Nardodipace, dura replica di Loielo a Demasi: "Si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile"

"Avendo finalmente trovato tempo da dedicare agli stravaganti sfoghi del nostro beneamato Sindaco Antonio Demasi, tenterò di replicare alle sue bizzarre teorie politiche ed alle ridicole accuse che, peraltro maldestramente celate, è solito lanciare nei miei riguardi e nei confronti dei miei ex collaboratori.

Registro, intanto, con grande piacere che Demasi trascorra il suo “prezioso” tempo a seguire la mia pagina Facebook, da me peraltro invece poco frequentata, chiarendogli tuttavia che il fatto che uno scritto possa rappresentare una “porcheria” è assolutamente una questione soggettiva, difatti l’ultimo suo comunicato stampa è per me una delle più infondate e bieche sconcezze mai udite. Ma ciò non mi meraviglia, poiché dal soggetto da cui derivano simili dichiarazioni non ci si può di certo aspettare altro! schifezza

Andando però al nocciolo della questione che qui più ci interessa, non si può che riscontrare negli scritti del nostro benemerito Demasi la consueta presenza di quell’oramai consolidato atteggiamento fondato sul presuntuoso ed arrogante presupposto di essere sempre dalla parte della ragione, di essere gli eterni intoccabili e privi di ogni macchia, vezzo che caratterizza il tipico sinistroide in ogni angolo del globo terrestre!

Difatti, con un atteggiamento che, ritenendomi un signore, ometto qui di classificare, il Sindaco Demasi nel suo sproloquio tenta, dapprima, di spiegare le ragioni “politiche” della candidatura di Romolo Tassone nella sua lista del 1997, curando di evidenziare di averne in qualche modo addirittura subìto la presenza. A suo dire, infatti, gli accordi politici in seno alla sezione del PDS per costituire la lista dell’Ulivo avrebbero poi indotto, comunque, l’odierno paladino della giustizia ad accettare, suo malgrado, l’esponente del PPI nella lista da egli stesso capeggiata, per persuadersi, successivamente, anche ad eleggerlo, all’unanimità del suo gruppo consiliare di maggioranza, alla carica di Consigliere della Comunità Montana delle Serre Calabre.

Schettino, devo dire, non avrebbe saputo fare di meglio!

In ogni caso, se queste sono le sue “ragioni politiche” di quegli eventi, non v’è chi non veda come le stesse motivazioni potrebbero e dovrebbero valere anche per gli altri.

A meno che gli altri non siano di centrodestra, naturalmente!

Vi è, difatti, che già nel 2000, in occasione della entusiasmante ascesa di Silvio Berlusconi e della sua Forza Italia, Romolo Tassone decideva di lasciare il PPI e di aderire al partito degli Azzurri, per poi confluire, quindi, nel più ampio gruppo della Casa delle Libertà.

Io, gran parte del mio gruppo politico di Nardodipace e dei componenti della lista presentata nel 2002 militavamo, invece, in Alleanza Nazionale, e decidevamo di partecipare alle elezioni di quell’anno col simbolo “La Casa delle Libertà – Loielo sindaco”, includendo nella lista, pertanto, anche i componenti di Forza Italia, tra cui, appunto, Romolo Tassone.

A questo punto mi chiedo quale sia la differenza tra le due circostanze? Dove risiede la pretesa attenuante per Antonio Demasi e, al contrario, l’aggravante per me, posto che, peraltro, non può non valere, sia all’epoca che nello stesso momento in cui parliamo, anche per Romolo Tassone - il quale certamente “non ha niente a che vedere” con terze persone, seppur suoi parenti stretti - quel che dovrebbe valere invece indiscutibilmente per il suo Assessore? Le circostanze cambiano, forse, pur rimanendo immutati fatti e persone, a seconda della collocazione politica di cui si parla? Se si tratta di centrodestra tutti diventano brutti e cattivi, mentre a sinistra sono sempre tutti casti e puri?

Sciocchezze, ovvio, le arrampicate sugli specchi del buon Antonio Demasi per tentare di difendere l’indifendibile!

