Serra, LiberaMente vuole riportare l'ospedale al centro del dibattito politico
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Riceviamo e pubblichiamo
"Non possiamo più aspettare, non possiamo più fare prevalere il sentimento della rassegnazione, non possiamo dipendere da equilibri politici per avere riconosciuto il diritto alla Sanità.
Abbiamo incalzato più volte le istituzioni affinché venisse rispettato il decreto Scura e il piano aziendale provinciale, ma nulla sembra muoversi nell'interesse collettivo.
L'Ospedale San Bruno deve ritornare ad essere fra i punti principali dell'agenda politica dei rappresentanti territoriali.
Purtroppo, a parte qualche incarico di progettazione destinato a persone politicamente vicine all'attuale amministrazione, siamo ancora fermi all'estate 2016 quando, fra note stampa e passerelle, il sindaco “sviolinava” parole di giubilo nei confronti di una dirigenza sanitaria che nel tempo si è dimostrata incapace di dare delle risposte concrete.
Cosa ci spetta di diritto? Rinfreschiamoci la memoria: per Medicina e Lungodegenza i posti sarebbero dovuti essere 40, divisi tra 20 e 20; si sarebbe dovuto intervenire con lavori di ristrutturazione per una delle ali del reparto di Lungodegenza; nei reparti di ex Ostetricia e Ginecologia si sarebbe trasferita la Riabilitazione con 20 posti letto; nella ex sala operatoria di Ginecologia, sarebbe dovuta sorgere una palestra; il reparto Dialisi si sarebbe dovuto trasferire in un’ala della ex Chirurgia, con 9 posti letto e la copertura di 18 utenze al giorno.
Su queste promesse il sindaco rilanciava con queste parole: “Gli impegni assunti in questi ultimi mesi in ordine al potenziamento dell’ospedale di Serra San Bruno sono stati mantenuti in pieno a dispetto delle maldicenze e delle strumentalizzazioni populiste da campagna elettorale”.
Ad un anno di distanza, nel riprendere un provvedimento scontato e lontano anni luce da quanto annunciato nel luglio 2016, dichiarava: “Finalmente dopo anni, per buona pace di chi fa il tifo affinché tutto vada male, si inizia a mettere mano seriamente alle questioni ospedaliere, grazie al nostro impegno, a quello dei vertici dell’Azienda sanitaria provinciale e al deputato del Partito democratico, Bruno Censore”. Era l'Agosto del 2017.
Adesso apprendiamo che, dopo “solo” due anni di ritardo, anche l'amministrazione è disponibile ad avviare una battaglia sul nosocomio serrese: un cambio di rotta che sembra dovuto più al mutato scenario politico che ad una presa di posizione indipendente, ma che finalmente sembra dirigersi verso un'orizzonte di tutela della dignità per il nostro paese.
Dal canto nostro, oggi come ieri, siamo disponibili a lottare senza colori politici per difendere la dignità di Serra: le catene con le quali il sindaco è disposto a mettere in atto azioni di protesta le mettiamo a disposizione volentieri, così come metteremo a disposizione tutte le forze per rilanciare un dibattito sulla sanità che possa riaccendere l'interesse dell'opinione pubblica e spingere i rappresentanti territoriali a combattere per loro.
A tal fine ci prodigheremo da subito per organizzare un incontro con la cittadinanza in cui il tema dell'emergenza sanitaria locale possa essere approfondito senza strumentalizzazioni politiche e affrontato nei dettagli.
Avere servizi sanitari di base è un diritto, ribadirlo è un dovere che spetta a tutta la comunità".
Movimento civico "LiberaMente"
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