"La Calabria e l'alta velocità che non c'è e non ci sarà"

"Dopo il lungo lockdown a causa della pandemia Covid-19, l’emergenza ora è economica e sociale e con l’ultimo decreto, il report della task force di Colao e gli Stati Generali si è cercato di focalizzare l’attenzione del Paese sui temi nodali per una reale “ripartenza”, con l’obiettivo di superare finalmente il divario tra le tante Italie diversamente connesse. Se La Calabria e più in generale una parte di tutta l’Italia del Meridione ha salutato con entusiasmo l’arrivo di Italo e della Frecciarossa, dall’altra il piano Colao solo marginalmente ha toccato i veri bisogni del Sud e del Mezzogiorno. Totalmente assente la questione legata alla perequazione infrastrutturale, passaggio decisivo per chiarire e far emergere le ambiguità e le pseudo volontà di continuare a relegare il Sud in una condizione di marginalità e sottosviluppo. AVR e AVAC sono le proposte che Roma sta perseguendo in tutta Italia e null’ultimo annuncio il governo ha espresso la decisione che il Sud sarà interessato solo dall’AVR. Un passo notevolmente indietro rispetto a ciò che la Calabria aveva proposto nella scorsa legislatura, chiedendo di studiare anche l’AVL. Per le infrastrutture, quindi, l’equivoco e poi il sottosviluppo si gioca in poche parole: Alta Velocità di Rete (AVR) nel Mezzogiorno e in Calabria come dichiarato dalla ministra De Micheli nella conferenza stampa del 14 maggio, contro Alta Velocità-Alta Capacità (AVAC) al centro e al nord. Ciò impone un approfondimento sulla differenza tra servizi e infrastrutture, tra vettore e rotaia. Alta Velocità/Alta Capacità (AVAC) è l’infrastruttura oggi percorribile a 300 km/h, domani 350 km/h, su cui possono anche passare treni merci da 2000 tonnellate e lunghi sino a 1500 metri: cioè l’Alta Velocità vera. Alta Velocità di Rete (AVR) è una rete in cui sono comprese sia le infrastrutture AVAC (quindi 300-350 km/h), sia le infrastrutture tradizionali in cui si fanno interventi per portare la velocità a 200 km/h. Per semplificare brutalmente se una infrastruttura è in AVR e non è infrastruttura AVAC, vuol dire che è una vecchia infrastruttura dove si fanno lavori portando la velocità massima a 200 km/h. Alta Velocità LARG (AV LARG) è invece una infrastruttura di nuova generazione in cui possono passare i treni passeggeri viaggiando a 300 km/h e più, costruita dove esistono già linee storiche e dove possono continuare a viaggiare i treni merci da 1500 metri, da 2000 tonnellate e a sagoma alta. Questa è la proposta fatta dalla Calabria con il Piano dei Trasporti regionali, dato che a Roma si è già deciso di utilizzare per i treni merci il corridoio ionio-adriatico. Un ampio dibattito si è svolto nella nostra regione nel 2016 sul tema della Alta Velocità coinvolgendo da protagonisti la società civile, le istituzioni regionali (Consiglio, Dipartimenti, Giunta), provinciali e locali, le rappresentanze sindacali e datoriali, le università, i media. All’interno di questo grande confronto è nata la proposta dell’AV LARG. L’intenzione è quella (sempre con 300-350 km/h per i treni passeggeri) di introdurre altre opzioni tecnologiche e di tracciato i cui costi potrebbero essere ancor più ridotti, realizzando quella che si può definire AV LARG: Lean, Agile, Resilient, Green. Cioè una linea con