Visto, poi, che il nostro Sindaco ama citare la relazione dello scioglimento del Consiglio Comunale di Nardodipace, lo inviterei però caldamente a rileggere con attenzione ed a far riportare sui giornali anche, e soprattutto, il contenuto integrale delle pagine 57, 65, 69, 77, 24 e 25, di quella stessa relazione ove si parla del suo assessore, nonché quanto scritto a pagina 78 per quanto concerne, invece, se stesso, così vediamo se continua ad avere la sfacciataggine di additare gli altri per farsi passare in tal modo per una candida e fresca verginella!

In merito ai suoi asseriti “grandi elettori”, dei quali io non mi pregio di averne mai avuto in quanto ho sempre dovuto lavorare strenuamente (cosa che peraltro amo fare) per conquistare col sudore ogni singolo voto senza alcuna attività clientelare, stenderei davvero un velo pietoso, perché altrimenti dovrei chiedere a Demasi di raccontarci con chi ha fatto la campagna elettorale del 2017 e con chi ha festeggiato poi la sua vittoria!

Sulla tematica della scuola, di cui Antonio Demasi straparla senza dimostrare di avere alcuna contezza delle reali circostanze, affermando in effetti questioni prive di logica e di una eventuale opportunità politica per il sottoscritto, desidererei sottoporre alla sua flebile memoria che, all’epoca dei fatti, sia le stesse autorità scolastiche che i genitori avevano più volte segnalato la evidente fonte di pericolo per l’incolumità dei ragazzi e del personale dovuta alla eccessiva inclinazione dei pannelli di cemento armato del solaio di uno dei plessi scolastici del capoluogo, sollecitando un intervento. In attesa di eseguire gli opportuni accertamenti e verifiche e di individuare edifici più idonei in caso di trasferimento definitivo, pensammo quindi di ospitare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado del capoluogo nel villaggio turistico che proprio Antonio Demasi aveva realizzato e poi inaugurato solo pochi anni prima, situato ai margini del centro abitato e distante meno di un chilometro dai plessi scolastici provvisoriamente chiusi! La struttura era, e lo è tuttora, dotata di 16 appartamenti dislocati su quattro schiere, ognuno dei quali è composto da due ampie stanze con un bagno centrale. Gli edifici utilizzati per ospitare i ragazzi erano tutti dotati sia di riscaldamento alimentato a gpl che di servizi igienici, addirittura uno ogni due aule!

Dunque, delle due l’una: o Antonio Demasi aveva realizzato e inaugurato pochi anni prima una struttura turistica fatiscente, oppure le sue affermazioni, come siamo abituati oramai di sentire, sono prive di ogni corrispondenza con la realtà.

Non risultano affatto vere, pertanto, le ridicole inezie riferite nel suo articolo, anche perché in quel periodo l’intera operazione è stata concordata con le autorità scolastiche e, guardacaso, alcun reclamo è mai stato rivolto in merito al Comune di Nardodipace. Inoltre, gli alunni venivano quotidianamente prelevati a casa ed accompagnati a scuola con lo scuolabus, servizio sempre attivo nel periodo delle mie amministrazioni, a differenza, invece, dell’odierna tragica era Demasi! Rammenterà, poi, il solerte Sindaco che nei pressi degli edifici adibiti ad aule sorge anche il ristorante della struttura turistica, presso cui i bambini quotidianamente consumavano i loro pasti in maniera serena, tranquilla e sana, a differenza di oggi, invece, che dopo ben oltre dodici anni gli alunni si trovano ancora privi di refezione scolastica e pranzano con panini e merendine! Non può insinuare il buon Demasi nemmeno il mio tentativo clientelare di avvantaggiare con quel trasferimento il gestore del ristorante del villaggio turistico, visto che proprio Antonio Demasi glielo aveva assegnato solo qualche mese prima della fine del suo mandato nel marzo del 2007.  Non vi è stata, inoltre, alcuna “sensibilità della Commissione Straordinaria”, bensì esclusivamente una ordinaria continuità amministrativa da parte sua che ha portato al collaudo statico delle due strutture scolastiche, a seguito delle quali vennero dichiarate comunque agibili. Ritenevo, e ritengo tuttora, che chi amministra ha il dovere ed il coraggio di garantire la sicurezza dei bambini a scuola, cosa che ho sentito profondamente il bisogno di fare in quel momento, senza alcuna minima esitazione, rimanendo profondamente persuaso di aver fatto sempre il bene della Comunità e dei miei concittadini!

