Pace Italia: "Castorina è l'ultimo tiro mancino giocato dalla sorte ai calabresi"

"L’ultimo tiro mancino - ironizza Tommaso Iaria, Segretario nazionale di Pace Italia - giocato dalla sorte ai Calabresi, quasi a voler stroncare l’ultima loro speranza in un futuro meno truce, ha nome e cognome: Nino Castorina! Sbarcato nella città dei bestemmiatori istituzionali in groppa al calamaro d’oro, il catto-comunista si è accasato con il tarlo dell’invidia: una coppia di fatto la loro. E che vadano a quel paese  Papa Francesco e le sue fregnacce sulla famiglia. A giudicare dai comunicati stampa che butta giù senza limiti di decenza (politica, s’intende) la sua deve essere stata un’infanzia davvero difficile. L’invidia, infatti, gli rode dentro sin da quando, ai tempi dell’asilo, i suoi compagnucci  iniziarono a chiamare 'castorinate' le gags più comiche e strampalate. E’ da allora che egli ha in odio tutti quelli che si stagliano per la correttezza dell’agire, che accettano le sfide a viso aperto andando, se necessario, anche contro il partito di riferimento.  Una cosa inconcepibile per Castorina, che quando Peppe Falcomatà imbarcò gli Arena-boys, tenne ben nascosta sotto il materasso la purità d’animo. L’avvocato spagnolo non riuscì ad indignarsi neppure per il cambio di casacca (e di schieramento) di Alfano e Verdini, che sennò la candidatura alla Camera traballa. Solo che da un po’ di tempo Castorina non è più lo stesso. Pare abbia avuto uno duro scontro con Falcomatà al quale aveva chiesto spiegazioni circa le belle cose scritte nel loro programma elettorale (strade rifatte, periferie illuminate, sostegno al terzo settore, ecc.) e che ad oggi rimangono un libro dei sogni. Borbottò pure qualcosa sul copia-incolla del programma (smascherato dalla stampa), ma anche in quella circostanza, alla fine, dovette ritirarsi in silenzio". "Stanco di subire - prosegue sarcastico Iaria - ha deciso di farsi un nemico contro cui sfogare frustrazioni e insuccessi (politici, s’intende). Lo ha selezionato con cura: non un nemico qualunque, ma uno dotato di una riserva infinita di misericordia, che potesse compatirlo almeno un pò… Da quel giorno Castorina tutte le notti sogna il consigliere Massimo Ripepi intento a trafiggerlo con la spada di San Giorgio. Un vero e proprio incubo. Ieri, come al solito, Nino vagava su e giù per il Corso alla ricerca del Sacro Graal della politica, quando notò una folla strabordante fuoriuscire dal Palazzo della Provincia. Che sarà mai? Decise di dare un’occhiata: si celebrava l’ingresso di Massimo Ripepi in Fratelli d’Italia. Un crampo fortissimo gli addentò lo stomaco, facendolo piegare in due che quasi non respirava. Cadde a terra. Panico tra i presenti… all’improvviso un uomo si fa largo tra la folla: lasciatemi passare sono un medico. A Castorina viene praticata la respirazione bocca a bocca. Si riprende, apre gli occhi e… sviene di nuovo ha la febbre, lo portano a casa. Appena si sveglia chiede un pezzo di carta ed una penna: deve scrivere il comunicato stampa". "Niente paura - termina il comunicato del Segretario di Pace Italia - è tutto a posto era solo invidia".

 

"La Spallata", le considerazioni di Iaria (PACE): "La gente è stufa dei gufi ambigui"

"Dunque è andata, ed è andata bene! Doveva piovere, infatti, e doveva venire poca gente, ma alla fine il cuore, la passione e la voglia di dire basta al brigantaggio amministrativo che impera a Palazzo San Giorgio hanno vinto e 'La Spallata',  fortissimamente voluta da Enzo Vacalebre e dai partiti e movimenti del centro-destra, ha fatto confluire a Piazza Italia persone, bandiere e palloncini, come non se ne vedevano da tempo". Sono considerazioni colme di soddisfazione quelle di Tommaso Iaria, Segretario Nazionale PACE Italia, a margine della manifestazione svoltasi sabato pomeriggio a Reggio Calabria e capace di coinvolgere l'intero panorama di centrodestra.  "I gufi casarecci - ironizza Iaria - si erano premurati nei giorni scorsi di bisbigliarci (come fa il serpente a sonagli prima di iniettare il veleno mortifero) che la gente è stufa e vuole essere lasciata in pace. E però l’equivoco in cui sono incappati questi novelli 'danzatori della pioggia',  sta tutto li: nel non capire, cioè, che la gente non ne può più di loro, delle loro ambiguità, dei loro bisbigli e degli scenari apocalittici che prefigurano ogni qualvolta vi è da metterci la faccia! Sabato sera è sceso in piazza il Centro-Destra che non ha peli sulla lingua, che non si vergogna della propria storia, che ammette i propri errori (che di errori in questi anni ne sono stati fatti e pure parecchi), che ama la città e la sua gente e che rivendica con orgoglio la grande intuizione della città metropolitana. Gli uomini e le donne che erano in piazza stanno li a dimostrare, oltre ogni più ragionevole dubbio, che Reggio ha fame di politica vera e che solo attraverso la Politica con la “P” maiuscola questa  città potrà risorgere, risollevandosi da una condizione di degrado morale e materiale sotto gli occhi di chiunque intenda vederlo.  E’ il Centro-Destra delle ottime Antonella Postorino e Alessandra Bordini ,ma è anche e soprattutto il Centro-Destra di Massimo Ripepi che da solo tira la carretta dell’opposizione in Consiglio. Reggio oggi è in ginocchio: due locali storici (il Matteotti ed il Bar Camagna) hanno chiuso; la prostituzione viene esercitata in pieno giorno per le vie del centro storico; i giovani scappano via;  molte imprese sono sull’orlo del fallimento. Continuare a difendere ad oltranza un Sindaco che ne combina di tutti i colori (Miramare, ufficio di staff, nomine, gazebo, ecc.) non giova a nessuno. Roma docet.  Giuseppe Falcomatà e la sua Giunta, infatti, hanno fallito miseramente, sprofondando ancora più in basso un città ferita a morte dallo scioglimento del Consiglio Comunale per “contiguità” con la mafia che ancora grida vendetta. E, allora, ben venga la proposta di istituire una Commissione Consiliare che quantifichi il danno che lo scioglimento ha provocato alla città. E’ un’azione di verità, oltreché di giustizia, rispetto alla quale Pace Italia non si tirerà indietro. Vedremo in questi giorni chi ha realmente a cuore le sorti di Reggio e chi invece fa solo finta". Noi, come al solito, faremo la nostra parte perché - conclude il Segretario di PACE Italia - riteniamo che, oggi più che mai, 'navigare necesse'"!

 

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