Bova: "La Regione si determini sulla discarica di Battaglina"

“Ribadisco la mia assoluta contrarietà all’ipotesi di costruire una discarica nella località denominata ‘Battaglina’, in agro di San Floro, ma di proprietà del Comune di Borgia ed annuncio fin d’ora, che proseguirò nel mio impegno a difesa del comprensorio interessato e dei suoi abitanti, contro un progetto nefasto che offende i principi di buona amministrazione e che viola vincoli assoluti in spregio alle politiche di salvaguardia e protezione del territorio. In tal senso, ancora una volta, mi farò portavoce di una comunità in ansia per le decisioni che saranno assunte e sulle quali saremo intransigenti”.  E’ quanto afferma il consigliere regionale Arturo Bova (Democratici Progressisti) che sul tema ha presentato una interrogazione alla Giunta “per sapere quali siano le definitive volontà della Regione in ordine alla possibilità della realizzazione di questa opera di imponenti dimensioni nonché per apprendere le concrete procedure che si intendono attuare”. Nel documento, l’esponente politico si fa interprete delle “forti preoccupazioni  manifestate dall’opinione pubblica, così come documentato dalle plurime esternazioni comparse sulle testate locali. A tutto questo si aggiunga la recente sentenza del TAR Calabria n. 415/2015 (adito con ricorso della SIRIM s.r.l. avverso le deliberazioni del Consiglio Comunale di Borgia n.10/2014 e n.11/2014)  che,  lungi dal porre fine all’inquietante vicenda, lascia presagire ulteriori battaglie burocratiche e giudiziarie. Né rassicurano - prosegue Bova - alcune affermazioni come quella contenuta in una nota stampa diffusa dal sindaco pro tempore di Borgia in data 2.3.2015 dove si legge ‘ . . . Subito dopo, nella stessa giornata di lunedì, è previsto l’incontro con il Direttore Generale reggente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, ing. Mimmo Pallaria, affinché anche la Regione provveda ad adottare gli opportuni correttivi al censurato provvedimento di annullamento dell’autorizzazione integrata ambientale. A quel punto tutto sarà corretto anche sotto l’aspetto formale, così come lo è già dal punto di vista sostanziale e dei contenuti...’”.

Nel richiamare i passaggi della vicenda, il consigliere regionale “sottolinea  che troppe sono state in passato le ombre che hanno caratterizzato l’iter amministrativo e che, a tutt’oggi, l’intero procedimento è fatto oggetto di investigazioni da parte degli Uffici preposti”.

“Per  la discarica denominata ‘Isola Ecologica Battaglina’, la Società che aveva redatto il progetto (la SIRIM S.r.l., con sede in Settingiano  - CZ  - , località ‘Cuturella’), otteneva il Decreto di Autorizzazione della Regione Calabria n. 16278 del 08-09-2009, cui faceva seguito il permesso a costruire rilasciato dal Comune di San Floro n. 02 del 05-07-2010. L’esecuzione dei lavori – precisa il consigliere regionale- aveva così inizio nel luglio 2013, in virtù della Deliberazione del Consiglio comunale di Borgia n.22 del 29-07-2013, con cui l’amministrazione comunale sospendeva, per il periodo di 40 anni, il vincolo a usi civici esistente nell’area considerata”.

Bova entra nel merito della questione, evidenziando che “l’intervento era stato previsto ed autorizzato in un’area soggetta a ben cinque vincoli inibitori assoluti - idrogeologico, paesaggistico e ambientale, usi civici, vincolo assoluto conseguente ad un incendio verificatosi nel 2007 e rischio sismico, essendo classificata zona a livello 1 –. Fatti questi, che venivano dettagliatamente e scrupolosamente compendiati in una Comunicazione di notizia di reato da parte del Comando Provinciale del Corpo Forestale di Catanzaro e dalla Caserma di Caraffa, sfociata poi nel procedimento penale iscritto al n. 3861/2010 RGNR della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Procedimento dapprima archiviato, successivamente riaperto, e tutt’ora pendente, a seguito di imponenti manifestazioni di protesta popolare (Comitato ‘No Battaglina ‘), puntualmente riprese dai mass media locali e nazionali, culminate in un esposto presentato congiuntamente da 7 Sindaci del territorio. La Regione revocava così - ricorda Bova - l’originario Decreto Autorizzativo - così come la Provincia di Catanzaro e i Comuni di San Floro e Borgia revocavano gli atti amministrativi precedentemente rilasciati. Alla luce dei fatti qui riportati, è necessaria in merito - conclude Bova - una chiara determinazione da parte della Regione”.  

 

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