Aeroporto di Reggio, l'appello di Oreste Romeo dopo gli ultimi sviluppi: "Fermateli"

"Si sbaglierebbe grossolanamente - sostiene l'avvocato Oreste Romeo - chi fosse convinto che a Reggio Calabria il peggio possa avere fine. Chi scrive pensava di averle viste ormai tutte, soprattutto dopo che un giovane figlio d'arte, recentemente occupatosi di droghe leggere in una commissione consiliare, ha reso manifesto un delirio alquanto precoce che narra di una Reggio dotata di servizi moderni ed efficienti al punto da farne un vanto per tutta l'Italia". Il riferimento è a quanto affermato da Antonino Castorina, capogruppo del Partito Democratico in seno al Consiglio Comunale all'indomani de "La Spallata", la manifestazione che sabato pomeriggio ha portato in piazza centinaia di persone desiderose di manifestare contro l'operato dell'amministrazione Falcomatà. "Infatti, a distanza di nemmeno quarantotto ore da quelle esilaranti esternazioni, la stampa odierna - rimarca Romeo - dá conto di un'altra pagina discutibile scritta dalla vecchia dirigenza SOGAS, la quale si sarebbe spinta, con il voto favorevole dei tre componenti il C.d.A. dimissionari, ad assumere atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, in qualche caso addirittura su questioni nemmeno portate all'ordine del giorno. Per effetto di questo singolare iter procedimentale, trentuno dipendenti della società di gestione dello scalo reggino sono stati mandati in mobilità, ritrovandosi spalancato il portone della disoccupazione. Ma, per trentuno famiglie in preda al dramma, ce ne sono ventidue che il redivivo C.d.A. dominato dai tre componenti dimissionari premia a dispetto di ogni evidenza, assumendoli con un atto incompatibile con il vigente regime di prorogatio. Non si comprende quali forti ed irrinunciabili motivazioni abbiano indotto i consiglieri dimissionari SOGAS a sfidare le leggi della fisica applicata al diritto, cioè a porsi al di lá del regime di prorogatio che è in atto dal tardo pomeriggio del 5 ottobre scorso a seguito della formalizzazione delle loro dimissioni. E non finisce qui! Lo stesso organo societario, tramite quei tre componenti, decide, addirittura, di autorizzare la sottoscrizione del contratto di handling con Aviapartner, con definitiva pace dell’ansia di equidistanza che aveva portato l’ex Presidente Porcino ad astenersi solo pochi giorni addietro sulla identica questione. In questo contesto, che fa rabbrividire e pensare a tutto, tace il Presidente della Provincia, mentre il suo Assessore alla Legalità si intrattiene amenamente con il Sindaco Falcomatà affrontando tematiche totalmente avulse dalla pressante ed urgente necessità di apprestare la più efficace tutela al lavoro dei dipendenti aeroportuali ed allo stesso Aeroporto". "È un silenzio imbarazzante - a giudizio dell'avvocato Oreste Romeo - che rende quanto mai pertinente il richiamo a Seneca operato lo scorso sabato in piazza da Alessandra Bordini: se è vero che il timore ha sempre più argomenti, chi ama Reggio non può che scegliere la speranza. E la speranza oggi si traduce in un appello disperato: fermateli!

 

Caso Sogas, Oreste Romeo stronca Raffa: "Il suo comportamento è gravissimo"

"È gravissimo - afferma in una nota Oreste Romeo in merito alla difficile situazione in cui versa la Sogas - che ancora il Presidente Raffa non abbia ripristinato efficienza ed operatività degli organi SOGAS, dopo che, finalmente, i precedenti hanno avvertito ieri pomeriggio la decenza ed il buon gusto di farsi da parte, così arrendendosi ad una precisa esigenza impadronitasi della comunità provinciale reggina in termini di assoluta indifferibilità. Ma sarebbe ancor più grave se il Presidente Raffa, vero artefice del disastro dell'Aeroporto dello Stretto, continuasse, come suggerisce il locale idioma, a ‘nnacare il pecoro, visto che il regime di prorogatio, instauratosi a seguito delle dimissioni di ieri pomeriggio, mantiene i soggetti dimissionari ancora in carica, seppur per l'ordinaria amministrazione .... ed il mondo intero sa bene che la situazione attuale non ha proprio nulla di ordinario, soprattutto a fronte del drastico e perentorio sbarramento del C.d.A. dell’ ENAC del 23 settembre 2015". "Di portata irreversibilmente tragica -secondo Romeo - sarebbero, quindi, eventuali scelte operate dal socio di maggioranza della SOGAS, ossia la Provincia di Reggio Calabria, lì dove le stesse fossero ispirate da quei “criteri” che hanno generato una crisi senza precedenti. Ed a tale riguardo si rivela angosciante che l'agonia vissuta da una infrastruttura vitale del territorio metropolitano reggino abbia sin qui registrato il persistente, omertoso silenzio dei consiglieri provinciali tutti, di maggioranza e di opposizione, quasi essi fossero accomunati, secondo la pubblica opinione, da un inquietante trasversalismo alla rovescia". "Ed è sempre la pubblica opinione ad amaramente prendere atto - conclude Romeo - che tutto ciò è quello che si merita una comunità priva di reale ed effettiva rappresentanza istituzionale a qualsiasi livello, a partire dal Comune, ivi compresi gli anestetizzati Sindaci del perimetro metropolitano, passando per la Regione, prima di giungere al parlamento dei nominati ed al governo della Nazione targato PD. Ma è vero anche che il sentire popolare è ad un passo dall'indignazione che suscita l'amarissima presa d’atto di ritrovarsi in balia dei soliti gattopardi che si sentono il sale di questa terra martoriata che vede in una parte dei suoi stessi figli i più agguerriti nemici".

