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Raccolta rifiuti a Serra, gli ex lsu/lpu lamentano “l’assenza di mezzi ed equipaggiamenti”

Per essere efficienti nella raccolta dei rifiuti è necessario essere dotati degli idonei strumenti. È questo, in sintesi, il significato della presa di posizione degli ex lsu/lpu addetti al servizio che declinano ogni responsabilità circa le criticità registratesi in un settore sempre molto discusso. “Non siamo dotati dei giusti mezzi per effettuare la raccolta – sostengono – e ci mancano, a dispetto delle richieste ribadite a questa come alla precedente amministrazione, gli opportuni equipaggiamenti. Non abbiamo il vestiario adeguato e non disponiamo di ciò che garantirebbe la nostra sicurezza. Ci servirebbero dei veicoli porter per operare con efficacia nelle vie più strette, ma non ne disponiamo. Questo i dirigenti e gli amministratori lo sanno”. Questi lavoratori sono comunque coscienti che non tutti fra loro sono dotati della stessa dedizione e di un approccio collaborativo alla risoluzione della problematica. Va poi tenuto in debita considerazione lo scarso senso civico di alcuni cittadini che hanno approfittato dell’emergenza per disfarsi senza criterio di ingombranti, vecchi pneumatici e rifiuti di ogni tipo. Si preferisce ammassare nottetempo spazzatura e apparecchi domestici desueti nei vicoli e in punti meno visibili che così si trasformano in improvvisate discariche. Oltre che sull’aspetto economico, gli amministratori devono dunque soffermarsi su quello mentale: forse è questa la parte più difficile.

Calabria in tilt per una semplice nevicata: gli antichi vizi di disorganizzazione e superficialità

La prima vera nevicata di questo inverno è andata a toccare uno dei tanti nervi scoperti della Calabria: l’incapacità di fronteggiare fenomeni che dovrebbero rientrare nella normalità e che, invece, a queste latitudini si trasformano quasi in eventi apocalittici. Il ghiaccio che ha coperto l’asfalto nelle zone interne del Vibonese ha paralizzato la circolazione: secondo quanto hanno riferito diversi sindaci, alla Provincia mancava persino il sale da spargere. Nemmeno il tempo di affrontare questa “emergenza” che sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel tratto fra Cosenza nord e Altilia-Grimaldi, si sono  formati chilometri di coda con intere famiglie bloccate per diverse ore al freddo e senza mezzi per ristorarsi. È scoppiata così l’ira degli automobilisti, ma l’Anas – intanto bersagliata dalla solita “accapigliante” politica – ha puntualizzato che chi si è messo alla guida lo ha fatto senza adottare le precauzioni del caso (pneumatici antineve o catene). Da tutto questo l’immagine della nostra regione ne esce ancora una volta devastata: mentre altrove vengono affrontate senza neanche un colpo di tosse nevicate epocali, qui da noi una semplice perturbazione rischia di trasformarsi in tragedia. Di chi le colpe? Sicuramente degli organismi preposti che palesano disorganizzazione ed inefficienze e che non imparano dai numerosi errori che si susseguono da decenni. Ma anche dei cittadini che paiono impossibilitati a scrollarsi di dosso una perdurante superficialità e l’eterno vizio di addossare ogni responsabilità agli altri pretendendo diritti ed agevolazioni senza considerare doveri e impegni. Un potere, e non da poco, i cittadini ce l’hanno: quello di scegliere i propri rappresentanti. Il punto è che pure la selezione della classe dirigente viene effettuata senza approfondita riflessione, ma basandosi sul vecchio sistema della (ri)conoscenza e del favore da restituire. Al di là di risorse e strumenti a disposizione e delle componenti fortuite che determinano le circostanze, i calabresi tendono ad arrendersi alle prime difficoltà rinunciando a combattere per conquistare nuove posizioni. Il vero problema non è allora nella dinamica degli accadimenti, ma nell’approccio mentale rinunciatario di una serie di generazioni senz’anima. Inutile dire che continuando su questa strada non si va da nessuna parte.

Serra: diminuiscono i residenti, crescono gli stranieri. I numeri della decadenza

Fanno riflettere e anche tanto, perché ormai una sorta di involuzione economica e culturale pare essersi concretizzata. I dati forniti dall’Ufficio anagrafe confermano il trend riguardante la popolazione della cittadina della Certosa: continua infatti la fase discendente con una perdita di 39 unità (nel 2014 il saldo era stato di – 61). Gli abitanti di Serra passano da 6773 a 6734. Le persone che hanno posto nell’anno appena trascorso la residenza nel principale centro montano del Vibonese sono 112, quelle che si sono trasferite altrove 142.

Anno

2015

Nati

51

Morti

60

Iscritti

112

Cancellati

142

Saldo

-39

Interessanti anche i numeri concernenti quelli che tecnicamente vengono definiti stranieri (non italiani, senza considerare la loro appartenenza o meno alla Comunità europea): nel 2014 erano 184, nel 2015 invece 204. La sensazione è che, per come accade per la stragrande maggioranza dei paesi montani del centro-sud, le condizioni di vita spingano ad una fuga verso le realtà più avanzate, dove la realizzazione umana e professionale è più agevole. I tagli riservati ai servizi ed agli uffici pubblici non fanno che aumentare la tendenza e chi rimane lo fa compiendo non irrilevanti rinunce. Le migliori energie vanno via: cercare di invertire la rotta è così sempre più difficile, soprattutto perché in questo contesto la meritocrazia e la preparazione sono concetti marginali e destinati a soccombere al cospetto di logiche diverse da quelle produttive.

Elezioni comunali Dasà, l’ex vicesindaco Scaturchio al momento indisponibile a candidarsi

È ancora in alto mare lo scenario che caratterizzerà le elezioni comunali a Dasà, piccolo centro delle Preserre vibonesi che torna alle urne per effetto delle dimissioni dell’ex sindaco Giuseppe Corrado. Rispetto alla precedente competizione, alla quale parteciparono 4 distinte compagini, la situazione appare incerta e magmatica. Soprattutto non ci sono elementi univoci sulla squadra che era stata chiamata all’azione amministrativa: l’ipotesi della convergenza sull’ex vicesindaco Raffaele Scaturchio è scartata, ad oggi, dal diretto interessato, che, espressamente interpellato, si limita ad affermare di essere “concentrato sulla sua attività lavorativa”. Dunque, l’impegno diretto del consigliere provinciale sembra adesso lontano, anche se in politica escludere in termini assoluti equivale a commettere un errore. Non c’è, in sostanza, nessuno schema predefinito in vista del confronto politico che porterà alla designazione della nuova amministrazione comunale. Se ci sarà continuità o rinnovamento saranno i prossimi mesi a certificarlo.

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