Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Serra, domani il “Giubileo degli studenti”

Avvicinare gli alunni ai valori cristiani, in un anno che per i credenti ha un significato particolare. È con questo scopo che il Santuario di Santa Maria del Bosco e l’Istituto comprensivo “Azaria Tedeschi” hanno promosso il “Giubileo degli studenti”. La manifestazione, che avrà luogo nella giornata di domani, prenderà avvio alle 10 con il raduno nel piazzale del Santuario. Alle 10.15 è previsto il varco della Porta Santa, mentre alle 10.30 ci sarà la Santa Messa. Alle 12, infine, gli studenti potranno godere del patrimonio storico e spirituale del Museo della Certosa.

La meraviglia dei funghi delle Serre: posti chiave per la ricerca, divieti e prevenzione

Tutto quello che c’è da sapere (da vedere e da gustare) sui funghi delle Serre. Il convegno, accompagnato da una spettacolare mostra, promosso dal gruppo micologico “Abete bianco” ha offerto gli strumenti necessari per dotarsi di una vasta cultura sui funghi: un argomento decisamente interessante per chi ama la montagna ed i suoi innumerevoli segreti. “Dal punto di vista micologico l’altopiano delle Serre è un ambiente ottimale per lo sviluppo e la raccolta dei miceti. Le fasce arboree distribuite lungo il percorso montano permettono una ampia e varia ricerca dei funghi. In questo territorio si trovano essenze arboree in parte spontanee ed in parte d’impianto forestale”. Questo passaggio chiave della relazione del presidente del gruppo micologico Maurizio Siviglia è sufficiente per rendersi conto del perché dell’attenzione riservata a questo fazzoletto di terra di Calabria. “Per capire il mondo dei funghi – ha spiegato l’esperto – è necessario conoscere la vegetazione che indica, grosso modo, le specie fungine che si sviluppano in quel dato ambiente”. Nello specifico, “nell’abetina troviamo sicuramente russole, lactari, porcini, albatrelli e igrofori, mentre in presenza di latifoglie (faggi, querce, castagni) possiamo riscontrare porcini, chiodini, amanite e ovuli. Ambienti quali pianure, bordi di boschi, conche, rive di ruscelli, vallate, rupi e soprattutto boscaglie fitte sono i luoghi più adatti per la crescita dei funghi”. La manifestazione - introdotta dal dottor Vincenzo Barillari che ha sottolineato il legame tra il nome di Serra San Bruno ed i funghi e lodato l’organizzazione annuale di un evento atto alla promozione - ha visto la partecipazione del sindaco Luigi Tassone che ha ritenuto “positivo” il coinvolgimento delle scuole, in quanto “è importante conoscere le peculiarità del territorio”, e “giusta” la sinergia scuola-istituzioni-aziende private, ma ha anche invitato a frenare “le polemiche che non fanno bene all’immagine del nostro paese”. Il medico micologico Francesco Faragò si è soffermato sul “ruolo dell’ispettorato micologico nella prevenzione dell’intossicazione da funghi” analizzando gli aspetti normativi e ribadendo la rilevanza di “educazione, sensibilizzazione, attività di formazione e rilascio degli attestati di idoneità alla vendita, alla preparazione e somministrazione”. Lo stesso direttore del Sian dell’Asp di Catanzaro ha poi indicato le cause più frequenti di intossicazione: “assenza o insufficiente conoscenza sui funghi raccolti, il non sottoporre a controllo i funghi raccolti, l’insufficienza di centri di controllo micologico e la non adeguata cottura”. “Il 25% dei casi che arrivano in Pronto soccorso – ha aggiunto ancora Faragò – non sono intossicazioni vere e proprie (altre patologie, intolleranza individuale ai funghi, consumo eccessivo), mentre il 95% dei casi appartengono alle sindromi gastro-intestinali”. Quindi uno sguardo ai funghi che più frequentemente sono alla base delle intossicazioni: Omphatolotus olearius (fungo dell’ulivo), Ramaria formosa o pallida, clitocybe nebularis e suillus granulatus. Dopo l’invito all’aggregazione del presidente del Comitato “Mastro Bruno” Giacinto Damiani, l’ispettore del Corpo forestale Domenico Minichini ha illustrato i divieti, a fini preventivi, di raccolta dei funghi e quelli legati alle dimensioni degli stessi. “La raccolta – ha puntualizzato – è consentita nei boschi e nei terreni non coltivati e solo nelle ore diurne, ai maggiori di 14 anni abilitati (o a ragazzi con meno di 14 anni accompagnati da persone abilitate). La raccolta dei funghi velenosi può invece essere effettuata solo per scopi scientifici. Non è permesso l’uso di rastrelli o uncini – ha rilevato – e occorre essere muniti di cestini rigidi e forati e mai di buste. È sempre vietata la distruzione dei corpi fruttiferi. Con tessera amatoriale possono essere raccolti al massino 3 kg giornalieri, ma nelle aree montane i residenti possono raccogliere fino a 5 kg giornalieri (10 kg con tessera professionale; esistono poi la tessera per raccolta a fini scientifici ed il permesso micologico-turistico per i visitatori extraregionali). È vietata – ha concluso – la raccolta in aree e parchi urbani; il proprietario di un bosco può raccogliere quantitativi praticamente illimitati a meno che non scelga di destinarli alla vendita”. Quest’ultima può avvenire in punti fissi e rispettando le prescrizioni di legge e non può mai essere itinerante. Al termine dell’iniziativa il professore Siviglia ha svelato le modalità per una corretta preparazione dei funghi sott’olio.

