cavi elettrici di lunghezza: circa 60 centimetri (marrone), circa 75 centimetri(azzurro), circa 70 centimetri (nero), circa 65 centimetri (nero),  con relativo interruttore magnetotermico (marca SACE S2), utilizzati per l’allaccio abusivo alla rete elettrica. L’uomo è stato altresì tratto in arresto per furto di energia elettrica in flagranza ed è stato trattenuto presso il proprio domicilio a disposizione della Autorità Giudiziaria. Le risultanze delle attività di polizia giudiziaria sono state riferite al magistrato di turno della locale Procura della Repubblica Giovanni Gullo.

 

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