Inchiesta "Helios", Reggio Futura: "Siamo diversi, non speculiamo sulla pelle della città"

" Apprendiamo dalla stampa che nell’ambito dell’operazione 'Helios' della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria risulterebbero indagati diversi consiglieri di maggioranza e qualche assessore dell’attuale giunta comunale. Culturalmente e ideologicamente siamo da sempre riluttanti a ogni forma di giustizialismo, ritenendo che l’avviso di garanzia abbia la funzione di “garantire” l’indagato, certamente non di metterlo alla gogna. E per queste ragioni non dedicheremo alcun commento a questa operazione. Certo, a parti invertite chissà che polverone avrebbero sollevato quelli di sinistra: con comunicati stampa e post indignati carichi di odio e di invettive avrebbero parlato di ennesimo “saccheggio” (termine questo utilizzato in più occasioni contro diversi politici reggini di destra proprio da alcuni degli odierni indagati...) e avrebbero chiesto “dimissioni immediate” per tutta la giunta. Ma noi di destra non siamo come loro. Grazie a Dio noi siamo geneticamente diversi: noi siamo garantisti e lo siamo sempre, non solo quando l’indagato veste la nostra maglia; per noi il principio che il Sindaco “poteva non sapere” valeva ieri come oggi; noi siamo abituati a combattere lealmente; a noi non piacciono le vittorie a tavolino; noi gli avversari li battiamo con le urne, non cerchiamo di abbatterli giudizialmente tifando per la loro condanna; noi non sacrifichiamo il bene della città agli interessi di partito come invece ha fatto la sinistra nell’ultimo mezzo secolo, partendo dai moti di Reggio per arrivare ai giorni nostri, con il centrosinistra compatto in Parlamento ad avversare la candidatura di Reggio Calabria come “Città Metropolitana”. Certo, se questi signori fossero coerenti con sé stessi e con le idee giustizialiste e manettare che propugnano da sempre, oggi dovrebbero fare un passo indietro e domani dovrebbero evitare di ricandidarsi. Ma non saremo noi a chiederglielo. Non per una iscrizione nel registro degli indagati. Questi signori le dimissioni dovrebbero darle, si, ma non per l’avviso di garanzia... dovrebbero darle per la manifesta incapacità che hanno dimostrato nell’amministrare la città in questo tristissimo quinquennio".

È quanto scrive in una nota, Italo Palmara, presidente di Reggio Futura.

Bufera Quattrone. "La misura è colma e Falcomatà continua a tacere"

"Al netto delle bugie raccontate da certa sinistra in merito alla perdita di ben 84 milioni di euro destinati al Piano della mobilità che le amministrazioni di centro-sinistra hanno prima tentato di scippare, nel 2009, alla nostra città e poi, per incapacità gestionale nel 2014 e 2015, fatto perdere definitivamente e su cui i documenti, gli atti, l’excursus politico-amministrativo parlano chiaro, è necessario - rimarcano Azione Nazionale, Reggio Futura, Destra per Reggio e Alleanza Calabrese - fare alcune puntualizzazioni. Gli atti sono peraltro pubblici e a disposizione di chiunque, anche dei distratti Quattrone e Castorina, ai quali evidentemente il loro sponsor politico, già assessore regionale ai tempi in cui il misfatto stava maturando, omette di raccontare la verità. Come nella migliore tradizione dell’agorà, siamo sempre disponibili al confronto pubblico dove esibire tutta la documentazione. Veniamo alla questione sollevata. Riproponiamo alcune domande, rispetto a cui chi riveste ruoli istituzionali, invece di cianciare scomposte argomentazioni, non dovrebbe sottrarsi ma viceversa dovrebbe sentire l’obbligo e il dovere di fornire chiarimenti alla città. Nell’ordine.

1. E’ vero che la UIRNET è stata individuata tra le 6 milioni di imprese che operano in Italia senza alcuna procedura di evidenza pubblica e senza alcuna comparazione?

2. Chi ha presentato le credenziali di tale società all’Amministrazione Comunale, atteso che non vi è traccia di alcuna attività in tal senso?

3. E’ plausibile che per rapporti di tale natura il tutto si definisca e si concluda con scambi di corrispondenza in appena quattro giorni (dal 24 al 27 novembre 2015)? E’ verosimile la circostanza che si possa immaginare che sia stata l’Assessore Quattrone a perorare la causa della URINET proprio in virtù della sua diretta conoscenza di tale realtà imprenditoriale avendo avuto rapporti di lavoro sia con la società madre sia con uno dei soci (la VITROCISET)?

