Esperta in diritto amministrativo ed economia aziendale, Jlenia Tucci ha guidato il movimento civico “In alto volare – Serra pulita” ponendo al centro del proprio progetto i concetti di sviluppo endogeno e di valorizzazione delle risorse locali. Dalle considerazioni espresse rispetto alle domande poste traspare la sua visione della comunità ed il suo approccio alle problematiche collettive.
1) È passato meno di un mese dallo svolgimento delle elezioni amministrative. A freddo, cosa l’ha entusiasmato di più e cosa, invece, le è piaciuto meno della campagna elettorale?
Sicuramente è stato appassionante il rapporto con la gente. L’ascolto dei bisogni, delle aspettative delle persone contattate. Triste, contestualmente, è risultata l’acquisita consapevolezza che della politica c’è un’idea distorta. Purtroppo, in un territorio povero, dove la domanda di lavoro è il principale problema, l’idea diffusa (e riscontrata) che la soddisfazione di tale esigenza passi necessariamente dalla politica, implica l’attivazione di rapporti anche con gli amministratori (e con gli, allora, aspiranti tali) improntati sul do ut des. Questo tipo di politica (ancor più triste quando si parla di amministrazione), intesa come strumento necessario per far fronte alle esigenze particolari, a fronte di quelle generali, comporta nel tempo anche una perdita di responsabilità da parte degli stessi amministratori che, piuttosto che dettare sul territorio amministrato le linee da seguire nell’interesse collettivo, si spendono nei confronti di quei soggetti che hanno garantito il consenso.
2) Come intende muoversi per strutturare e organizzare il movimento civico di cui fa parte?
Il punto di partenza è cercare di coinvolgere uomini e donne liberi, ragazze e ragazzi quanto più possibile nuovi ad ogni discorso politico. Quelle persone, cioè, che ad oggi intendano veramente appassionarsi e soprattutto a credere nella politica quale strumento di programmazione del territorio in cui viviamo. É forte la volontà della sottoscritta, quanto degli altri membri già interni al gruppo, di creare un nuovo luogo di partecipazione politica, di proposta, di elaborazione, di confronto democratico; rappresentare un punto d’incontro e di aggregazione per coloro che intendono “prestare” le loro idee e competenze alla politica. C’è la voglia di rilanciare in maniera seria la questione morale, della trasparenza e dell’efficienza che deve caratterizzare l’azione politica ed amministrativa. Solo così, è possibile adoperarsi per fornire un contributo alla causa comune che deve coinvolgere tutti, ossia quella di lavorare per migliorare Serra San Bruno.
3) Siamo alle battute iniziali e chiaramente è ancora presto per dare qualsiasi tipo di giudizio. Ma come le sembra si stia comportando il sindaco Luigi Tassone in questa fase iniziale di amministrazione?
Per l’appunto, è ancora presto per fare affermazioni di qualunque tipo. Mi pare, però, che al momento, nella gestione dell’ordinario abbia scelto di seguire la strada già tracciata dal commissario (sarebbe stato un errore variarne la rotta!). L’augurio è che continui lungo questa direzione. In particolare, laddove si tratterà di prendere decisioni riguardanti le risorse umane, è auspicabile che agisca sempre in un’ottica di trasparenza e meritocrazia e, in generale, nel pieno rispetto della legalità. Se devo esprimere un’opinione, da un sindaco anagraficamente giovane mi aspetto una gestione innovativa dell’apparato amministrativo nel suo complesso, che tenda, cioè, a conseguire obiettivi tenendo conto sempre del livello di soddisfazione dei cittadini amministrati; insomma, mi aspetto che agisca in un’ottica di customer satisfaction (se i cittadini sono soddisfatti, vuol dire che il sindaco e la sua amministrazione hanno prodotto risultati evidenti per l’intera comunità).
4) Quali saranno le caratteristiche principali dell’azione di opposizione politico-amministrativa che intende mettere in campo?
L’opposizione che mi sono accinta a porre in essere sarà serrata. Sarà volta non solo a vigilare sull’operato degli amministratori, denunciando i loro sbagli e proponendo una politica migliore, ma anche volta a dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività. Anche se il sistema elettorale svuota il ruolo di chi è all’opposizione di un vero e proprio potere decisionale, limitandone di molto anche l’incisività, ciò non può giustificare un atteggiamento di passività o, al contrario, di inconcludente aggressività. Ritengo che anche chi non governa deve creare le condizioni di dialogo e di ascolto; deve far convergere la propria comunicazione verso i cittadini e la società civile.
5) Che cosa significa per lei leadership?
La leadership per me è, in generale, la capacità di relazionarsi positivamente con gli altri, motivandoli e agendo nell’interesse del gruppo senza temere i possibili risvolti conseguenti all’assunzione di responsabilità. Atteggiamento positivo, creatività e tenacia, sono tratti comuni ad un leader (in qualunque ambito esso agisca). Qualità queste, che pur essendo intrinseche ad ogni leader, col tempo possono essere affinate e rese più incisive.