progettazione snella ad altissimo tasso tecnologico, svincolata dalle pesantezze dei treni merci tradizionali, solida e capace di far fronte ai rischi naturali meglio delle infrastrutture attuali, con grande caratterizzazione ambientale. Ma non solo perché il costo per AVR e AV LARG in Calabria è al massimo di 10 miliardi, mentre quello della AVAC è almeno di 20 miliardi! I treni Freccia Rossa sono treni di tipo ETR 1000 o ETR 500. L’ETR 1000 è progettato per i 400 km/h, sulle infrastrutture italiane AVAC ad oggi è abilitato per i 300 km/h. L’ETR 500 è progettato per i 300 km/h. Entrambi sono predisposti con allestimenti particolarmente innovativi, con alto confort per i viaggiatori e servizi a bordo curati e ampi. L’ETR 500 con la livrea verde e non con quella rossa attuale, ha viaggiato per molto tempo sulla Roma Reggio Calabria. E il suo è un ritorno gradito. Invece, i treni Freccia Argento sono treni di tipo Pendolino (cioè ad assetto variabile) ETR 485 ed ETR 600, dall'estate 2019, anche da ETR 700 (senza pendolamento). I Freccia Argento sono treni che su infrastrutture di tipo AV possono raggiungere i 250 km/h. È ben evidente, quindi, che portare un treno ETR 1000 o un ETR 500 a Reggio non vuol dire portare l’Alta Velocità, anche perché allora vorrebbe dire che c’era già da dieci anni e nessuno se ne era accorto. Avere un Freccia Rossa o un Italo significa, elemento importante, avere del materiale migliore, una qualità del servizio eccellente, carrozze fiammanti, confort elevatissimo, livree riconoscibili, livello di sicurezza, spazio personale, climatizzazione, bassa rumorosità, comodità del posto a sedere: ma non è Alta Velocità. Bisogna poi considerare il tempo per andare da Reggio Calabria a Roma, perché questo valutano i cittadini. L’utilizzo del passante di Napoli-Afragola, richiesto a gran voce dalla Regione Calabria nel 2016, dopo un approfondito studio, ha permesso di abbattere di quasi mezz’ora il tempo complessivo di viaggio. Questo a costo zero e con un aumento della domanda e si possono fare ancora miglioramenti rivedendo fermate e tempi tra Reggio e Roma. Qui c’è un altro paradosso che sta tra ambiguità e sottosviluppo! Chiunque va a guardare l’orario del Freccia Rossa, tanto decantato e spinto sui social, tra Roma e lo Stretto scopre che impiega 5 ore e 32 minuti, praticamente un’ora in più di quanto avrebbe dovuto impiegare. Cioè invece di ridurre il tempo, con un colpo di spugna si sono cancellate le tante battaglie politiche precedenti, riportando il tempo del miglior treno al punto di partenza di cinque anni addietro. Non è accettabile questo gioco dell’oca, per cui nel Sud bisogna ripartire sempre da principio. La Ministra e il Governo dicano chiaramente perché in Calabria vogliono realizzare un semplice aggiustamento della infrastruttura attuale. Spieghino ai calabresi perché hanno messo un Freccia Rossa che invece di impiegare 10 minuti meno del Freccia Argento impiega quasi un’ora in più. Il mezzogiorno è stanco delle politiche romane che viaggiano tra ambiguità e sottosviluppo. Bisogna impedire che decisioni cruciali passino inosservate nell’ambito delle migliaia di notizie che ogni attimo ci sommergono. Dobbiamo fare le scelte con la massima trasparenza perché da questa scelta dipende il futuro non solo del Sud ma di tutto il Paese".

