Operazione Reggio Sud: revocata la misura di prevenzione personale a Bruno Leonardo
La Corte d'Appello di Reggio Calabria (dottor Lucisano Presidente - Cinzia Barillà relatore) ha annullato la misura di prevenzione con obbligo di soggiorno di anni 3 e mesi 6 inflitta in primo grado a Bruno Leonardo, difeso dall'avvocato Marco Tullio Martino, ed accusato di avere partecipato ad una associazione mafiosa operante nella zona sud di Reggio Calabria. Bruno Leonardo era rimasto coinvolto nell'operazione denominata "Reggio Sud" con il ruolo di partecipe per avere presenziato ad una presunta riunione di 'ndrangheta nel piazzale del distributore Agip di Bocale rimanendo altresiì coinvolto in alcune intercettazioni telefoniche che dimostravano il suo interessamento al ritrovamento di un furgone sottratto ad un abitante del luogo. Tuttavia, con apposita documentazione difensiva e con l'ausilio di alcuni video già dal Tribunale della Libertà si era dimostrato incontrovertibilmente come non si fosse trattato affatto di riunioni di 'ndrangheta quelle svolte all'interno del piazzale (tanto che tutta l'area del distributore venne dissequestrata dal Tribunale) e che quelle tentativo di ritrovamento del furgone non avesse nulla a che vedere con la criminalità organizzata. Bruno Leonardo venne assolto pertanto con sentenza divenuta definitiva dall'accusa di partecipazione all'associazione mafiosa di riferimento. Ciononostante, era stato fatto destinatario dell'applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora per la durata di anni tre mesi e mesi sei dal tribunale misure di prevenzione di Reggio Calabria che aveva ritenuto non sufficienti le argomentazioni difensive. Oggi l'annullamento da parte della Corte di Appello che accogliendo la teoria della insussistenza della pericolosità sociale o comunque della sua attualità, ha posto fine definitivamente - e sotto ogni aspetto - al calvario giudiziario del giovane reggino.
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