 

Aeroporto di Reggio, Romeo individua i responsabili: "Lo hanno terremotato Raffa e Porcino"

"Era nelle più scontate previsioni - secondo l'avvocato Oreste Romeo - che l'umiliante condizione alla quale sono stati ottusamente relegati negli ultimi mesi, avrebbe portato i lavoratori SOGAS SpA e SOGAS SERVICE s.r.l ad una reazione decisa e dignitosa. Non desta, quindi, sorpresa, l'iniziativa che ha portato all'occupazione dell'Aeroporto dello Stretto, vitale ed irrinunciabile infrastruttura ormai agonizzante e priva di bussola. Nessuna autocritica dai supponenti vertici societari. In compenso, essi inseguono numeri, ne danno a piacimento, continuando ad ineffabilmente abbandonarsi a voli di fantasia che addirittura sconfinano nella inopportuna pochezza della infima pratica dello scaricabarile disancorato dalla realtà, per di più indulgendo ad un inopinato quanto velleitario e dozzinale umorismo che, lungi dal suscitare ilarità, arreca ulteriore, gratuito oltraggio al dramma vissuto dai dipendenti aeroportuali ed alla disperazione dei loro nuclei familiari. La comunità provinciale oggi ha nitida davanti a sè la fotografia del mediocre ed insopportabile risultato generato da una "gestione" irresponsabilmente avallata dalla "politica" che ne è stata lo sponsor ufficiale. Cos'altro c'era da attendersi da una 'gestione' che si è concentrata solo sui costi del personale trascurando la concreta possibilità di ottenere rilevanti ricavi se solo avesse fatto ciò che avrebbe dovuto fare, ovvero mettere in campo una impostazione realmente manageriale in luogo di quella, ragionieristica, ed asfittica, quasi commissariale, che negli ultimi quattro anni ha letteralmente terremotato il 'Tito Minniti'? La causa realmente ostativa al rilascio della concessione provvisoria, lo si ribadisce a chiare note, risiede giustappunto nei mancati ricavi, ed è di solare evidenza, leggendo il deliberato del 23 settembre del C.d.A., che ENAC non se ne attenda il superamento da parte della SOGAS affidata al tandem Porcino & Calarco". "Al personale SOGAS e SOGAS SERVICE si esprime, dunque, vicinanza assoluta e sentita solidarietà, nella certezza - scrive Romeo in una nota - che la crescente e diffusa intolleranza verso anacronistiche forme di attaccamento a poltrone divenute roventi, oltre il risultato di un sollecito recupero  di dignità, dovrà anche sancire l'effettività della responsabilità politica che ricade tutta e per intero su chi ha operato scelte dettate da logiche di appartenenza e rivelatesi fonte di conseguenze nefaste per l'irrinunciabile diritto alla mobilità della comunità provinciale. Nè, poi, è ammissibile che ci si spinga a tentare di consegnare all'opinione pubblica un agnello sacrificale, quasi fosse un paravento idoneo a garantire riparo a chi era chiamato a vigilare e non lo ha saputo nè inteso fare. E’ inaccettabile che quella "politica" abbia omesso di indicare al braccio esecutivo una prospettiva che rendesse appetibile una infrastruttura così importante e strategica in vista della valorizzazione di un territorio già di per sé oltremodo attrattivo, limitandosi, "a conti fatti", ad essere "tutor" di esperti di numeri appassionatisi all'improbabile recupero giudiziario di quote del capitale sociale, attività, quest'ultima, sulla quale il management SOGAS tace risparmiandoci di altre amenità. Ed ancor più inaccettabile è che quella "politica" coltivi la pretesa di "chiamarsi fuori" e, dopo esserne stato infelice sponsor, individui il responsabile nel soggetto sul quale per tempo avrebbe dovuto esercitare un'attenta attività di vigilanza. "Cadere non è pericoloso né disonorevole, ma non rialzarsi è entrambe le cose". Il messaggio dei dipendenti SOGAS e SOGAS SERVICE è questo, oltremodo forte e chiaro per continuare ad ignorarlo".