È quanto scrive in una nota, il segretario federale dell'Italia del Meridione, Orlandino Greco.

Commissariamento sanità, Greco (Idm): "La Calabria pretende autonomia"

Riceviamo e pubblichiamo

"Il nuovo commissariamento sulla Sanità in Calabria è l’esempio di un neocolonialismo in salsa grillina che subisce le influenze nordiste della Lega.
Bene fa il governatore Mario Oliverio a non essere d’accordo con la reiterazione del commissariamento affidato ad un soggetto diverso dal Presidente. Concretizza un’ingiusta differenza con quanto accaduto nel Lazio di Zingaretti e nella Campania di De Luca.
Con il nuovo commissariamento si assegna la rinascita della Calabria a soggetti estranei ai bisogni dei calabresi dei quali non si conosce nulla, dei territori che li separano e delle difficili strade che li dividono. I livelli essenziali di assistenza sono un miraggio nella nostra regione, ma, come accaduto gli scorsi sette anni, siamo ancora a ripetere quegli errori che hanno schiacciato i diritti sociali e regalato 320 milioni di euro all’anno alle regioni più ricche.
I calabresi dovrebbero unirsi alla protesta del suo Governatore che rivendica per loro una gestione regionale produttiva di salute, condotta all’insegna del suo godimento reale.
La Calabria pretende di scrivere il proprio destino senza imposizioni e scelte calate dall’alto. La rivoluzione delle coscienze è vicina e l’Italia del Meridione vuole interpretare questa volontà con battaglie che riportino al centro del dibattito politico i territori e le comunità".

Orlandino Greco - Consigliere regionale "L'Italia del Meridione"

 

 

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Terremoti, Greco e Sergio: “Potenziare il sistema di Protezione civile regionale”

“Il sisma che si è abbattuto nel centro Italia deve far riflettere ed agire immediatamente”. Lo sostengono i consiglieri regionali (Gruppo “Oliverio Presidente”) Orlandino Greco e Franco Sergio, che  hanno presentato  una mozione “sul potenziamento della capacità operativa e di intervento del sistema di Protezione civile regionale”. Spiegano: “Per la sua conformazione geomorfologica, la Calabria è una delle regioni più esposte a fenomeni naturali legati al rischio idrogeologico e sismico. In questo quadro, la mozione impegna la Giunta regionale ad adottare i provvedimenti necessari, affinché si crei una rete di prevenzione che unisca la protezione civile, la regione, gli enti locali e i privati. Sono indispensabili misure che consentano ai sindaci di effettuare il censimento dei fossi e dei canali di scolo, la pulizia dei corsi d'acqua, la microzonazione sismica e la realizzazione dei piani di emergenza comunali ed intercomunali”. Con la mozione si chiedono alla Giunta regionale “dei provvedimenti per l’analisi di vulnerabilità sismica dei centri storici al fine di valutare ex-ante l'impatto di un terremoto sul patrimonio culturale. La Calabria deve inoltre dotarsi di una colonna mobile con delle strutture modulari intercambiabili ed estendere l'uso della rete radio regionale di protezione civile al servizio regionale di urgenza ed emergenza medica 118. Con la mozione, che auspichiamo venga discussa al più presto in Consiglio, si chiede inoltre d’istituire l'area meteo del centro funzionale multirischi dell'Arpacal  e di attivare il numero unico per le emergenze ‘112’ con la realizzazione di nuove sale operative che vedano la presenza, oltre che degli operatori di pubblica sicurezza, vigili del fuoco ed emergenza sanitaria, anche della protezione civile regionale. Riteniamo - sottolineano Greco e Sergio - che questi provvedimenti, che sono solo alcuni di quelli previsti nella mozione, siano necessari ed urgenti per prevenire i rischi naturali e potenziare la capacità operativa e di intervento del sistema di Protezione civile regionale. Siamo certi che il presidente Mario Oliverio e il responsabile della Protezione civile regionale Carlo Tansi, troveranno insieme il percorso amministrativo ed istituzionale più rapido ed efficace per adottare queste misure che hanno come unica finalità la sicurezza dei cittadini e dei territori calabresi”.