4. E’ amministrativamente corretto togliere soldi da quelli destinati alla realizzazione del parcheggio del Palazzo di Giustizia per usarli per la consulenza alla UIRNET?

5. E’ vero o no che l’Assessore Quattrone, dunque, ha avuto rapporti di lavoro sia con la UIRNET che con la VITROCISET?

6. Per come si sono realmente svolti i fatti, si ritiene ancora compatibile l’Ingegner Quattrone con il ruolo di Assessore?

La misura è colma. Non è consentito, peraltro, che l’Assessore di una Giunta che ha fatto della trasparenza e legalità la propria bandiera, possa beffardamente liquidare gli interrogativi che si pone il cittadino comune alla stregua di barzellette". "Il Sindaco - incalzano gli estensori della nota - deve con immediatezza, senza perseverare nel suo assordante silenzio, assumere esclusivamente due provvedimenti: revocare in autotela la delibera incriminata e sollevare l’Ingegner Quattrone dalla sua Giunta, restituendola alla sua pregevole residenza romana".

 

RF-AN: "Sul Parco Caserta ennesimo flop dell'Amministrazione Comunale"

"Avevano comunicato in pompa magna, con tanto di immancabile conferenza stampa nel mese di settembre, la riapertura della struttura sportiva di Parco Caserta entro Gennaio. Ma - evidenzia in una nota il coordinamento di Reggio Futura-Azione Nazionale - come per altre operazioni, così non è avvenuto e, anzi, in questi 16 mesi di “svolta” comunale, non è stato messo nemmeno un chiodo per riqualificare quel centro sportivo che si deteriora sempre più ogni giorno che passa e che rimarrà desolatamente chiuso chissà per quanto tempo ancora. Con la conclusione delle vicende legali, che hanno visto questo centro sportivo, unico nel suo genere in città, andare inesorabilmente in malora, e l’assegnazione della struttura la scorsa estate all’ATI aggiudicataria del bando comunale, tutta la Reggio sportiva si aspettava che il Parco tornasse agli splendori del recente passato nei tempi stabiliti.  Oggi, ancora una volta, si registra l'ennesima promessa mancata di un'amministrazione di sinistra inconcludente nei fatti ed arrogante nei modi. Inconcludente perché alla “politica degli annnunci” non seguono i fatti; arrogante perché si tenta goffamente e puerilmente di scaricare ad altri le proprie responsabilità. In questo caso, la giustificazione è stata il mancato sgombero della struttura da parte delle società di hockey e pattinaggio. Accusa infame e infantile, che ha fatto infuriare i vertici regionali della F.I.H.P. che si sono visti costretti ad indire d'urgenza una conferenza stampa con la quale hanno chiarito la loro posizione e messo in luce le mancanze degli attuali amministratori.  Al riguardo, tuttavia, qualche domanda è giusto porsela: nei mesi di settembre, ottobre, novembre, dicembre, qualcuno si è adoperato per trovare soluzioni alternative utili al proseguimento dell’attività delle società in questione e per consentire alla nuova gestione l’attuazione dei lavori di ristrutturazione previsti dal disciplinare di consegna? Nei prossimi giorni la struttura sarà completamente libera, ad aprile cosa si inventeranno per giustificare l’ulteriore ritardo? Daranno la colpa a Scopelliti? Le risposte sono incerte, quello che è certo, però, è che questi ritardi non giustificabili sono l'ennesimo fallimento della  “Falcomatà e soci”. Ancora una volta tante parole, parole e solo parole – conclude la nota di Reggio Futura-Azione Nazionale - ma i reggini ormai hanno capito e la riprova è la recente classifica del “Sole 24” ore che pone il sindaco di Reggio Calabria in pesante calo di consensi, addirittura di quasi 40 posizioni! I cittadini si stanno rendendo conto quanto sia inadeguata l'attuale classe dirigente e la vicenda di Parco Caserta ne è l'ennesimo risultato negativo: centinaia di atleti, disabili, dirigenti, tecnici e giovani si vedono negato il diritto di praticare sport ed attività motoria, sol perché gli amministratori comunali non riescono a coordinarsi con la burocrazia e il nuovo gestore".

