Provincia di Vibo. Disservizi nei Centri per l’impiego: riflessioni del segretario generale Cesare Pelaia

"Le interruzioni della linea telefonica e della connessione a internet nella sede del Centro per l’impiego di Vibo Valentia sono state causate da un guasto alla rete Telecom già risolto”. Queste le dichiarazioni, inerenti i recenti disservizi che hanno interessato l’Ufficio del lavoro di Vibo, rilasciate dal  segretario generale della Provincia Cesare Pelaia che, partendo dalla precaria situazione del Vibonese, fa le sue riflessioni sul quadro normativo nazionale pertinente le politiche attive del lavoro. 

“Le difficoltà che il Centro per l’impiego di Vibo si trova ad affrontare quotidianamente rimangono, comunque, significative - ha aggiunto il segretario Pelaia - con tutto quello che ciò comporta in termini di servizi ai cittadini. Problematiche che, per quel poco che ancora ci compete come Provincia di Vibo Valentia, stiamo affrontando con grande senso di responsabilità. Vorrei far notare, a riguardo, che il quadro normativo che si è delineato in seguito al referendum costituzionale - ha evidenziato il segretario Pelaia - ha causato in tutta Italia grande confusione e, quindi, grandi ritardi per quanto concerne l’attuazione di servizi pubblici relativi al mercato del lavoro. L’esito negativo del referendum rende complicata l’attuazione del Decreto legislativo 150 del 2015 (la parte della riforma del lavoro, il cosiddetto Jobs Act, attinente alle politiche attive) si rischiano, infatti, numerosi ricorsi e l’immobilismo su molte questioni. Le politiche attive del Jobs Act, infatti, sono state pensate con l’idea di fondo che le competenze sarebbero passate allo Stato. L’esito referendario ha, invece, confermato la concorrenza tra Stato e Regioni. La riforma della Costituzione doveva consegnare all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal)  - ha, infine, ricordato Pelaia - la guida di un nuovo sistema centralizzato di collocamento. Allo stato attuale non è ancora chiaro il compito di ognuno e questo, come tra l’altro riportato ampiamente anche dai media nazionali, è andato a discapito dei lavoratori del settore e, soprattutto, dei servizi ai cittadini”.

  • Published in Politica

Convenzioni Centri per l'Impiego: la contrarietà dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo:

Come lavoratori impegnati nei Centri per l’Impiego calabresi intendiamo esprimere con la seguente nota il nostro disappunto e la nostra contrarietà rispetto alle decisioni prese il 28 c.m. nella riunione tra la Regione Calabria, l’Upi Regionale e i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, nella quale si è deciso di prorogare per un altro anno le Convenzioni con le Province ed il nostro status di “lavoratori in avvalimento”.

Dopo gli anni e i mesi passati nei quali sono emerse in tutta evidenza  le tante situazioni drammatiche e insostenibili che si vivono nei nostri CPI (stipendi arretrati non pagati per gli impiegati nella provincia di Vibo Valentia e di Crotone con la situazione drammatica di Vibo emersa in modo anche eclatante sui giornali per difficoltà logistiche e funzionali oltre ogni limite), 17 lavoratori in provincia di Catanzaro che aspettano da 7 anni di uscire dal loro part-time involontario di sole 18 ore settimanali, situazione irrisolta di 64 lavoratori a tempo determinato  di Reggio Calabria e 8 in Provincia di Crotone,  anch’essi con tanti mesi di stipendio arretrato non pagato) e le tante azioni che si sono  svolte per chiedere un cambio di passo e una definitiva assunzione di responsabilità (conferenze stampa, manifestazioni di piazza, tre diverse convocazioni dal prefetto, in parte disertate e comunque inutili, uno sciopero generale regionale di tutti i CPI) ci aspettavamo un esito diverso e una soluzione più di prospettiva che purtroppo non è arrivata.

Traslare a livello regionale e utilizzare le coperture garantite dal governo con il “decreto milleproroghe” per concedere un altro anno ai colleghi a Tempo Determinato mediante l’utilizzo di risorse FSE e rinnovare senza modifiche significative le Convenzioni già in essere con le Province non aiuta a risolvere in modo credibile nessuno dei problemi sopra elencati. Equivale piuttosto a decidere di non decidere, nascondendo la polvere sotto un tappeto ormai logoro fatto di inadeguatezza, pressappochismo e scarsa lungimiranza che è esattamente il contrario di quello di cui i nostri uffici hanno bisogno.

Dal nostro punto di osservazione La Calabria non è infatti una regione qualsiasi e riteniamo inaccettabile che i Centri per l’Impiego siano oggettivamente abbandonati e progressivamente dismessi (magari in favore di un settore privato ritenuto più efficiente ma che si è già dimostrato solo più rapace e approfittatore). 