Terremoti, Greco: “La Calabria ha bisogno della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare”

"Il nostro Paese, in particolare la Calabria, ha bisogno di un piano a lungo termine per verifiche e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato esistente". È quanto afferma Orlandino Greco, presidente del gruppo “Oliverio Presidente”, che aggiunge: “sull’onda emotiva dell’evento tragico di Amatrice e sulla base delle recenti esperienze in Emilia e in Abruzzo da diverse parti stanno arrivando sollecitazioni affinché il governo intraprenda iniziative in tema di prevenzione sul patrimonio immobiliare pubblico e privato. Premesso che già da qualche anno a mezzo della Protezione civile regionale sono state avviate politiche di finanziamento ai privati per interventi di miglioramento/adeguamento sismico, ma che gli importi previsti e le modalità di erogazione dei contributi sono di portata tale da aver determinato un risultato molto deludente (gli importi per singole unità immobiliari sono esigui e del tutto insufficienti a fare interventi strutturali risolutivi), al momento il governo sta pensando a proposte di 'interventi leggeri' da effettuare senza nessuna diagnosi obbligatoria preliminare. Tale scelta sembra motivata dalla constatazione che vista la dimensione e la condizione del patrimonio immobiliare, pensare di procedere alla valutazione di sicurezza e successivamente alla esecuzione di interventi strutturali è economicamente insostenibile. La strategia adottata sembra però, di fatto, solo un rinvio del problema al prossimo evento sismico ed uno spreco di risorse visto che questi interventi leggeri non porteranno un reale miglioramento della situazione. Più logica - sottolinea Greco -  sarebbe una calendarizzazione, su scala temporale ampia (anche 20-30 anni), ma con date certe senza le proroghe e i rinvii adottati per gli edifici pubblici, di verifiche di sicurezza obbligatorie per i fabbricati, magari partendo da quelli più vecchi e più a rischio sismico, e rendendo comunque le verifiche strutturali propedeutiche a qualsiasi intervento (anche non strutturale, ma legato ad autorizzazioni e permessi comunali). E’ fuor di dubbio che il danno prodotto dalle azioni sismiche risulta amplificato dalle condizioni critiche degli edifici che in molti casi risultano deficitari già alle azioni 'verticali'. Sarebbe opportuno - conclude - l’istituzione di una qualifica obbligatoria per i tecnici così da garantire un livello professionale elevato in quanto le competenze necessarie alla valutazione di sicurezza di edifici esistenti risultano non immediatamente riscontrabili negli attuali percorsi formativi universitari. Si tratta di misure preventive indispensabili. L’auspicio è che il governo nazionale agisca al più presto per impedire che nuovi eventi sismici abbiano un effetto devastante sui territori, soprattutto in quelle regioni come la Calabria che, per la loro struttura geomorfologica, risultano più esposte a rischi naturali”.

 

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“Ecco gli interventi della Regione per valorizzare la Sila”