 

Classifica "Qualità della vita": RF per Azione Nazionale a testa bassa contro Falcomatà

"Stucchevole e pretestuoso - secondo Reggio Futura per Azione Nazionale -  il sindaco Falcomatà, nel commentare la classifica che vede la città di Reggio Calabria all’ultimo posto per qualità della vita e dei servizi offerti.  Banale e scontato, il suo trincerarsi dietro la solita, estenuante filastrocca, imparata a memoria come la recita di Natale, dell’aver  'ereditato una situazione disastrosa….Reggio è agli ultimi posti da almeno un decennio..'. Basta con questi espedienti infondati e ridicoli: grazie alle tre legislature precedenti, la città aveva raggiunto, nel rating de 'Il Sole 24 Ore', posizionamenti decisamente migliori, come ben sanno i reggini che per qualche anno percepivano la città come un luogo ideale in cui vivere e la portavano ad occupare posizioni di vertice nella graduatoria del sentimen.t  Falcomatà, forse, all’epoca, si trastullava ancora con i Lego, ma, oggi, è certo che egli preferisce ignorare i dati oggettivi puntando sulla mistificazione della realtà, così assicurando ipocrita continuità alle nostre latitudini al populismo a convenienza di Renzi". Già da un pezzo - rimarcano Reggio Futura per Azione Nazionale - è finito il tempo in cui queste recriminazioni potevano assolvere l’amministrazione in carica dall’inerzia che la caratterizza! Queste scuse non sono più in grado di fare da scudo all’assenza di progettualità che è il tratto distintivo di un’amministrazione improvvisata ed ormai nota a tutti per l’incompetenza estesa ai più vari settori. Né basterà, al sindaco, completare le opere progettate e finanziate dalle amministrazioni Scopelliti e Arena, dopo averle snaturate: il parco di San Giovannello, pensato come polmone verde della città, per volere dell’attuale amministrazione, si è inopinatamente ritrovato ad essere una distesa di cemento, come già accaduto agli alberi di Viale Boccioni! Servirà molto di più. Ed avverta il pudore, il sindaco, di non ricorrere ancora alla foglia di fico del piano di rientro e del deficit finanziario del Comune, dato che oltre 2500 città d’Italia vivono in estrema sofferenza economica, eppure garantiscono servizi, manutenzione e pulizia delle strade, puntuale raccolta dei rifiuti e tanto altro ancora senza, peraltro, cercare di fare cassa dispensando indiscriminatamente multe e sanzioni, come invece accade a Reggio per precisa quanto ipocrita volontà politica. E, se continuerà a puntare il dito contro qualcuno per nascondere i propri demeriti, sappia, il sindaco, che ciò è sintomo certo di grande arroganza e scarso senso critico"." E questo stesso sindaco - è la dura conclusione di Reggio Futura per Azione Nazionale - dimostra di possedere copiose quantità dell’una e dell’altro".

Reggio Futura aderisce al nuovo movimento di Destra "Azione Nazionale"

Sin dalla sua nascita il movimento "Reggio Futura" ha fondato la propria azione politica nella condivisione dei valori umani e ideali, che hanno sempre caratterizzato - si legge in una nota - la destra italiana". "Essere riusciti a divenire in pochi anni punto di riferimento imprescindibile per iscritti, militanti e semplici cittadini, certifica il lavoro svolto - è scritto nel comunicato - con costante programmazione sempre al servizio della comunità reggina.  I risultati delle elezioni amministrative dello scorso anno, che hanno premiato la nostra Lista quale più votata della coalizione di centrodestra, hanno certificato il forte radicamento di 'Reggio Futura' sul territorio reggino, identificando il nostro movimento come vero laboratorio politico-culturale in cui è possibile impegnarsi in nuove battaglie per il futuro della città. L’attuale panorama politico nazionale, impone al centrodestra di ritrovare unità, sintesi e leadership  partendo dal 'basso' partendo, proprio, da quelle realtà locali che, come 'Reggio Futura', mantenendo fede ad ideali, valori e mission della destra moderna, propongono ed attuano sui territori modelli di militanza e di proposta politica. Filosofia e 'modus operandi' che ritroviamo nel nuovo movimento 'Azione Nazionale' – presentato sabato scorso nel corso di una affollata manifestazione svoltasi al teatro Quirino a Roma -  al quale gli uomini e le donne di 'Reggio Futura' aderiscono con ferma convinzione e rinnovato entusiasmo, consapevoli che solo attraverso un impegno politico continuo e con la condivisione delle scelte si possa colmare il 'vuoto di Destra' che c'è nell'attuale offerta politica, costruendo un’alternativa vera e innovativa al renzismo e al populismo, puntando fortemente sulle tradizioni e le esperienze che la Destra storica italiana porta in dote e affidandosi all’entusiasmo e al fermento dei movimenti giovanili ai quali è affidato un percorso ricco di nuove pagine emozionanti". "Nelle prossime settimane - è l'annuncio conclusivo - si svolgeranno riunioni ed assemblee per illustrare e discutere la proposta politica di 'Azione Nazionale' e per avviare la struttura sul territorio e promuovere le adesioni ed il tesseramento".