Non è la vicenda ad essere vergognosa, allora, caro Demasi, ma le ridicole menzogne fatte di chi sa bene di mentire al solo scopo di distogliere l’attenzione da fatti assai più gravi, nel vano tentativo di mettere sotto scacco l’avversario.

Rassegnati, caro Demasi, non è cosa tua!

Sulle chiacchiere afferenti le avventate e prive di giuridico significato segnalazioni alla Procura della Repubblica circa gli insinuati ammanchi di danaro pubblico di cui parla Demasi nel suo articolo, delle quali ci occuperemo a parte dovendoci dedicare evidentemente più ampio tempo e spazio, dico per ora solamente al Sindaco che prima di lui tutto è stato passato meticolosamente in rassegna da ben due Commissioni Prefettizie di Accesso agli atti del Comune di Nardodipace e da due Commissioni Straordinarie Governative Antimafia, senza mai individuare la benché minima traccia delle sue assurde ipotesi delittuose. Evidentemente, però, sono serviti ben cinque anni di amministrazione per consentire a Demasi di formulare, giusto a fine mandato, tali accuse a mio carico, chissà utilizzando quali metodi per pervenire a simili conclusioni ed all’evidente scopo di ostacolare in ogni modo quello che sa già sin d’ora sarà l’esito dell’imminente consultazione elettorale: una sua sonora, annunciata, prevedibile e meritata disfatta!

Quanto appena detto vale, ovviamente, sia per gli introiti derivanti dalla alienazione di beni pubblici che dalla gestione del benzinaio comunale. In riferimento a quest’ultima questione, giusto per chiarire bene i fatti al nostro ineffabile Inquisitore e per dimostrargli che le sue teorie su ammanchi di danaro pubblico sono assolutamente infondate e fuori luogo, vorrei ricordargli che nel 2010, allorquando gli addetti al servizio dimenticarono l’incasso della settimana all’interno del box del benzinaio, ammontante a circa 4.000 euro, scoprendo lunedì mattina che ignoti lo avevano prelevato, pur trattandosi di tre miei fedeli elettori dell’epoca non ho esitato a sanzionare tale mancanza con l’addebito in busta paga a loro carico dell’importo mancante.

Demasi, evita le chiacchiere e passa finalmente ai fatti, che ti conviene! Perché vedi, carissimo Antonio, tu ami gettare fango sulla gente ma non riesci mai a guardarti allo specchio. Ti ricordo che tutti noi ancora stiamo aspettando di sapere da te come è finita la vicenda relativa alle circa  800.000 euro che il Comune di Nardodipace avrebbe dovuto incassare per gli affitti non pagati da coloro i quali, seguendo all’epoca le tue indicazioni, non hanno aderito alla procedura di riscatto degli alloggi del ’51! La Commissione Straordinaria Antimafia che Demasi elogia a senso unico alternato, ossia solo quando gli conviene, nel 2016 aveva emanato un provvedimento per stabilire che tutti coloro i quali non avevano chiesto il riscatto dell’alloggio avrebbero dovuto pagare l’affitto al Comune di Nardodipace per l’appartamento occupato sine titulo, anche per gli anni precedenti nei limiti della prescrizione. Il gruppo di cittadini interessati impugnava però il provvedimento dinnanzi al Tar, tuttavia sbagliando clamorosamente il Giudice competente, tant’è che subito dopo l’insediamento di Antonio Demasi alla guida del Comune di Nardodipace nel 2017 arrivava la pronuncia del TAR che si dichiarava incompetente per materia, rimettendo nei termini i ricorrenti per consentire loro di adire il Giudice civile competente in materia di canoni di locazione. Tali cittadini interessati, va doverosamente evidenziato, non sono altro, in gran parte, che stretti congiunti di buona parte degli odierni Amministratori Comunali di Maggioranza, in primis del Sindaco Antonio Demasi, situazione certamente imbarazzante, atteso che, qualora i ricorrenti fossero rimasti inerti dopo la sentenza del Tar, gli Amministratori avrebbero dovuto agire praticamente contro sé stessi per recuperare in favore dell’Ente una somma complessiva che si aggirerebbe intorno alle ottocentomila euro! Noi non abbiamo mai più avuto notizie in merito, né su un eventuale nuovo giudizio da parte dei ricorrenti, né, soprattutto, sulla doverosa esecuzione del provvedimento da parte dell’attuale Amministrazione Comunale di Nardodipace guidata da Antonio Demasi, ma siamo estremamente certi che il solerte ed illibato Amministratore avrà senz’altro eseguito senza ritardo quanto dovuto e potrà ragguagliarci adeguatamente sull’intera vicenda (???).