“Il masterplan per l’altopiano silano è una grande opportunità per il rilancio del turismo montano in Calabria”. Lo sostiene Orlandino Greco, presidente del gruppo ‘Oliverio Presidente’ e “primo firmatario della mozione per la valorizzazione della Sila, approvata in Consiglio regionale, che verrà presentata il 2 settembre alle 16 alla Casa del Forestiero di Camigliatello Silano”. Aggiunge: “Mentre c’è chi si affanna tra numeri, statistiche e proiezioni sui risultati della stagione turistica estiva calabrese, c’è chi guarda al futuro della nostra regione attraverso una riprogrammazione strutturale dell’offerta turistica montana. Venerdì, insieme al presidente Oliverio e ai consiglieri Aieta, Bevacqua, D’Acri, Giudiceandrea, Guccione e Sergio, presenteremo il masterplan per l’altopiano silano al fine di promuovere progetti ambiziosi per la valorizzazione dello straordinario patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico della Sila”. Spiega Greco: “Tra gli interventi previsti: a Camigliatello il ripristino e la ristrutturazione delle infrastrutture a servizio degli impianti di risalita e delle piste, delle aree ricettive e la trasformazione della Colonia Federici in un centro benessere; il ripristino del centro sperimentale e dimostrativo dell’Arsac attraverso locali ricettivi e l’allestimento di un’area museale, un maneggio e un’area per l’allevamento delle trote; a Lorica la ristrutturazione completa dell’area camping, realizzazione di nuove piste da sci verso la valle del Fallistro e la creazione di nuove strutture ricettive e sportive lungo il lago; a Silvana Manzio la riqualificazione del villaggio; a Ciricilla la costruzione di un nuovo impianto di risalita e la risagomatura  delle piste; a San Giovanni in Fiore la riqualificazione della struttura Florens da adibire a scuola di alta formazione per chef e per la valorizzazione della dieta mediterranea. E’ previsto inoltre per le strutture alberghiere di Camigliatello Silano e Lorica un credito d’imposta per interventi di ristrutturazione, eliminazione delle barriere architettoniche ed efficientamento energetico. Il tentativo – ad avviso di Greco -  è quello di superare i limiti dei finanziamenti a pioggia attraverso l’individuazione di aree di sviluppo ben definite che possano fare da traino per l’intero comparto economico e garantire un turismo di alta qualità. Attraverso questo progetto si vuole dare anche nuova speranza agli operatori turistici della Sila che, in un contesto sociale mai così complicato, con grande determinazione e con importanti sacrifici hanno deciso di investire sulle nostre risorse territoriali”. Conclude Orlandino Greco: “La nuova programmazione europea e il patto per la Calabria offriranno straordinarie opportunità di investimento per la nostra regione, ma solo attraverso progetti in grado di attrarre finanziamenti privati si potrà garantire un futuro roseo per il turismo calabrese. E’ proprio seguendo questo schema che si dovrà al più presto realizzare uno studio di fattibilità economica, così da rendere il progetto appetibile anche ad investitori privati che guardano alla Sila come attrattore turistico e culturale. L’altopiano silano ha tutte le potenzialità per garantire un’offerta turistica diversificata e destagionalizzata, ma è indispensabile investire in servizi ed infrastrutture che rendano la Sila un luogo dove ospitalità, accessibilità e capacità attrattiva trovino una giusta sintesi”.

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"Il Piano Regionale dei Trasporti è da modificare"

"É apprezzabile il lavoro svolto dall'assessore regionale Francesco Russo per quanto riguarda la stesura del preliminare del piano regionale dei trasporti, ma credo sia strategicamente importante offrire le giuste priorità anche all'aviosuperficie di Scalea ed all'aeroporto della Sibaritide". Lo afferma in una dichiarazione il consigliere Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare 'Oliverio Presidente'. "Il Tirreno e lo Jonio cosentino hanno infatti necessità di opere infrastrutturali capaci di ridurre i gap che purtroppo esistono e arginano, questi due territori, rispetto ad una rete turistica nazionale ed internazionale che progredisce di anno in anno, soprattutto sotto l'aspetto infrastrutturale e dei servizi. L'ho evidenziato già nel corso del mio ultimo intervento in Consiglio regionale: ci sono tre tematiche fondamentali, che si legano inevitabilmente al piano regionale dei trasporti: l’agricoltura, la cultura e il turismo. E su questi tre temi  - prosegue Orlandino Greco - che si costruirà una visione strutturale, che dovrà necessariamente determinare un miglioramento dei servizi legati alla promozione, alla produzione e all’accoglienza in Calabria. Il piano presentato in Consiglio è un preliminare, quindi un’opera da scolpire, modificare e ridefinire. E in questo quadro – sottolinea ancora Greco - ho inteso suggerire, appunto, degli interventi che ritengo indispensabili per fornire alla Calabria le carte in regola per sfidare altre aree del Mediterraneo, sia in termini turistici che produttivi. A partire dalla realizzazione di una stazione aeroportuale nell’area della Sibaritide, un territorio dalle grandi potenzialità turistiche che meriterebbe una valorizzazione all’altezza della sua storia e del suo patrimonio culturale. Così come bisognerebbe inserire, tra le opere strategiche, anche l’aviosuperficie di Scalea, per un comprensorio ad alto valore turistico come la Riviera dei Cedri. Tale opera, collegata alla proposta legislativa Calabria Golf Destination, potrebbe diventare un volano di grande rilevanza per l’intera area. A questi interventi è necessario, poi, unire quelli che riguardano le linee ferroviarie, garantendo trasferimenti ad alta capacità sul Tirreno, attraverso la realizzazione di una metropolitana leggera che colleghi Lamezia all’aviosuperficie di Scalea e trasferimenti ad alta velocità sullo Jonio collegando Gioia Tauro-Siderno-Bari e superando così i problemi legati all’elettrificazione e al binario unico. Mi appello, dunque, All'assessore regionale Russo – conclude Orlandino Greco -  affinché integri il preliminare del Piano regionale dei trasporti con queste due infrastrutture. Gli amministratori ed i sindaci che attendono una risposta concreta, in tal senso, sono numerosi ed abbiamo l'obbligo di non deludere le giuste aspettative di crescita e di sviluppo di due aree che meritano una svolta significativa". 

