AIC, Laura Ferrara (M5s): “iniziato balletto delle nomine, si pensi ad entrare nel merito ci sono già le scadenze”

«Si è tenta ieri la prima seduta dell'Assemblea dei 40 sindaci facenti parte dell'Aic e per ora siamo fermi al solo balletto delle nomine».

Laura Ferrara eurodeputata del MoVimento 5 stelle interviene ancora sull'Autorità di gestione idrica calabrese.

«Ad oggi non è ancora chiaro il futuro dell'Aic, in particolare se la gestione del servizio idrico calabrese sarà totalmente pubblica o se l'Assemblea opterà per una gestione privata. Come MoVimento 5 stelle ci siamo già espressi sulla necessità di una gestione esclusivamente pubblica e lo abbiamo fatto attraverso un documento sottoscritto da tutti i parlamentari M5s. Le nostre proposte sono state inviate oltre che all'Aic, all'Anci Calabria e ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale».

«Dopo questa prima assemblea non si è ancora entrati nel merito della questione e i tempi si restringono – ricorda la Ferrara –. Infatti entro 30 giorni dalla prima seduta, i sindaci dell'Assemblea dovranno deliberare la forma di gestione e provvedere all'affidamento del servizio idrico integrato, ai sensi dell' art. 149 bis del dlgs 152/2006, entro i successivi 30 giorni. A conti fatti, prima della fine dell'estate. Laddove i tempi non dovessero essere rispettati sarà la Regione a dover individuare il soggetto gestore. E proprio dalla Regione sono scarsi i segnali di fiducia sulle possibilità che l'Assemblea rispetti i termini tanto da portarsi avanti con il lavoro presentando già uno Statuto redatto dal Dipartimento Lavori Pubblici. Un'ingerenza a mio avviso sull'autonomia che l'Autorità dovrebbe avere. Nel frattempo nessuno dei sindaci eletti all'Aic ha espresso preventivamente quali potrebbero essere le soluzioni per la gestione del ciclo integrato delle acque, che va dall'erogazione (con le annose carenze che si registrano in molti comuni durante i mesi estivi) alla depurazione (soprattutto per i comuni costieri) passando per il servizio di riscossione delle bollette. Tasti dolenti sui quali la nostra classe politica potrebbe incartarsi, sia perché fino ad oggi non sono riusciti in nessun modo a fare proposte concrete per superare le criticità e sia perché riportando tutto in capo ai Comuni cesserebbero molti rapporti con carrozzoni creati ad hoc per sistemare clientele elettorali».

 

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