Redazione

Redazione

Website URL:

Chiaravalle centrale, ventenne muore cadendo dal trattore

Incidente all'esito tragico quello verificatosi stamane sulla strada provinciale di contrada "Pirivoglia" di Chiaravalle Centrale, dove un ragazzo di 20 anni F.G. ha perso la vita dopo essere caduto dal trattore sul quale stava viaggiando. Secondo una prima ricostruzione, pare che il giovane si trovasse a bordo del mezzo agricolo guidato da un'altra persona, quando ad un certo punto, per cause che sono ancora in corso d'accertamento,  sarebbe scivolato sulla sede stradale battendo violentemente la testa. Le conseguenze dell'impatto sono state fatali ed il ventenne e' deceduto durante le fasi di trasporto in elisoccorso verso l'ospedale "Pugliese" di Catanzaro. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i carabinieri della locale Stazione che stanno cercando di fare chiarezza sulla  dinamica dell'incidente.

Rapina all'ufficio postale di Sant'Andrea Marina

Due uomini hanno messo a segno una rapina presso l'ufficio postale di Santa'Andrea Jonio Marina. Secondo le prime indiscrezioni dopo essere entrati nell'ufficio ubicato sulla Strada statale 106, i malviventi si sarebbero fatti consegnare dai dipendenti  il denaro presente negli sportelli.  Allo stato non e'possibie quantificare la somma sulla quale i due rapinatori sono riusciti a mettere le mani. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare di risalire ai responsabili.

Un'altra storia è possibile, anche al Sud

Francesco Laricchia, medico con la passione della storia meridionale, è il creatore della commemorazione della battaglia di Bitonto del maggio 1734, quella che portò Carlo di Borbone sui troni di Napoli e della Sicilia, e restituì loro e a tutta Italia la “libertas”, l’indipendenza. Così recita la lapide dell’Obelisco carolino. Ma Laricchia, combattente cavalleresco, non si è dimenticato del nemico, l’esercito austriaco; e, già nel 2010, dopo aver preso contatto con l’Istituto Viennese per le celebrazioni dei Caduti, ha voluto che il sacrificio dei vinti venisse degnamente celebrato. È stata affissa un’elegante lapide, con un’iscrizione in latino come sono le lapidi dell’Obelisco; ha dettato il distico Ulderico Nisticò, così versificando:

«Caesaris haud fausto quae paruit Austria Marti Pubes, fata diem, non rapuere decus»

(Alla gioventù d’Austria, che obbediva, pur senza fortuna, al comando di guerra dell’imperatore, il destino tolse la vita, non l’onore).

La commemorazione verrà ripetuta il 18 agosto. Nisticò, da noi sentito, si duole di non potersi recare a Bitonto perché impegnato nella presentazione del volume di don Franco Galeone e Maria Rosaria Fazio “Uomini e donne nella Bibbia”. Ma su Bitonto ci ha promesso un approfondimento. 

Fabrizia: "A rischio le società sportive"

“Anche le piccole società di calcio subiscono la crisi economica che attanaglia il nostro Paese”. E’ quanto affermano i dirigenti della Real Fabriziese, Monteleone e dell’Allarese, Rullo in una nota nella quale viene lamentato il mancato sostegno, da parte dell’amministrazione comunale, alle iniziative delle società calcistiche. Consapevoli delle innumerevoli difficoltà esistenti in un centro come “Fabrizia dove la crisi e la mancanza di lavoro sono aggravate dalla posizione geografica” i rappresentanti dei due sodalizi, “ nel dicembre scorso” hanno “iniziato a gettare le basi per fondersi in un’unica realtà societaria”. Una scelta dettata, anche, dall’assenza di “cultura calcistica” da parte dei “pochi imprenditori esistenti sul territorio” che non contribuiscono al sostentamento delle società sportive.  Tanto più che “i piccoli aiuti esterni e la collaborazione degli stessi calciatori e qualche genitore non bastano più. Ne è la conferma la stagione passata, negativa in tutti i sensi”. Ad aggravare la situazione, secondo gli estensori della nota, l’atteggiamento del “Comune” che, diversamente da quanto “succede in tante altre realtà”, non offre aiuti per pagare “l’iscrizione al campionato”. Come se non bastasse, stante l’impossibilità delle società a sostenere le spese vive relative all’uso del campo sportivo, il “primo cittadino” avrebbe “chiuso la struttura fino a quando non verranno saldati i debiti”. Pertanto “le società in fusione sono in seria difficoltà e rischiano di non potersi iscrivere all’anno calcistico prossimo con danni di immagine per il paese e ancor più per i ragazzi che non hanno altro sbocco per evadere la realtà d’isolamento culturale e geografico”. Un danno che coinvolgerebbe soprattutto “quaranta ragazzini delle categorie minori impossibilitati allo spostamento di gruppo perché non muniti di mezzi per potere avere almeno un’alternativa  in altro posto, rischiando di non poter più coltivare la loro grande passione”. Il rischio ventilato dai rappresentanti delle due società calcistiche è che “il calcio a Fabrizia possa sparire. Forse – è l’amara conclusione - se queste parole  rimarranno inascoltate, il calcio a Fabrizia è già finito”.

Subscribe to this RSS feed