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Ricettazione: in carcere 52enne

L'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica ha revocato la misura cautelare dell'affidamento in prova al quale era stato originariamente sottoposto il 52enne Vincenzo Figliomeni, tratto in arresto poco più di due mesi fa nell'ambito dell'inchiesta denominata "Bacinella". L'uomo è stato pertanto arrestato e trasferito presso il carcere di Locri. Accusato di ricettazione, deve rimanere dietro le sbarre per 3 mesi e 29 giorni: è questa la quantificazione della pena residua che gli rimane da espiare. 

La Reggina pronta a ripartire, l'alfiere Praticò spiega come

Mai conferenza stampa fu più affollata. Nel Salone del Lampadari di Palazzo San Giorgio tutti in piedi per Sua Maestà la Reggina che prova a riprendersi lo scettro sottrattole da una emergenza finanziaria non più sostenibile e, per questo, costretta a fare un bagno di umiltà e tornare a calcare i campi con scarso lignaggi nobiliare della Serie D. Almeno è questo l'auspicio, un desiderio coltivato con passione che, tuttavia, potrà prendere forma concreta soltanto il 4 agosto quando i Consiglio Federale farà conoscere ufficialmente il destino del futuro prossimo del calcio reggino. A prendere le redini dell'intricata situazione non poteva che essere Mimmo Praticò: è lui, l'ex presidente del CONI Calabria ad assumersi l'onere di guidare la cordata di imprenditori disposti a rilanciare la gloriosa società amaranto. Un dovere morale per la classe dirigente della città perché, come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Falcomatà, nel breve intervento che ha anticipato la lettura del programma da parte di Praticò, "Reggina e regginità sono la stessa cosa". Guardare avanti senza voltarsi indietro: non è più il tempo di piangere sul latte versato e le recriminazioni contro la decisione, obbligata, adottata dalla Federcalcio di svincolare d'imperio l'intera rosa, sono fuorvianti. Un concetto, peraltro, che ha fedelmente espresso l'ex numero 1 dello sport calabrese, rimarcando, nella circostanza, la mancata conoscenza delle carte federali. Una onesta ammissione di responsabilità che fa a pugni con la versione dei fatti propinata all'opinione pubblica la settimana scorsa, secondo cui la FIGC sarebbe venuta meno a presunti ed inesistenti patti non scritti, ma tali da consentire di agognare l'iscrizione alla Lega Pro. L'idea di Praticò e di coloro che hanno deciso di imbarcarsi nell'impresa è quella di restituire dignità ad un nome che negli ultimi anni è stato calpestato da una gestione, quanto meno, poco accorta. Per farlo ci si affida al passato ed alla storia: è questo la motivazione forte che ha spinto i soci a denominare la nuova società AS Reggina, recuperando quei concetti di Associazione e Sportiva appartenenti al mondo che fu, pregno di sogni fanciulleschi e distante anni luce dalle velleità milionarie dominanti nel calcio moderno. Un nome identico a quello che campeggiava sui colori sociali prima dell'avvento nel 1986 di Pino Benedetto e Lillo Foti. Domenico Comandè, Francesco Giuffrè,  Fortunato Martino, Pietro Polimeno e Giovanni Sgrò sono i componenti del gruppo pronto ad impegnare risorse finanziarie per far ripartire la Reggina. L'aspirazione è quella di procedere per step successivi, il prossimo dei quali, se tutto dovesse andare nella direzione sperata, sarà costituito dall'azionariato popolare, sul modello di ciò che già si vede da tanti anni in Spagna e Germania. Il modo migliore per restituire centralità al tifoso, troppo spesso sacrificato sull'altare di esigenze dettate da impersonali motivi puramente economico-finanziari. Già in questa prima fase, del resto, dovranno essere gli appassionati a garantire la quota parte maggiore del flusso di denaro necessario. Lo faranno attraverso la campagna abbonamenti che produrrà, si confida, quell'ossigeno indispensabile per consolidare e far crescere il progetto, assieme agli sponsor. Sono già tanti, ha assicurato Praticò, quelli che hanno già fornito piena disponibilità, in rapporto alle rispettive possibilità aziendali, ad affiancare e supportare inizialmente la start up.  La squadra, ha detto l'imprenditore reggino: "Sarà un mix tra gioventù ed esperienza". L'obiettivo è quello di dare spazio alle professionalità di Reggio e provincia, sia sul campo che nella sfera tecnica. Un piano che sarà impreziosito, con ogni probabilità, dalla presenza di alcune "vecchie glorie" che aiuteranno, con la forza del loro prestigio, a tessere nuovamente il filo, spezzatosi, del feeling e dell'identificazione tra società e tifoseria. Perché tutto quello che è stato concepito in queste settimane cariche di passione si realizzi, è imprescindibile, e Praticò lo ha detto a chiare lettere, che l'Amministrazione Comunale e le istituzioni tutte, remino dalla stessa parte. A Palazzo San Giorgio nello specifico, si chiede che lo stadio Granillo sia concesso a titolo gratuito, trovando, peraltro, all'interno dell'impianto, gli spazi necessari per gli uffici societari. Dalle parole iniziali del sindaco questa apertura di credito non dovrebbe mancare, a maggior ragione che lo stesso Falcomatà, a titolo simbolico e per testimoniare il suo legame alla Reggina, ha pubblicamente chiesto di poter siglare il primo abbonamento della prossima stagione. 