 

Differenziata e Consuntivo: i pesanti dubbi di Reggio Futura sull'operato della Giunta Falcomatà

Come un bambino 'sorpreso' dalla mamma nel pieno di una marachella, il sindaco Falcomatà tenta, maldestramente e faziosamente, di trincerarsi dietro la vecchia scusa del '…è colpa altrui' per scaricare le evidenti lacune della Sua amministrazione. Le critiche all'operato del Primo Cittadino arrivano da Reggio Futura che concentra la propria attenzione su alcune delle questioni al centro del recente dibattito politico cittadino. "Il sindaco ed il suo socio di studio, nonché assessore al Bilancio, non hanno il coraggio - secondo Reggio Futura - di assumersi responsabilità dirette nell’amministrazione della cosa pubblica, umiliando i cittadini reggini costretti ad una tassazione massacrante ed economicamente insostenibile. Non vogliamo essere noi a ricordare a questa Giunta quanto sia pesante il mancato introito in Bilancio dovuto a scelte errate non attuate come la dismissione del patrimonio edilizio o il recupero dell’evasione fiscale: atti amministrativi che il centrodestra con Arena aveva avviato riscuotendo fondamentali successi sia in termini economici, sia in termini di legalità. Falcomatà ha deciso di rinunciare a queste due possibilità abdicando dunque ad introiti ulteriori per oltre 80 milioni di euro che, in prima battuta, avrebbero consentito di alleggerire, se non appianare, il carico finanziario del Comune. A fronte di tali scelte, dettate più dall'incapacità amministrativa e dal furore ideologico che da una oculata valutazione nel merito, si sono condannate le famiglie reggine al pagamento delle tasse più elevate d'Italia".  "Su questa via il suo centrosinistra continuerà per anni - prosegue RF - ad addossare agli altri colpe e responsabilità della sua inefficienza, utilizzando mediaticamente il solito cliche bolscevico secondo il quale una menzogna ripetuta più volte si consolida nell’immaginario collettivo come una verità; ma le menzogne oggi però iniziano a mostrare crepe evidenti e la affermazione di comodo secondo cui il passato pesa sul presente non basta più a giustificare azioni e responsabilità da amministratori di una città Metropolitana, condizione questa che non può essere equiparata ad un giochino regalato ai bimbi viziati. Sottacendo su tanti fatti che destano ombre sulla gestione economico finanziaria di questa sinistra, vi sono almeno due elementi su cui il sindaco dovrebbe chiarire rispetto alla mancata riduzione delle tasse: la prima riguarda il sistema dei rifiuti e la tanto decantata differenziata rispetto alla quale, se è vero che il livello di raccolta in città ha raggiunto standard elevati ( si dice oltre il 20%), perché nel Bilancio di previsione recentemente approvato le poste sia di entrata che d uscita del servizio rimangono invariate rispetto al precedente esercizio e non viene contabilizzato alcun margine di economia ? Tale dinamica, nel caso di una raccolta differenziata veramente efficace e di un'Amministrazione efficiente determinerebbe già da sé una riduzione della tassa sui rifiuti nell’immediato, perchè questo non è stato fatto per come dovuto dal 10 al 20% in meno? Verrebbe anzi da chiedere, quanto costa il servizio affidato all'AVR e quanto è aumentata questa spesa a fronte di una raccolta rifiuti, di spazzamento e di igiene ambientale decisamente insufficiente? A questo punto delle due l’una: o l’assessore mente sui dati raggiunti dalla differenziata, o, ancora peggio, l’Amministrazione comunale nonostante possa intervenire subito per diminuire la tassazione non lo fa solamente perché vuole proseguire ad erogare ad Avr la stessa somma fin qui pagata, continuando a mistificare la realtà, ad addossare ad altri colpe che sono solo ed esclusivamente in campo ad una gestione approssimativa ed irresponsabile di questa Amministrazione targata Falcomatà".  "Il secondo e non meno importante caso -  è l'accusa finale di Reggio Futura - è quello del Bilancio Consuntivo nel quale risultano falsati i dati relativi al parametro di deficitarietà strutturale, fatto rilevato da parte dei movimenti di centro destra e rispetto al quale la Giunta invece di assumere comportamenti di verifica amministrativa e contabile ha ben pensato, con una certa fretta, di assumere nuove spese a carico dell'Ente".