Dai nostri sportelli debbono (per legge) passare infatti i più disperati tra i disperati di questa Regione: disoccupati, cassaintegrati, mobilitati in deroga e giovani Neet, tutti alla disperata ricerca di opportunità di impiego e di vita.  Politici e amministratori accorti non possono e non debbono togliere serenità e speranza da questi luoghi e noi non possiamo continuare a gestire tutto questo, come ormai da troppo tempo facciamo, in continua emergenza, senza riferimenti certi a livello dirigenziale, senza risorse, senza stipendi, senza linee telefoniche, senza sistemi informativi adeguati; ora anche per un altro lungo anno senza un riconoscimento giuridico che ci permetta di identificare con chiarezza chi è il nostro datore di lavoro. 

Noi riteniamo che il disposto della Legge Delrio (L. 56/2014) e l’esito referendario, lasciando immutato il titolo V della Costituzione, abbiano stabilito in modo inequivoco che le Regioni hanno la piena responsabilità sul Settore del Mercato del Lavoro e delle politiche attive che sia quindi arrivato il momento anche per la Regione Calabria di fare senza indugi tutti i passaggi, finora rimandati, necessari per un reale ed effettivo riconoscimento dei CPI come Uffici territoriali propri, cosi come previsto espressamente anche dal decreto legislativo 150/2015 di riordino in materia di servizi per il lavoro e come molte altre Regioni hanno già fatto (vedi, ultima, la Regione Abruzzo).

Ribadiamo quindi qui le nostre principali richieste, nella speranza che vengano valutate con lo stesso spirito costruttivo con cui le proponiamo:

• Che il Dipartimento Sviluppo economico, Lavoro, Formazione, Politiche sociali provveda ad ottemperare celermente al mandato ricevuto dalla Giunta con la deliberazione n. 575 del 28/12/2016, costituendo come previsto un “tavolo tecnico” che individui le necessarie integrazioni alle Convenzioni e colmi le innumerevoli lacune presenti in esse, per il tempo strettamente necessario per addivenire ad una gestione diretta dei CPI da parte della Regione;

• Che a questo tavolo partecipi, per come stabilito e promesso in modo reiterato, l’Assessorato al Bilancio e l’Assessorato al Personale della Regione Calabria e che allo stesso venga ammessa la partecipazione di delegati in rappresentanza dei responsabili dei CPI, dei lavoratori part-time e dei lavoratori a tempo determinato; 

• Che in tale contesto venga superata la condizione limbica ancora irrisolta, giuridicamente inammissibile, che ci vede esclusi dalla pianta organica delle Amministrazioni Provinciali, in virtù della legge Delrio, con immediata immissione nei ruoli regionali e con la conseguente applicazione della contrattazione decentrata di secondo livello a partire dall’ 1/1/2015;

• Che la proroga delle Convenzioni con le Province sia stabilita per il tempo strettamente necessario alla definizione di questo nuovo assetto organizzativo e che le stesse decadano immediatamente dopo;

• Che per la provincia di Catanzaro in cui esiste da troppo tempo un grave problema di sottodimensionamento degli organici per effetto dei pensionamenti, si utilizzino con immediatezza le risorse disponibili (stabilite per legge sul numero dei dipendenti a tempo indeterminato in servizio nell’anno 2015), riconoscendo il tempo pieno ai lavoratori part-time utilizzati ora al 50%, ovvero almeno aumentando a 32 le loro ore lavorate, per come già riconosciuto ai loro ex colleghi transitati nei dipartimenti regionali nei mesi passati;

• Che per la durata della validità delle Convenzioni le risorse da assegnare alle Province, come da accordi in sede di Conferenza Stato/Regioni (2/3 statali e 1/3 Regionali), vengano tutte vincolate al pagamento degli stipendi e al buon funzionamento dei Servizi per l’impiego, evitando che vengano intercettate e utilizzate per altri scopi; ovvero, anche peggio, “confiscate” dalle banche creditrici, come accaduto in passato nelle province di Vibo e di Crotone;

• Che sia celermente approvata la Legge di riordino del Mercato del Lavoro, attualmente in discussione presso la terza Commissione consiliare, e che nella stessa si dia finalmente spazio ad un nuovo e più coerente modello organizzativo e gestionale, prevedendo l’immissione nei ruoli regionali del personale degli attuali CPI cosi da renderli riconosciuti e riconoscibili quali principali strumenti dell’Ente regionale intorno ai quali innestare nuove azioni di “politica attiva” del lavoro, capaci di alleviare le sofferenze dei tanti calabresi che stanno da troppo tempo aspettando segnali di speranza.