Serra, l’indignazione della Pro loco: “Lasciati soli dalla politica”

Strali della Pro loco sull’attuale guida del Parco delle Serre. Gelo sui rapporti con l’amministrazione comunale di Serra San Bruno. C’è insoddisfazione fra chi si impegna per promuovere il territorio nei confronti di chi ha il compito di gestire la cosa pubblica. L’amarezza della Pro loco è tutta racchiusa in una nota riguardante gli eventi della bella stagione. “Dopo il successo dello scorso anno, per ‘L’estate serrese 2015’ – si legge nel documento - la Pro loco di Serra San Bruno, riproporrà per la serata dell’8 agosto la II° ‘Sagra della pitta chiina’. Per l’occasione, inoltre, abbiamo il piacere di annunciare anche il I raduno cittadino di Harley Davidson e, contestualmente, una mostra di pittura collettiva di artisti di fama nazionale ed internazionale. L’impegno profuso per la crescita materiale e culturale del territorio serrese proseguirà, poi, con la seconda ‘Festa della montagna: Alla scoperta dei sentieri del Parco delle Serre’. Quest'ultima manifestazione è stata organizzata insieme al Gruppo Scout Serra 1 e messa in campo grazie alla preziosa collaborazione dell'Ente Parco nella persona del direttore, Francesco Maria Pititto, a cui vanno i nostri ringraziamenti e che, alla presentazione del programma, ha dimostrato grande interesse e pronta lungimiranza”. Ma dopo questa premessa i toni cambiano: “in lavorazione, il condizionale in questo caso è d’obbligo, ci sarebbe anche l’organizzazione della Prima Fiera dei Comuni del Parco, una manifestazione itinerante che a Serra avrebbe dovuto svolgersi nei giorni 17, 18 e 19 agosto, che avrebbe dovuto essere dedicata ai 26 Comuni rientranti nella competenza dell'Ente Parco, ma di cui purtroppo, ad oggi, non possiamo dare alcuna notizia. Nonostante, infatti, l’interesse del direttore Pititto e di tutti i tirocinanti del progetto ‘Natura e turismo’ a cui rivolgiamo un affettuoso ringraziamento per l’impegno, la competenza e l’entusiasmo con i quali stanno risollevando le sorti del Parco e a cui va la nostra solidarietà ai fini di un rinnovo del progetto che rischia di morire, non possiamo fare a meno di riscontrare l’inerzia della gestione commissariale dell’Ente, frutto di una politica parolaia e priva di fatti”. Quindi il secondo bersaglio : “capitolo a parte è la mancata collaborazione col Comune di Serra San Bruno. Dopo aver chiesto diverso tempo addietro l’organizzazione de ‘L’estate serrese’’, una sede e la linea internet non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Tutte le manifestazioni da noi fin qui organizzate – viene rilevato - parlano chiaro, siamo riusciti senza chiedere aiuto a nessun Ente ma solo ad associazioni e privati presenti sul territorio a riscuotere enorme successo. Ogni richiesta rivolta alla politica è sempre andata in bianco: vedi la richiesta di fondi inoltrata a fine aprile oppure la richiesta di attribuzione del servizio civile. A ciò è d’aggiungersi le difficoltà economiche che stiamo affrontando per poter mantenere la nostra sede, un ufficio, forse l’unico in tutta la Penisola, ad essere mantenuto con i soldi dei soci stessi. Solo la volontà e l’attaccamento al nostro territorio ci stanno facendo andare avanti, consapevoli che la crescita culturale e il benessere del nostro territorio passi nelle menti e tra le mani di tutti i cittadini che, come noi, s’impegnano giorno per giorno per non far morire questo territorio. Siamo purtroppo costretti – è la conclusione - a considerarci figli di una dea minore”.

Abusi sessuali di minorenni col consenso dei genitori: tre condanne

Al termine del processo celebrato con rito abbreviato, tre persone sono state condannate perché giudicate responsabili di vari reati connessi alla prostituzione minorile. Il verdetto emesso dal Tribunale di Catanzaro ha stabilito che un 75enne, tratto in arresto nell'ottobre dello scorso anno, ha abusato sessualmente di tre bambine, all'epoca dei fatti rispettivamente di 13, 12 ed 11 anni, con il consenso del padre, 51enne e della madre, 47enne, delle piccole. I genitori, entrambi di nazionalità rumena, si sono visti infliggere una pena ad 8 anni di reclusione. Sulla base della tesi accusatoria, accolta nella sentenza, le tre sorelline, fra esse anche una disabile, sono state costrette dai genitori ad avere rapporti di natura sessuale con l'anziano, cui è stata comminata una condanna a 9 anni e 10 mesi. Prestazioni che sono state pagate dall'uomo residente a Rende con soldi o regali.  Teatro dell'infernale vicenda il campo nomadi allestito nella contrada cosentina di Vaglio Lise. I reati di cui è stato riconosciuto colpevole il 75enne sono pedo-pornografia, sfruttamento della prostituzione minorile e violenza sessuale. La mamma delle giovanissime vittime si trova dietro le sbarre nel carcere di Castrovillari, mentre il padre è agli arresti domiciliari.

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