 

Caso Enac-Sogas, Oreste Romeo ammonisce: "La Destra sia la Destra"

"Il C.d.A. dell’Ente Nazionale Aviazione Civile ha preannunciato l’avvio del procedimento di decadenza della gestione alla SOGAS se entro il 15 ottobre la società non avrà  trasmesso e documentato quanto lo stesso ENAC attende vanamente ormai da lungo tempo". A scriverlo in una nota è l'avvocato Oreste Romeo che commenta con preoccupazione le conseguenze di tale atto ripercorrendo le tappe della vicendae. "La situazione - scrive in una nota - è tale da non lasciar presagire nulla di buono e comunque appare evidente la responsabilità politica del Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, la cui ostinazione si è spinta fino alla riconferma, lo scorso anno, dopo un primo inefficace triennio, di una governance alla SOGAS che nessuno potrà mai sognarsi di invidiarci a fronte di risultati così poco lusinghieri, anzi sconfortanti. E’ vivo nella mente dei reggini il ricordo dell’esilarante teatrino delle dimissioni irrevocabili del Presidente Carlo Alberto Porcino, autore di una clamorosa ed immediata marcia indietro dalla motivazione a dir poco atipica: le sue dimissioni irrevocabili 'non erano state protocollate'. Una boutade, appunto, consumatasi dopo che lo stesso Presidente Porcino ebbe puntato l'indice contro la 'pesante eredità' lasciatagli dalle 'precedenti gestioni': un ritornello, detto per inciso, che sarebbe poi diventato il grido di battaglia dei giovani di belle speranze che dopo aver promesso di cambiare il mondo nei fatti stanno solo provocando l’agonia di Reggio Calabria, disamministrandone il Comune. Omessa l'amenità presidenziale circa il presunto mancato versamento di pochissime centinaia di euro della quota di competenza della Camera di Commercio, ciò che brucia ancora sulla pelle dei lavoratori SOGAS è la politica 'lacrime e sangue' orientata dal management esclusivamente contro il personale, quasi che in quest’ultimo quadriennio, i manager voluti da Raffa & Co. che nessuno ci invidia, abbiano affrontato e risolto questioni come  il blocco dei lavori dell’aerostazione o le limitazioni di volo, lì dove è noto a tutti che queste ultime sono la causa prima del mancato decollo della charteristica che avrebbe consentito ricavi non trascurabili alla Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto e benefici sul versante turistico all’intero territorio cittadino a provinciale. Adesso è giunto il momento  che finalmente si sappia, al netto dei prevedibili tentativi di 'buttarla in politica', che la partita con l’ENAC non la si è giocata affatto e per lungo tempo proprio su questi punti cruciali; chi aveva il dovere di vigilare su quanto si andava profilando non lo ha fatto, divenendo corresponsabile in quanto dante causa del management della Società di Gestione dell'Aeroporto dello Stretto". "E dunque, chi dovesse oggi cedere alla facile tentazione di gridare contro lo scippo dell'Aeroporto, rischierebbe solo - secondo l'avvocato Romeo - di fare il gioco degli autori di un disastro ampiamente annunciato. La vicenda SOGAS è la fotografia impietosa ed al tempo stesso paradigmatica delle ragioni per le quali l’area distante dall’egocentrismo di un burlone che guida la Nazione privo di investitura popolare, pur essendo maggioritaria nel Paese, perde credibilità e si ritrova ad occupare posizioni marginali nello scenario politico a qualsiasi livello, a tutto beneficio di avversari politici che restano comunque dei fantasmi. Non si azzardino, dunque, i mestieranti della politica, a tirar fuori l’antimeridionalismo del governo o l’appello all’orgoglio reggino, ora che la frittata siamo stati noi a farla proprio qui a Reggio: l’uno e l’altro argomento, sono soltanto le classiche foglie di fico di quella "politica" improbabile che offensivamente tromboneggia nel menare vanto di un bilancio approvato con avanzo di 12 milioni di euro. Grida vendetta la mancata spesa di quelle risorse sul territorio provinciale reggino, se si pensa che quei milioni avrebbero certamente potuto essere impiegati per migliorare le condizioni delle nostre scuole, luogo in cui dovrebbero germogliare cultura e legalità, vocaboli di cui spesso e volentieri si abusa, anche per spostare altrove l'attenzione dell'opinione pubblica. E visto che al peggio non c’è mai fine, ecco che da Palazzo San Giorgio, non paghi del clamoroso svarione che ha annichilito le operazioni di salvataggio della Reggina Calcio, giunge la ciambella di salvataggio per il dirimpettaio Presidente della Provincia, ex componente della giunta Italo Falcomatà, sotto forma di invito ad esercitare una forte moral suasion in vista del passo indietro del Presidente SOGAS. Non desta sorpresa che certa politica, nei momenti di fibrillazione, si presti mutuo e cinico soccorso a discapito di chi non si è nutrito dalla nascita di pane e politica. Ma, visto che è ormai quasi un fatto compiuto l’ennesima spoliazione che si appresta a subire la nostra città, diventata metropolitana per un generoso atto d’amore di Uomini di Destra resistito in egual misura dalla  Sinistra e dai parassiti finti destrorsi, le sconcertanti vicende del nostro Aeroporto siano un monito per il cittadino che non si riconosce nella Sinistra e negli ibridi cui questa dá vita". Oggi, a Destra, è quanto mai doveroso aver chiaro che vivere sotto lo stesso cielo - ammonisce Romeo - non significa avere tutti lo stesso orizzonte". 

 

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