 

Consiglieri di maggioranza "celebrano" il funerale di Reggio Futura: "Scappano anche i comprimari"

"Il processo di rinnovamento autentico che si sta realizzando a Reggio Calabria, al netto della pesante eredità che ci siamo ritrovati fin dal primo giorno del nostro insediamento, ha palesato da un lato una maggioranza solida e coesa attorno alla linea politica portata avanti dall'Amministrazione e dal Sindaco Giuseppe Falcomatà, dall'altra una fragilità inconcludente nelle minoranze che perfino in Consiglio Comunale si sono manifestate tali nel l'imbarazzo generale". A dichiararlo in una nota congiunta sono Antonino Castorina, Giovanni Latella e Valerio Misefari,rispettivamente capigruppo di Partito Democatico, La Svolta e Reset al Consiglio Comunale. "La città - secondo i tre rappresentanti della maggioranza - ha bisogno di rappresentanti istituzionali che abbiano a cuore gli interessi della città e che non scambino l'aula di Palazzo San Giorgio quale luogo per celebrare il proprio congresso di partito o per mettere sul tavolo le proprie contese interne trasformando il Consiglio nel set televisivo di Scherzi a Parte. La situazione politica si descrive con le minoranze divise su praticamente tutto, mentre fuori da Palazzo San Giorgio c'è chi spera in una "damnatio memoriae" in cerca di una nuova verginità contro il gruppo degli eletti e chi si limita a trincerarsi dietro il paravento dei palloncini azzurri, messi in mano ad inconsapevoli bambini. In questo quadro desolante, tuttavia, su una questione si è trovata convergenza: la fuga da Reggio Futura, è la fuga da quel modello e da quella impostazione che ha portato Reggio Calabria nel baratro e la definitiva fine di un sistema che, con lo spostamento del senatore Caridi dentro Forza Italia, tradisce definitivamente il mandato elettorale affidato da chi votando quella lista ha votato un'impostazione da cui, evidentemente, prendono le distanze anche i coprotagonisti ed i comprimari". "Apprezziamo la valutazione fatta, anche se tardiva e non assolutiva e ci aspettiamo -auspicano Castorina, Latella e Misefari - di essere stimolati su idee e contenuti in favore della città, sperando che le pagine del fantamercato politico non ci regalino qualche nuova perla autunnale".

 

 

I movimenti del centrodestra reggino denunciano "allarmanti anomalie" nel Bilancio comunale

