Permessi con legge 104, ora servono gli scontrini fiscali: partono i controlli da parte dei datori di lavoro

Sta al lavoratore fornire la prova di assistenza: perché vanno conservati gli scontrini dopo aver richiesto i permessi con 104.

Chi assiste un familiare anziano o con disabilità sa bene quanto possa essere complicato conciliare lavoro e vita privata. Essere un caregiver è un impegno che viene dal cuore, ma significa destreggiarsi tra visite mediche, farmaci da comprare, commissioni da sbrigare e momenti di assistenza diretta. Una fatica enorme, sia fisica che mentale.

Logo disabilità e scontrino fiscale
Permessi con legge 104, ora servono gli scontrini fiscali: partono i controlli da parte dei datori di lavoro – ilredattore.it

Per questo, i permessi retribuiti della Legge 104 sono un aiuto prezioso, un piccolo spiraglio di respiro in una routine difficile. Ma ora arriva una novità: i datori di lavoro potranno controllare l’uso di questi giorni di permesso. E a far fede non sarà solo la parola del lavoratore, ma anche gli scontrini fiscali.

L’importanza dei permessi per chi assiste un disabile è fuori discussione, ma negli ultimi anni sono emersi numerosi casi di abuso. Dipendenti che li usano per faccende personali, weekend fuori porta o semplici giornate libere. Per questo, la normativa si è fatta più severa: ora chi usufruisce dei permessi dovrà dimostrare che il tempo sia stato davvero impiegato per l’assistenza, anche a distanza di anni.

Permessi 104: ora servono le prove

L’ordinanza n. 11999 del 2024 della Cassazione è chiara nell’intento: il lavoratore deve provare che ogni assenza sia stata funzionale alla cura del familiare. Questo significa che anche se non si è fisicamente con il disabile, è necessario dimostrare che il tempo sia stato usato per le sue necessità. Come? Attraverso scontrini e ricevute fiscali.

mani di anziana
Permessi 104: ora servono le prove – ilredattore.it

Facciamo un esempio pratico. Un dipendente prende un giorno di permesso per occuparsi del padre malato, ma anziché stare con lui tutto il giorno, esce per comprargli le medicine e un materasso ortopedico. Se il datore di lavoro dovesse avere dubbi, il dipendente potrà esibire gli scontrini per dimostrare che le sue attività erano legate all’assistenza. Senza queste prove, invece, la situazione potrebbe diventare complicata.

I datori di lavoro e il Fisco possono effettuare verifiche anche a distanza di anni. Se un dipendente non riesce a dimostrare l’uso legittimo dei permessi, rischia sanzioni, richiami disciplinari e, nei casi più gravi, anche il licenziamento. Conservare scontrini e ricevute per almeno cinque anni diventa quindi una tutela fondamentale.

Detto ciò, i permessi della Legge 104 restano un diritto sacrosanto per chi si prende cura di un familiare in difficoltà, ma bisogna essere pronti a dimostrare di averli utilizzati correttamente. Meglio non farsi trovare impreparati perché sì, uno scontrino oggi può significare il posto di lavoro domani.

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