Orlandino Greco torna sui suoi passi: "Oliverio è stato convincente"
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"I calabresi hanno già molti problemi da dover affrontare e non possiamo assolutamente consentire che la politica possa addossare loro anche i suoi di limiti e di problemi o le proprie paranoie”. E’ quanto afferma Orlandino Greco, capogruppo di “Oliverio Presidente”, che aggiunge: “Il buon senso ed il senso di responsabilità si dimostrano e si mostrano nei momenti di crisi e quando tutto sembra andare per il verso sbagliato. In questi casi deve entrare in scena la saggezza e la lungimiranza di una classe politica e dirigente, che non può continuare a flagellarsi, ma ha il dovere e l'obbligo morale di guardare avanti e di impegnarsi a svolgere il proprio ruolo, con serietà, competenza, lealtà e rispetto verso i cittadini. Con questo spirito e consapevole della delicatezza del momento, ho affrontato la seduta del Consiglio regionale di martedì, che ha visto una maggioranza più che mai unita e compatta, capace di confrontarsi, magari anche con toni più acuti, ma in grado di fare sintesi e di fare squadra, incamerando un risultato netto e forte: l'elezione del nuovo presidente del Consiglio regionale con ben 23 voti, più 1 annullato, sui 31 disponibili”. Ancora Greco: “Un messaggio chiaro, che non lascia spazio ad interpretazioni e dal quale, Nicola Irto, a cui formuliamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, potrà trarre forza e fiducia. Ma ritornando al dibattito venuto fuori nella seduta di ieri, ho creduto opportuno ed indispensabile tentare di arginare ogni atteggiamento demagogico e strumentale, in quanto sarebbe stato davvero avvilente giocare sulla pelle dei calabresi, bloccando altresì un'azione di rilancio sociale ed economico al solo scopo di demonizzare l'avversario politico, sfruttandone un momento di difficoltà o di mutamenti di un quadro generale che, se non riportato su un giusto sentiero, avrebbe rischiato e rischierebbe tutt'ora di torcersi contro ogni singolo cittadino e contro il futuro di questa terra”. Spiega Greco: “C'è stato un momento in cui ci siamo dovuti fermare e riflettere, ma ora serve riprendere fiducia e proseguire il percorso iniziato. Per quanto mi riguarda, sia in merito alla vicenda di rimborsopoli, che sulla nuova Giunta regionale, ho espresso una posizione chiara ed alla luce del sole, senza bisogno di nascondermi o senza bisogno di mandarle a dire. Ho ascoltato con grande attenzione le dichiarazioni del presidente Oliverio nelle ore successive alla nomina della nuova Giunta, perché anche lì ad essere in discussione era l’autonomia della politica calabrese dai vincoli imposti dai partiti romani. Anche in quel caso, ho scelto di non sottrarmi al dibattito politico, e far presente al Presidente la necessità di riaffermare il primato della politica in un contesto di dilagante demagogia. E devo dire che il presidente Oliverio ha saputo essere convincente, ancorando la nuova Giunta tecnica ad un programma fortemente politico, quello con il quale gli elettori ci hanno consegnato il mandato di operare per la Calabria. Ma ancora più rilevante è stata la sfida lanciata al Consiglio regionale dallo stesso governatore, il quale ha voluto avvalorare, attraverso la scelta di una Giunta esterna alla massima assise di Palazzo Campanella, la separazione dei poteri e la centralità e la rilevanza dell’organo legislativo. Una sfida che accetto e rilancio, tanto è vero che in una delle mie proposte di legge, quella che riguarda le Norme sul funzionamento degli uffici di diretta collaborazione con gli organismi politico istituzionali del Consiglio Regionale e sulle modalità di finanziamento dei Gruppi consiliari, ho voluto ribadire l’importanza della separazione dei poteri che è uno dei principi fondamentali dello stato di diritto. E proprio in riferimento alle funzioni di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale, credo sia indispensabile rafforzare il rapporto dialettico tra la Giunta e l’Assise consiliare attraverso verifiche semestrali che consentano di definire e concretizzare, pur nel rispetto di ruoli e competenze, una comunione d’intenti indispensabile perché il lavoro e il programma messo in campo dal presidente Oliverio trovino una rapida ed efficace attuazione. Un programma che si inquadra in una fase storica assai complessa, che merita un’analisi che non può tralasciare due temi di grande rilevanza: il fallimento del regionalismo e il rapporto tra politica e democrazia”. A proposito del dibattito sul regionalismo, il capogruppo di Oliverio Presidente argomenta: “Mi chiedo da più tempo, e con più accentuata attenzione nella veste di consigliere regionale, quale fosse stata e quale sia la ponderata funzione che il regionalismo esercita nell’economia del dibattito (prima ancora culturale che istituzionale) delle pubbliche funzioni. L’interrogativo prima di ogni altra cosa deve fondarsi su una premessa che riguarda tutte le cose da compiersi. E cioè: non si può neanche lontanamente immaginare che si abbiano ricadute positive se l’idea da realizzare non ha al suo interno le fondamentali coerenze di un modello; se non è attendibile neanche in astratto per effetto di spunti ed apporti eterogenei che la rendono composita ed artificiosa. Questo è il quadro attuale e chi continua a polemizzare o a strumentalizzare vicende estranee all'interesse primario dei calabresi, lo fa assumendosene responsabilità ed offrendo forza a quei sentimenti di antipolitica che si cibano e crescono grazie agli errori della politica stessa. Da qui, il mio appello ad un comune senso di responsabilità ed a mettere al centro dell'agenda prospettive, idee, confronto e un serio impegno nella risoluzione delle drammaticità e dei problemi che attanagliano questa regione”.
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