Prove di riforma dello Statuto regionale in V Commissione: auditi Gambino e Naccarato

La Commissione ‘Riforme’ di Palazzo Campanella, presieduta dal consigliere Sinibaldo Esposito, ha dedicato l’odierna seduta alle audizioni con il senatore Paolo Naccarato, che di questo organismo fu autorevole presidente,  e con il professor Silvio Gambino, costituzionalista dell’Unical, già consulente della Commissione. “L’incontro con il senatore Naccarato e con il professor Gambino – ha detto Esposito a conclusione della seduta – fa seguito alle precedenti audizioni con eminenti personalità istituzionali e studiosi del nostro diritto costituzionale. Devo sinceramente esprimere soddisfazione e gratitudine per come Naccarato e Gambino hanno voluto portare il loro contributo al merito delle questioni poste nel programma della Commissione, ovvero, l’attualizzazione dello Statuto della Regione Calabria, strumento venuto alla luce grazie al loro lavoro fondamentale. In questo clima di incertezza istituzionale e di ridefinizione dei poteri e delle funzioni locali, la Regione Calabria, e segnatamente questa Commissione consiliare,  intendono approfondire con tutti gli attori locali una prospettiva di rilancio del binomio cittadini-istituzioni per rafforzare la democrazia e richiamare alla partecipazione i cittadini che per varie cause, a partire dalla crisi economica stagnante ma non solo, si sono allontanati dalla vita politica attiva impedendo così nei fatti quell’esercizio di critica necessaria a mantenere viva la democrazia e i suoi valori. Dalle testimonianze di Naccarato e Gambino è venuto fuori un unico orientamento: la necessità che dalla Calabria riparta un nuovo regionalismo basato non più sulla logica del rafforzamento dell’Esecutivo ai danni della funzione legislativa. La cultura delle istituzioni degli ultimi anni – ha proseguito Esposito – ha prodotto guasti nonostante le premesse fossero quelle di accelerare le decisioni e favorire così la soddisfazione delle richieste dei cittadini e la risoluzione dei problemi più importanti del Paese. Ma così non è stato. Tant’è che il Parlamento ha legiferato modificando a maggioranza una parte della Costituzione per rafforzare la figura del premier, seppure ancora in vigenza del sistema parlamentare, e decurtato in maniera abnorme le materia di concorrenza spettanti alle Regioni a statuto ordinario. Naccarato e Gambino, ognuno dal lato della propria esperienza – ha detto ancora Sinibaldo Esposito – hanno illustrato un quadro attendibile dello scenario in cui si sta muovendo il Paese che il prossimo referendum costituzionale potrebbe significativamente cambiare. Hanno posto in evidenza lo strapotere derivante dall’elezione diretta del presidente della Regione, quello dei sindaci, modelli istituzionali che, ad onor del vero, non hanno apportato quel cambio di passo auspicato con la modifica dell’art. 112 della Costituzione. Forse a causa della crisi economica – ha rilevato Esposito – il meccanismo dell’elezione diretta ha svilito il ruolo fondamentale delle Assemblee legislative, e dei Consigli comunali, fatalmente incistati nel ruolo di meri esecutori delle volontà degli Esecutivi. Di pari passo, l’azione del Parlamento e dei Governi nazionali ha contemporaneamente portato ad uno svuotamento dei poteri delle Regioni e ad una sottrazione di competenze, alla cancellazione delle Province, lasciando da soli i Comuni e senza risorse ad esercitare il ruolo di front-office  con i cittadini sempre più infuriati per gli effetti della crisi e per il decrescente apporto nazionale alle loro finanze, da cui è partita una durissima imposizione della tassazione locale che sta stremando soprattutto il Mezzogiorno. È a partire da queste riflessioni – ha concluso Sinibaldo Esposito – che la Commissione che presiedo intende promuovere non solo una discussione per riformare lo Statuto della Calabria, ma da qui lanciare un messaggio forte alle altre Regioni a statuto ordinario per fronteggiare un disegno che mortifica il ruolo istituzionale delle Assemblee legislative ed allontana i cittadini dalla politica e dalla partecipazione democratica”. 

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Una nuova commissione per il Consiglio regionale: martedì l’elezione del presidente

Prima una serie interminabile di interrogazioni e mozioni (peraltro molte delle quali risalenti a diversi mesi addietro), alla fine quello che probabilmente è il vero motivo della convocazione. Il Consiglio regionale si riunirà martedì per approvare la proposta di legge n. 119/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante “Modifiche alle leggi regionali 15 dicembre 2015, n. 27, e 30 dicembre 2015, n. 52” e per eleggere il presidente, il vicepresidente e il segretario della commissione Riforme. Nuove postazioni che, con tutta probabilità, rinsalderanno gli equilibri a Palazzo Campanella. 

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