"I partiti ed i Movimenti del centro-destra reggino - si legge in una nota firmata da Reggio Futura, Destra Per Reggio, Patto Cristiano Esteso Italia (PACE), Destra Popolare, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile, Alleanza Cristiano Popolare, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, AN-Fratelli d'Italia, Comitato per la ricostruzione del Centro Destra - continuano l’azione di vigilanza e controllo sull’operato della 'Falcomatà & C. SpA', denunciando alla pubblica opinione le malefatte perpetrate ai danni della città. Noi crediamo nella politica con la P maiuscola, quella che non rincorre disperatamente un posto al sole, ma lavora quotidianamente al servizio della gente, a difesa della trasparenza e della verità. Noi riteniamo la politica partecipata uno strumento imprescindibile delle moderne democrazie e, pertanto, affermiamo che sia dovere di ogni cittadino, più che un diritto, interessarsi alla res publica. Noi siamo fermamente convinti, infine, che la 'legalità' e la 'trasparenza' non siano prerogative esclusive di alcuno e che le 'buone pratiche' amministrative non si annuncino soltanto, ma vadano quotidianamente poste in essere nell’esercizio dell’azione amministrativa. Abbiamo deciso, pertanto, di dare un’occhiata al 'Conto Consuntivo 2014' del Comune di Reggio Calabria riscontrando 'anomalie' a dir poco allarmanti e che, appunto, ci accingiamo a descrivere". L'articolo 228 - spiegano i rappresentanti dei Movimenti di centrodestra - del D.Lgs. n. 267/2000 prevede, al comma 5 e seguenti, che 'al Conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale". Si tratta di una disposizione che assume una valenza informativa di particolare rilevanza, finalizzata a mettere in luce gravi condizioni di squilibrio. Ora, dalla 'Tabella' elaborata dal Comune di Reggio Calabria risulta che ad essere violati sono solo quattro parametri (su di dieci) di deficitarietà strutturale: il n.2, il n.3, il n. 4 ed il n. 5. Se ne fossero stati violati cinque l’Ente si sarebbe trovato in condizioni di 'deficitarietà strutturale'. Risulta, viceversa, rispettato il parametro n. 8   relativo alla consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti  nel corso dell’esercizio 2014 rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti. Precisamente, ai sensi della vigente normativa, il parametro è rispettato quando la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio  non supera l’1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti, fermo restando che il parametro si considera in ogni caso violato quando la soglia suddetta dell’ 1% sia stata superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari. Esaminando attentamente tale parametro, emerge una prima “anomalia”: l’apposizione in capo allo stesso di una nota 'chiarificatrice' che non è prevista nello schema di tabella approvato con D.M. 18/02/2013, la quale si basa esclusivamente su rapporti numerici di valori precisamente indicati dalla legge, non suscettibili di interpretazioni soggettive o  specificazioni,  tanto che nei dati ufficiali pubblicati sul sito della Finanza Locale la stessa nota non compare. Il contenuto, poi, della nota è assolutamente fuorviante in quanto nella stessa si afferma testualmente che 'a riguardo del parametro n. 8 la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio è superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti; tuttavia il medesimo parametro calcolato nell’anno 2012 avuto riguardo ai debiti fuori bilancio riconosciuti nel predetto esercizio dal competente organo consiliare, risulta inferiore alla suddetta soglia'. Tale nota di lettura del parametro n. 8  travisa il contenuto del parametro stesso il quale  chiaramente stabilisce che l’obiettivo è violato quando l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio sia superiore  all’1% rispetto ai valori di accertamento  delle entrate correnti (Titoli I-II e III dell’entrata). In seconda battuta la norma prevede che qualora il sopra indicato rapporto percentuale risulti inferiore all’ 1%, ma l’Ente abbia violato il parametro in tutti e tre gli esercizi del precedente triennio, il parametro si intende ugualmente violato! Quindi la legge prevede che il riferimento al triennio precedente entri in gioco solo ed esclusivamente in presenza di un rapporto percentuale inferiore all’1%, contrariamente  a quanto è stato specificato nella nota anzidetta. Nel caso del consuntivo 2014, stando ai dati ufficiali pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio 2014 ( pari a 5.300.899,19 euro) risulta di gran lunga superiore all’1% delle entrate correnti che, complessivamente, assommano ad € 228.537.411,26. Dall’esame dei dati delle certificazioni ai conti consuntivi relativi agli anni precedenti e pubblicati sul sito della Finanza locale si evince, poi, come  il suddetto parametro n. 8, sia stato violato anche nell’esercizio 2012 contrariamente a quanto affermato nella sopra richiamata nota di specificazione.  Come agevolmente si rileva dal sito del Ministero degli Interni,  infatti, le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2014 sono state pari a 228.537.411,26 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad 5.300.899,19 euro. Ne deriva che il rapporto tra gli stessi è pari al 2,32%, cioè superiore alla soglia dell’ 1% stabilita dalla legge(ripetizione). Nell’anno 2013 le entrate complessive dell’Ente sono state pari ad 232.612.356,52 euro ed i debiti fuori bilancio riconosciuti pari a 32.211.712,45 euro. Il rapporto tra gli stessi è dunque pari al  13,8%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge. Le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2012 sono state pari a 202.265.960,24 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad  4.710.807 euro. Il rapporto tra gli stessi è pari al 2,33%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge". "E’ chiaro a questo punto - è scritto nel documento trasmesso - come, stando ai dati ufficiali, il parametro n. 8 sia stato violato e che la tabella elaborata dall’Amministrazione di Reggio Calabria sia quantomeno da rivedere e da sottoporre ad un controllo anche da parte degli organi ministeriali. Concludiamo, dunque, affermando che a noi appare evidente come la sinistra - quella sinistra che negli anni scorsi ha utilizzato le criticità del bilancio come arma di distruzione di massa per gli avversari politici- si ritrovi oggi nella stessa (misera) condizione di coloro i quali predicano bene ma razzolano male!" 

 

 

 

Subscribe to this RSS feed