Documenti alla mano, naturalmente!

La situazione, come può essere evidente, sarebbe in effetti gravissima in caso di inerzia da parte del Comune di Nardodipace, poiché ciò avrebbe consentito praticamente di far maturare la prescrizione di un credito di rilevante entità, con conseguenze disastrose per gli Amministratori che in ogni caso versano in un chiaro ed evidente conflitto di interesse!

Di queste cose dovremmo parlare, caro Antonio Demasi, non delle tue solite becere chiacchiere! Di cose concrete e sensate, che riguardano personalmente te e la tua gestione e che certamente non depongono bene in favore di chi si professa novello “censore” delle altrui vicende! Perché, vedi, se le cose dovessero essere andate davvero come appena ipotizzato, allora converrai che il danno erariale sarebbe enorme e, per di più, l’aspetto penale gravissimo!

Se ciò poi non dovesse bastare, rimanendo nell’alveo delle vicende penali, inviterei il nostro Sindaco a pronunciarsi ed a chiarire un’altra spinosa questione, di altrettanta gravissima portata, realizzatasi solo pochi mesi fa e già sottoposta dagli interessati all’attenzione della competente Procura della Repubblica. Stando alla denuncia formulata innanzi alla polizia giudiziaria da parte dell’impresa interessata, infatti, di cui posseggo naturalmente copia integrale, il Comune di Nardodipace avrebbe provveduto ad incaricare, naturalmente in maniera informale, un’altra impresa per l’esecuzione di alcuni lavori già affidati a conclusione di apposita procedura di gara alla ditta denunciante, a sua completa insaputa e senza eventualmente previa revoca dell’incarico conferitole. I motivi di tale assurda condotta rimangono assolutamente ignoti a chi scrive, lasciando però tutti sgomenti per il modo spregiudicato di agire da parte di chi ostenta all’intero mondo doti divine di legalità!

Su queste situazioni, e su altre di cui avremo a breve modo di parlare, dovremmo discutere, mio caro Sindaco Antonio Demasi, perché davvero in alcuni momenti tu ed i tuoi fidi compagni avete superato ogni limite possibile, altro che insozzare pagine di giornali con le tue oscene fantasie!

Per quanto concerne il processo del 9 febbraio prossimo, infine, in ordine al quale, ti garantisco, mi trovi assolutamente sereno - sia perché ho seguito passo passo ogni fase del procedimento, sia perché sono consapevole della insussistenza delle accuse fondate su errati presupposti di fatto degli operanti -, pongo piena ed incondizionata fiducia nell’operato dei Giudici chiamati a pronunciarsi, non potendo però nel contempo fare a meno di registrare il tuo vivo compiacimento per una disavventura ingiusta che coinvolge, oltre a me, circa una quindicina di altri nostri concittadini, della cui disgrazia sghignazzi gioia da ogni poro!

Ti inviterei, però, anziché di occuparti del nostro processo, di pensare al tuo del 7 febbraio prossimo, causato solo dalla tua consueta smania di sparlare in libertà senza pensare e pesare prima le parole che proferisci".         

E' quanto si legge in una nota vergata dal responsabile del Movimento Uniti per Nardodipace, Romano Loielo.   

                      

 

 

 

   

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Nardodipace, Loielo e Tassone:"Tasse rifiuti astronomiche frutto dell'irragionevole aumento voluto da Demasi"

"Al peggio non c’è mai fine, recita un anonimo aforisma, e per Nardodipace il destino avverso sembra proprio non dover finire mai!