 

I Centri per l’Impiego delle Province di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria

 

  • Published in Politica

Centri per l’impiego, cresce la “preoccupazione” per la stipula della convenzione

Il Dipartimento regionale Lavoro comunica che, a seguito della riunione dei giorni scorsi, presieduta dall'assessore Federica Roccisano, il presidente dell'Upi Enzo Bruno, il dirigente generale del Dipartimento Antonio De Marco ed i direttori generali delle cinque province calabresi, si è deciso di accelerare i tempi per la firma della convenzione per i Centri per l'impiego. "Oggi – è scritto nella nota del Dipartimento diffusa dall'Ufficio stampa della Giunta regionale - non possiamo che esprimere preoccupazione non avendo avuto notizie sull'accettazione della convenzione concordata nella riunione. È opportuno specificare che la Regione ha accolto le sollecitazioni poste al tavolo dai rappresentanti delle province. Nello specifico, si è scelto di accettare la proposta di inserire il principio dell'avvalimento del personale nei Centri per l'Impiego in capo alle province/città metropolitane, di riconoscere la copertura di tutti i costi del 2015, nonché di inserire un ‘addendum’ alla convenzione che preveda, previa autorizzazione da parte del ministero del Lavoro, l'inserimento di personale aggiuntivo rispetto alle 395 unità comunicate e finanziate, per i due terzi, dal ministero del Lavoro. Siamo certi che, in un'ottica di rispetto e tutela dei lavoratori attualmente in essere ai centri per l'impiego, le province comunicheranno presto le date per le firme della convenzione in modo da poter procedere alla firma".

Giunta regionale: assegnate le risorse per il funzionamento dei Centri per l’impiego

La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del presidente Mario Oliverio con l’assistenza  del segretario generale Ennio Apicella. Su proposta del presidente Oliverio, è stata approvata una variazione di bilancio inerente le spese per la costituzione di una società per azioni avente lo scopo di assumere la gestione dello scalo aeroportuale “S. Anna” di Crotone. È stata inoltre approvata una variazione di bilancio di previsione 2016, finalizzata all'assegnazione di risorse, da parte dello Stato, per le spese relative agli oneri di funzionamento dei servizi per l'impiego per l'anno 2015. Questo provvedimento è scaturito a seguito degli incontri avuti dall'assessore Roccisano, nella sede della Prefettura di Catanzaro, con le cinque Province e le organizzazioni sindacali, che hanno portato all'approvazione di una sub-convenzione che sarà sottoscritta, nei prossimi giorni, tra Province e Regione, che ha come oggetto  l'utilizzo dei lavoratori  dei Centri dell'impiego in modo da rendere meno pesante la gestione delle Province.

Stabilito l’utilizzo dei lavoratori dei Centri per l’Impiego da parte delle Province

L'assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano ha sottoscritto, insieme al ministro al Lavoro Giuliano Poletti, la convenzione relativa al passaggio dei lavoratori dei Servizi per l'Impiego. La firma ufficializza quanto già approvato in Giunta nelle scorse settimane, in base alle decisioni concertate con le parti sindacali, ovvero l'utilizzo dei lavoratori dei Centri per l'impiego da parte delle Province per conto della Regione. Seguirà, quindi, nei prossimi giorni la sottoscrizione delle subconvenzioni con le Province. L'occasione della sottoscrizione con il ministro è stata, altresì, utile per confrontarsi sugli strumenti di contrasto alla povertà in attuazione, a livello nazionale, e quelle in programmazione, a livello regionale, e per aggiornarsi sulla condizione dei fondi Pac che la Regione Calabria ha programmato per l'erogazione delle mensilità previste di mobilità in deroga del 2014. Il ministro Poletti, a tal proposito, ha dichiarato la sua disponibilità ad accelerare la procedura per addivenire a breve all'erogazione da parte dell'Inps delle mensilità previste.

Centri per l’Impiego, la Regione si farà carico delle spese per il personale

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro Federica Roccisano, nella riunione di questa sera, ha approvato la convenzione con il Ministero del Lavoro in materia di servizi per l'impiego. Come concordato con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, la Convenzione prevede che il personale dei Centri per l'Impiego rimane con utilizzo, in via transitoria, in capo alle Province/Aree metropolitane. "È opportuno sottolineare - ha affermato l'assessore Roccisano - che in seguito a questa convenzione la Regione si farà carico di un terzo delle spese di funzionamento e del personale a tempo indeterminato, nonchè delle spese per il personale a tempo determinato, aggiuntivo operante nei Centri per l'Impiego. Proprio a questa categoria di lavoratori è destinata una delle schede economiche previste dal Pac (Piano di azione e coesione) a copertura dei costi 2015". 