Serra. Rifiuti deturpano località Rosarella: la montagna violentata

Ci sono dei luoghi che andrebbero preservati perchè rappresentano un vero e proprio patrimonio per la comunità che dovrebbe avere il compito di custodirli e valorizzarli. Luoghi dove la natura si mostra in tutta la sua bellezza: dagli odori di un affascinante sottobosco al dolce suono dell’acqua che scorre nel ruscello le sensazioni sono quelle di un ritorno al passato. Se non fosse che la mano dell’uomo avvelena brutalmente queste inestimabili risorse ferendo la montagna e compromettendo il proprio futuro. In località Rosarella, a Serra San Bruno, sono molti i cittadini che si recano per raccogliere i frutti che lo straordinario posto offre: c’è chi cerca funghi o castagne, chi vuole rifornirsi di acqua e chi ama semplicemente percorrere il sentiero Archiforo. Per tutti, l’esperienza è rovinata da visioni spiacevoli: rifiuti di ogni tipo, abbandonati da incivili e sconsiderati, inquinano il verde e l’acqua. Gesti incomprensibili, autentici atti di violenza sulla natura, che deturpano, danneggiano, rompono fondamentali equilibri, incidono in maniera fortemente negativa a livello d’immagine. Controllare, punire, educare: se queste azioni non verranno inflessibilmente eseguite, anche con strumenti di reale condanna sociale, l’equivoco di una comunità dalla mentalità egoista ed arretrata non sarà risolto neppure dalle prossime generazioni.

Serra. Costituito Comitato per il No, il presidente De Caria: “Serve una riforma vera”

Un No che non è fine a se stesso e che non va interpretato come momento di fermo. Anzi, è un No rivolto ai "progetti di basso profilo che non hanno grandi aspirazioni". Quello del Comitato “Riformisti per il No – Noi della Grande Riforma – Serre calabre” è un messaggio chiaro che punta a risvegliare l’orgoglio nazionale necessario per ricostruire un’Italia competitiva e rispettata. A riassumere i passaggi chiave è il presidente Francesco De Caria che specifica lo scopo della formazione nata in vista del referendum. “Riteniamo doveroso portare a conoscenza dei cittadini le implicazioni della riforma costituzionale – spiega - sottolineando il significato politico e democratico del 4 dicembre. La nostra posizione è quella di dire No ad una riforma confusionaria, nata nei salotti su impulso di un governo che non è legittimato dal voto popolare. Ciò di cui l’Italia ha bisogno – puntualizza il giovane presidente - è una riforma di ampio respiro condivisa dal più vasto ventaglio di sensibilità politiche e capace di far ripartire un Paese in crisi istituzionale, economica e sociale. Crediamo che una legge raffazzonata, che complica l’iter legislativo, che prevede meccanismi contorti, che mantiene un Senato annacquato, che non va oltre l’attuale impostazione delle Regioni, che allunga ulteriormente le distanze fra le aree più progredite e quelle in ritardo di sviluppo, che non riequilibra il rapporto fra i Poteri dello Stato e che non tocca in maniera incisiva il tema di una nuova ed efficiente Giustizia sia un errore grossolano. Non serve infatti una riformicchia – rileva De Caria - che non ha l’ambizione di cambiare veramente l’Italia e che risponde solo alle esigenze propagandistiche di un premier che è in declino e vuole rilucidare la sua immagine. Per questo, avvieremo tutte le iniziative opportune per offrire ai cittadini gli strumenti per una serena valutazione e per compiere una scelta nell’interesse delle generazioni future. In particolare – conclude - noi diciamo No per dire Sì ad una Assemblea costituente da eleggere con metodo proporzionale senza sbarramento e per dire Sì a tre referendum di indirizzo, da tenersi contestualmente all’elezione della Costituente, che permettano alla maggioranza degli elettori di orientare in modo vincolante le scelte di fondo dei Costituenti su tre argomenti fondamentali che sono la forma di Stato (centrale/federale), che noi auspichiamo essere quella presidenziale, la forma di governo (parlamentare/presidenziale; proporzionale/uninominale) e l’indipendenza della Magistratura (carriere unite/separate)”.

Subscribe to this RSS feed