Ucciso in un agguato: il Questore vieta funerali pubblici

Si sono svolti stamane, in forma strettamente privata, i funerali dell'uomo di 47 anni ferito mortalmente da colpi d’arma da fuoco lo scorso 3 aprile, inserito, sostengono gli inquirenti, in contesti di criminalità organizzata. Il Questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, considerati i trascorsi giudiziari del defunto, Domenico Polimeni, e la gravità dell’evento delittuoso, a garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha disposto il divieto dei funerali in forma pubblica e solenne, consentendo la partecipazione alle esequie, celebratesi a Laganadi, solo dei più stretti congiunti. Il divieto è stato emesso a conferma della linea già adottata in circostanze analoghe.

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Agguato nella notte in Calabria: un morto e un ferito

Gli inquirenti non hanno dubbi: si tratta di un'azione criminale che porta la firma della 'ndrangheta quella compiuta durante nelle prime ore di oggi in Calabria. A cadere sotto le fucilate esplose dal sicario è stato Domenico Polimeni, 48 anni, in passato coinvolto in vicende giudiziarie. I killer gli hanno teso l'agguato mortale in località Sotira, a Calanna, in provincia di Reggio Calabria. I proiettili hanno raggiunto pure Giuseppe Greco, collaboratore di giustizia di 46 anni, che ha riportato ferite gravi ed è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Ad indagare sul grave fatto di sangue sono i poliziotti della Squadra Mobile di Reggio Calabria, sotto il diretto coordinamento dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Sulla scorta delle prime ricostruzioni compiute dagli inquirenti, le vittime sono state centrate dai colpi di fucile mentre si trovavano su un balcone. A sparare sarebbe stato un uomo giunto sul luogo designato a bordo di un'autovettura. E' ipotizzabile che il bersaglio fosse Giuseppe Greco. Polimeni si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

 

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