 

Sanità. Acque agitate nella maggioranza regionale: Greco rimprovera il PD

“Mentre il medico cerca la cura, l’ammalato muore.  Uso una metafora semplice, ma abbastanza conosciuta, chiara ed efficace. Una metafora che ben personifica il lungo dibattito sulla sanità calabrese, che si protrae ormai da anni, senza però lasciare intravedere soluzioni efficaci per uno dei mali che più attanaglia e lentamente uccide il sistema Calabria”. E’ quanto afferma il presidente del gruppo “Oliverio presidente” Orlandino Grego che aggiunge: “Premetto che, questa, non vuol essere la solita nota stampa fine a sé stessa e racchiusa nell’emisfero dell’insipido e generico politichese (dire tanto per non dire nulla), che è tra l'altro un linguaggio che i cittadini fanno fatica a comprendere ed elaborare. Oggi, infatti, più che perdersi nei meandri dei tatticismi della politica, é bene accendere i riflettori sulla realtà dei fatti, sulla vita quotidiana, su ciò che succede nei nostri territori e sulle gravissime inefficienze e sugli inaccettabili disservizi che i nostri concittadini sono costretti, ingiustamente, a subire. La sanità, in Calabria, è un problema. Un enorme problema. E se un problema di questa portata non si arresta, ma prosegue la sua inarrestabile corsa distruttiva, è perché, diciamocelo chiaramente, ci sono precise responsabilità, che il Consiglio, ed anche la Giunta regionale in primis, hanno l’obbligo morale di affrontare.  C'è – sottolinea ancora Orlandino Greco-, la questione del riordino del sistema ospedaliero, che pesa come un macigno sulla funzionalità di un intero apparato e sulla tutela della salute. Personale non sufficiente, turni massacranti per gli operatori medici ed infermieristici e non dobbiamo dimenticarci, poi, dei cosiddetti ospedali di periferia, incautamente declassati e privi, in alcuni casi, finanche di postazione di primo soccorso e di emergenza-urgenza. Potremmo parlare anche, ad esempio, dell'ospedale di Praia a Mare, di Trebisacce, di San Giovanni in Fiore, di Cetraro e di tanti altri nosocomi della provincia di Cosenza, ma anche di tutta la regione, che dovrebbero rappresentare dei presidi e dei punti di riferimento per la tutela della salute, mentre oggi attraversano un tunnel senza uscita e senza futuro, manchevoli di una propria autonomia gestione e di indirizzo sanitario. E la non funzionalità delle nostre strutture ospedaliere, che si sappia, va a compromettere maggiormente il quadro economico della spesa sanitaria, aggravandolo”. Aggiunge Greco: “Insomma, appare oltremodo evidente come ognuno debba assumersi le proprie responsabilità e la massima assise calabrese non è, purtroppo, immune da questo immenso caos. Così come ci appare evidente un concetto basilare, che probabilmente stiamo involontariamente ignorando: le ragioni di un’alleanza politica, come quella che ha portato alla vittoria delle regionali del 2014, si intravedono sui temi concreti, come la sanità, appunto. Ed in virtù di quanto appena sottolineato, appare riduttivo evidenziare le cause ben precise di un disastro annunciato: i tanti, troppi commissariamenti, da parte dei governi centralisti, a discapito del Sud e della nostra regione. Ed ora l’anomalia di un commissario alla sanità e di un vice indicati e scelti da due partiti, il Pd di Matteo Renzi e l’Ncd di Angelino Alfano. Commissariamenti che non hanno prodotto nulla, se non addirittura hanno peggiorato e recato ancor più danno al sistema sanitario calabrese. Ed è quindi il Partito Democratico a dover risolvere, innanzitutto, questo paradosso e questa discrasia, anche per riacquisire la giusta credibilità ed anche per svestirsi dai panni di accusatore ed accusato”. Conclude così Orlandino Greco: “Insomma, c'è tanto su cui riflettere e molto su cui agire e per chi, come noi, è stato eletto, con un mandato popolare, in seno al Consiglio regionale, è maturo il tempo per una seria assunzione di responsabilità, che ci tocca e che non può più tardare ad arrivare. Sulla salute dei cittadini, lo ricordo a me stesso, non può esserci scaricabarile che tenga e né coscienza capace di voltar le spalle a questo dramma, che ci appartiene per intero”. 

