Intimidazione nel vibonese, due bombe carta davanti all'abitazione di un imprenditore

Intimidazione a Ionadi, dove, nella notte a cavallo tra lunedì e martedì scorsi, sono stati fatti esplodere due ordigni rudimentali davanti all’abitazione dell’imprenditore 68enne Antonio Castagna.

La deflagrazione non ha provocato danni degni di nota.

Le forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini, starebbero vagliando alcune immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza.

L’episodio segue di pochi giorni l’intimidazione consumata ai danni della figlia di Castagna, la cui auto e la cui abitazione sono state bersagliate con 13 colpi di pistola calibro 9.

Bancarotta fraudolenta, misura cautelare per un ex consigliere regionale

I militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza, nell’ambito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno eseguito una misura cautelare personale nei confronti di un imprenditore cosentino operante nel settore degli hotel di lusso, per il delitto di bancarotta fraudolenta.

Si tratta dell'ex consigliere regionale della Calabria Domenico Barile.

Contestualmente, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno eseguito un sequestro preventivo di circa 2 milioni e mezzo di euro nei confronti di tre società gestite dallo stesso imprenditore. La società fallita è stata nel tempo gravata da rilevanti esposizioni debitorie nei confronti di banche, fornitori e società di leasing, nonostante sia stata destinataria di rilevanti contributi regionali sin dagli anni Novanta.

Il dissesto finanziario della società e, quindi, il depauperamento del patrimonio della stessa, sarebbe stato determinato da una gestione caratterizzata da continue e ingiustificate distrazioni di denaro perpetrate dai soci, sia a favore di loro congiunti sia sotto forma di finanziamenti a favore delle altre società del “Gruppo”.

Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento di arresto.

Barile, fra l'altro, nell'ottobre 2013 era stato arrestato per un ammanco dalle casse della Fonfazione Field, ente "in house" della Regione Calabria, di cui era stato presidente.

 

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Vibo: incendiata l'auto di un imprenditore

Una Fiat Punto di proprietà di Mario Stefano Pata, vice presidente della Cooper Poro Edile di Rombiolo è stata data alle fiamme la notta scorsa a Vibo Valentia. Sul posto sono tempestivamente intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia di Stato.

Già in passato, Pata era stato oggetto di alcuni messaggi minatori. In particolare, in un'occasione ignoti fecero trovare nel giardino della sua abitazione la testa mozzata di capretto.

Imprenditore denunciato per bancarotta fraudolenta

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno denunciato per bancarotta fraudolenta il titolare di una società operante in provincia. Le indagini disposte dalla locale Procura della Repubblica, muovono dal fallimento di una società di persone dichiarato dal Tribunale nel maggio del 2014. Le investigazioni dei finanzieri del Comando provinciale di Crotone hanno permesso di ricostruire, nonostante che il soggetto indagato avesse provveduto all’occultamento della documentazione contabile ed amministrativa, la distrazione di beni e, nello specifico, la sottrazione alla massa fallimentare degli automezzi della società. Ad insospettire le Fiamme Gialle la vendita di tali beni perfezionata in epoca antecedente alla dichiarazione di fallimento. Gli ulteriori controlli hanno permesso di accertare, altresì, la sottrazione delle rimanenze di magazzino e la mancata registrazione di alcune fatture attestanti un debito nei confronti di un fornitore di materie prime.

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Agguato in Calabria: imprenditore ucciso a colpi di arma da fuoco

E' stato freddato da diversi colpi di arma da fuoco un imprenditore di 57 anni caduto in un agguato tesogli stamattina mentre era al volante della sua automobile. Il decesso di Santo Gigliotti è stato immediato. Sul delitto, commesso a Sorbo San Basile, in provincia di Catanzaro, indagano i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro recatisi sul luogo dell'assassinio per eseguire i primi rilievi del caso. Nell'aprile di dieci anni fa, l'uomo era stato tratto in arresto con l'accusa di favoreggiamento. Nel suo appartamento, che si trovava nell'impresa di produzione e lavorazione dei latticini di cui era proprietario, le forze dell'ordine catturarono il 50enne Giuseppe Arena, presunto boss latitante al vertice dell'omonima cosca di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, ed il 57enne Francesco Gentile, considerato il braccio destro del capo. 

   

Evasione fiscale, sequestrati beni per oltre un milione di euro ad un imprenditore vibonese

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia hanno eseguito un sequestro preventivo per equivalente di beni, nei confronti di un imprenditore di Vibo Valentia, operante nel settore alimentare, indagato per reati tributari. L’attività trae origine da una verifica fiscale, a conclusione della quale, mediante investigazioni effettuate sulla documentazione acquisita, le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire completamente il reale volume d’affari dell’imprenditore, accertando un’evasione fiscale di circa 1 milione e 200 mila euro e segnalandolo non solo all’Agenzia delle Entrate, ma anche all’Autorità giudiziaria, poiché gli importi delle imposte evase superavano le “soglie” previste per la punibilità dei fatti anche sotto il profilo penale, oltre che quello amministrativo. Il Gip del Tribunale di Vibo Valentia, pertanto, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro di beni dell’indagato a tutela delle ragioni dell’Erario. Il sequestro è infatti finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità dell’indagato per il recupero delle imposte dovute al fisco. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale consistono, più in dettaglio, in beni immobili, costituiti da un appartamento, autovetture e disponibilità liquide esistenti su Conti Correnti bancari. Lo strumento della confisca per equivalente per i reati in materia fiscale, infatti consente, nell’impossibilità di individuare e dunque confiscare i beni che sono il prezzo e/o profitto di tali reati, di aggredire somme di denaro, beni e/o altre utilità di valore corrispondente. Il ricorso allo strumento del sequestro cosiddetto “per equivalente” rientra in una più ampia strategia operativa posta in essere dalla Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, volta non soltanto a scoprire le violazioni fiscali, ma anche – in una prospettiva di maggiore concretezza ed effettività dell’azione del corpo – ad assicurare il reale recupero di risorse erariali illecitamente sottratte allo Stato. In quest’ottica, è possibile ricorrere, nei casi più gravi e con l’indispensabile avallo della magistratura, anche all’esecuzione di mirati sequestri penali di beni. Continua l‘azione della Guardia di Finanza contro la sleale concorrenza a tutela degli imprenditori onesti e rispettosi delle norme, che subiscono danni da comportamenti come quello in argomento che inquinano il regolare andamento dei mercati.

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