Pagamenti dipendenti Centri per l’impiego, le azioni della Giunta regionale

La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del presidente Mario Oliverio con l’assistenza del segretario generale Ennio Apicella. Su proposta del presidente Oliverio e dell'assessore al Lavoro Federica Roccisano, la Giunta, accogliendo la richiesta fatta dal sindacato di costituire un tavolo tecnico sul problema dei Centri per l'impiego, ha rinviato la trattazione dell'argomento, dopo l'incontro con i soggetti interessati e le forze sindacali convocato per martedì 26 gennaio prossimo. Allo stesso tempo è stato deciso che il dipartimento "Lavoro" invierà una richiesta alle cinque Province calabresi perchè si facciano carico della  procedura dei pagamenti ai dipendenti dei Centri per l'impiego, nelle more del completamento delle procedure di stipula della convenzione tra Regione e Ministero del Lavoro per l'utilizzo temporaneo del personale addetto al servizio per l'impiego. Su proposta del vicepresidente ed assessore al Personale Antonio Viscomi è stata approvata la valutazione del dirigenti generali per l’anno 2012. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno è stato approvato lo schema di attuazione del “Protocollo Itaca” relativo all’accordo quadro tra la Regione  ed  “Itaca” (Istituto per  l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) per la diffusione nella Regione Calabria della certificazione ed il monitoraggio della sostenibilità  ambientale.

Centri per l'Impiego, Mirabello (PD): "Discutiamo sul ruolo di Calabria Lavoro"

"Il decreto legislativo di riorganizzazione dei servizi per l'impiego e delle politiche attive, che si interseca con le riforme istituzionali ed i provvedimenti di riordino delle Province, determina - secondo Michele Mirabello, consigliere regionale del Partito Democratico - la necessità da parte della Regione Calabria, così come avevo anticipato in una mozione depositata in Consiglio Regionale in data 13 Luglio 2015, di intervenire disciplinando la materia e soprattutto definendo compiti, status giuridico e funzioni dei dipendenti addetti al mercato del lavoro ed ai centri per l'impiego. I complessi quesiti che si pongono rispetto allo status giuridico dei dipendenti ed alla definizione del medesimo nelle more della costituzione dell'Agenzia Nazionale (ANPAL) costituiscono proprio in questa fase un punto di discussione e preoccupano notevolmente centinaia di addetti e di precari per i quali ad oggi non è stato messo in campo un percorso normativo chiaro e definito". "Anche la nostra regione come le altre - argomenta l'esponente del PD - è posta di fronte alla scelta fra l'opzione dell'istituto dell'avvalimento, con utilizzo dei lavoratori in convenzione con gli enti di area vasta e la gestione dei medesimi servizi presso le attuali sedi provinciali dei Centri per l'Impiego o la costituzione di un'apposita Agenzia regionale. A tal proposito non pochi dubbi suscita, come rilevato da alcune organizzazioni sindacali e da autorevoli correnti di pensiero, la paventata ipotesi di far transitare i dipendenti e le funzioni presso l'ente Pubblico Economico Calabria Lavoro. In effetti, la questione giuridica sottesa alla natura dell'Ente regionale stesso pone problemi in ordine alla conseguente qualificazione giuridica che andrebbero ad assumere lavoratori ad oggi aventi lo status di pubblici dipendenti e che domani, in ipotesi ed in quanto dipendenti di ente pubblico economico, andrebbero a diventare dipendenti con contratti di lavoro di tipo privatistico, tutto ciò nonostante un'interpretazione estensiva dell'art. 31 del Dlgs 165/2001. Per tali ragioni ritengo vada avviata una riflessione che passi necessariamente attraverso una scelta che non possa prescindere o da una modifica legislativa della natura giuridica di Calabria Lavoro o da un utilizzo del criterio dell'avvalimento che potrebbe rappresentare, sulla scorta di quanto ad esempio fatto dalla Regione Emilia Romagna, una soluzione contenete maggiori garanzie per i dipendenti". "Ritengo pertanto - è la conclusione di Mirabello - che la Giunta Regionale ed il Presidente Oliverio su questa vicenda pur nella ristrettezza dei tempi debbano necessariamente avviare un confronto a tutela e garanzia dei lavoratori e dei servizi che i medesimi debbono rendere al territorio in un'ottica di riorganizzazione che è già stata messa in campo dal Governo Renzi".

  • Published in Politica
Subscribe to this RSS feed