 

Residenze fittizie nelle seconde case: interrogazione in Consiglio Regionale

"Il 30 aprile scadrà il termine per l’approvazione del bilancio di previsione dei Comuni e sono molti gli amministratori locali calabresi che lamentano l’impatto devastante del fenomeno delle residenze fittizie sulle casse comunali". Lo afferma in una dichiarazione il capogruppo consiliare della lista "Oliverio presidente".  "Sono sempre più numerosi, infatti, i cittadini che per ottenere sgravi e agevolazioni fiscali, in particolare l’esenzione da Imu sulla prima casa, spostano la propria residenza nei Comuni dove risultano possessori di seconde case. Questo fenomeno è particolarmente diffuso in Calabria dove, soprattutto in alcune aree tipicamente balneari del Tirreno e dello Ionio cosentino – evidenzia Greco - si registrano ingiustificabili aumenti delle residenze incongruenti rispetto ai dati statistici storicizzati. Le residenze fittizie hanno due conseguenze negative: la prima riguarda i Comuni di provenienza che si trovano con un dato anagrafico falsato che impedisce un’adeguata programmazione dei servizi misurata sul numero di cittadini; la seconda colpisce i Comuni che registrano le residenze fittizie e vengono fortemente penalizzati dalle mancate entrate derivanti da tributi per i possessori di seconde case. Ripercussioni negative si registrano anche per le regioni: laddove le residenze fittizie hanno origine da flussi extraregionali – continua Orlandino Greco -  risulta infatti falsata anche l’entità dei rimborsi statali collegati al numero di residenti, come avviene ad esempio per il comparto sanità.  Se si pensa poi che a partire da quest’anno i possessori di prime case saranno esonerati dal pagamento della Tasi, lo scenario è destinato a subire ulteriori peggioramenti. Non a caso, in una recente interrogazione parlamentare, alcuni senatori della Repubblica hanno evidenziato il caso emblematico di San Nicola Arcella dove si è registrato un’ingiustificabile incremento delle residenze (il 22% negli ultimi 7 anni). In questo quadro bene ha fatto il consigliere Bevacqua a presentare un’interrogazione sul tema; ritengo che la discussione debba coinvolgere necessariamente il Ministero dell’Interno e i sindaci calabresi. E’ indispensabile infatti che i Comuni, di concerto con il Ministero, individuino delle procedure utili a verificare la concessione di nuove residenze così da limitare un fenomeno che rischia di avere conseguenze devastanti per la capacità di programmazione della Regione e degli stessi Comuni coinvolti da flussi migratori". 

 

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