Calabria, mare sporco: "Colpa delle politiche fallimentari per il sistema depurativo”
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"Va avanti da circa tre anni la battaglia del MoVimento 5 stelle sulle critiche condizioni del mare in Calabria. Tocca ricordarlo a tutti coloro che puntualmente nel mese di luglio suonano al campanello d'allarme della stagione balneare a rischio".
Lo afferma l'eurodeputata Laura Ferrara.
"È importante tenere sempre i riflettori accesi sul problema del mare sporco in Calabria, una risorsa importantissima, per una terra che non riesce a decollare nel settore turistico. Un settore che potrebbe rappresentare, insieme all'agricoltura, volano di sviluppo ed occupazione e così non è.
Le chiazze marroni costretti a veder galleggiare nei pressi delle rive lungo le coste calabresi, quelle che l'Arpacal continua a chiamare mucillagini ed alghe, sono strettamente connesse alle forti criticità del sistema depurativo. Un comparto che negli anni ha mangiato oltre 200 milioni di euro, senza però dare un'efficace risposta al problema che si ripresenta sotto gli occhi dei bagnanti e soprattutto sulla pelle dei cittadini calabresi che pagano in termini di salute l'assoluta mancanza di progettualità e competenza dei vari governi regionali, di centro destra e centro sinistra. Da parte della Regione sono arrivati solo timidi segnali, inutili risorse stanziate come sempre in piena emergenza e nel clou della stagione estiva. Rispetto a queste inadempienze l'unica voce contraria che si è sentita tuonare forte è stata quella del MoVimento 5 Stelle. Non si è registrato dagli scranni regionali della minoranza alcuna rimostranza rispetto ai milioni di euro finanziati nel 2015 e 2016 ai Comuni costieri per opere di riefficientamento dei propri depuratori.
Impianti che continuano ad essere obsoleti e mal funzionanti. Le carenze del sistema depurativo in Calabria sono da imputare a tutta la classe politica che ha governato la Regione negli ultimi vent'anni. Un'alternanza amministrativa fra destra e sinistra incapace di presentare una proposta concreta per cercare una soluzione. Come Movimento abbiamo invece proposto di far rientrare i singoli interventi in un quadro organico e trasversale che abbracci i comuni montani e costieri. Abbiamo registrato la necessità di una mappatura completa delle reti fognarie così da individuare le condotte improprie. Soprattutto – conclude l’eurodeputata – da tempo ci siamo fatti promotori di una gestione pubblica del sistema depurativo regionale".
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