Dopo oltre quattro anni di fallimentare gestione dell’Amministrazione comunale in carica – che era stata eletta, si rammenterà, per dare giusta soluzione alle annose problematiche che attanagliano la comunità, prima fra tutte la disoccupazione, con decine di assunzioni in forestale ed occupazioni delle più svariate -, si registra oggi un ennesimo capitolo di questa triste commedia consumata sulle spalle e sul futuro di un Comune che, in breve tempo, persistendo questo disastroso andazzo, rischierà di spopolarsi e scomparire definitivamente.

Il Comune di Nardodipace, di fatto, nel volgere di appena qualche anno è sceso ben al di sotto della soglia dei mille abitanti ed in alcune località, quali la frazione Vecchio Abitato - antica sede municipale -, si contano oramai solo poche unità residenti. Nel capoluogo Ciano, difatti, oggi abbiamo circa 360 cittadini residenti effettivi e l’altra frazione più popolosa, Cassari, sta anch’essa sprofondando nel baratro più oscuro, raggiungendo la soglia delle 400 anime, mentre nel Vecchio Abitato, compreso il rione Albani, risiedono appena 20 persone e nelle rimanenti due frazioni, S. Todaro e Ragonà, infine, la popolazione si aggira intorno a 60 abitanti per ciascuna.

Un vero e proprio disastro, dunque, la cui causa, seppur in parte addebitabile ad una inarrestabile tendenza nazionale verso lo spopolamento dei piccoli borghi interni, va sicuramente ricercata nell’inerzia e nella assoluta incapacità dell’Amministrazione comunale di lavorare in maniera seria ad un concreto progetto per la comunità, se non improntato sulla crescita e sullo sviluppo, quantomeno che sia in grado di mantenere le condizioni esistenti e di arrestare quel continuo stillicidio di definitive partenze.

La arcinota retorica del “Comune più povero d’Italia”, molto cara ai nostri attuali governanti, è stata sempre utilizzata in maniera altalenante, a convenienza, in base alle occasioni ed alle stagioni, per poi dimenticarsene, tuttavia, allorquando ci si trovi di fronte a scelte importanti per il futuro della cittadinanza.

Non è mancato, sinora, solamente il rispetto degli innumerevoli impegni assunti in campagna elettorale, ma l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Demasi ha dimostrato, altresì, di essere assolutamente priva di quel po’ di buon senso che ogni amministratore medio dovrebbe possedere, palesando assoluta noncuranza in ordine alle conseguenze sulla vita dei consociati derivante dalle scelte amministrative operate.

Nardodipace, in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, si era classificata verso la fine del decennio scorso al primo posto nella provincia di Vibo Valentia e tra i primi 25 Comuni dell’intera regione per i risultati ottenuti nella raccolta differenziata, attestandosi intorno al 70%. Ciò, inevitabilmente, ha consentito di non appesantire per anni il prelievo erariale dalle tasche dei cittadini per il mantenimento del servizio. Simili risultati, naturalmente, si raggiungono avendo ben chiaro come organizzare tale delicato servizio e come gestire adeguatamente ogni fase del processo.

Oggi, invece, non solo il Comune di Nardodipace si è allontanato anni luce da quei primati, ma come logica conseguenza dell’inefficiente organizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti ci troviamo incredibilmente di fronte a delle astronomiche bollette i cui importi superano di gran lunga quelle pagate nelle più grandi città d’Italia!

Vi è, difatti, che per l’anno 2021 il Comune di Nardodipace ha fatto pervenire dei veri e propri salassi ai nostri concittadini, bollette relative alla tassa sui rifiuti che in alcuni casi raggiungono anche alcune migliaia di euro! Particolarmente vessate, oltretutto, le oramai esigue attività commerciali del territorio, ridotte solo a poche unità destinate alla erogazione di prodotti e servizi essenziali, nei confronti delle quali l’Amministrazione Demasi ha manifestato una straordinaria avversità, arrivando persino ad ingiungere il pagamento di circa 12 mila euro ad un piccolo esercizio pubblico che una cifra tale non la incassa nemmeno nel corso dell’intero anno!

La bolletta media per ogni abitazione, anche la più piccola ed in cui risiede una sola persona, persino per i non residenti che a stento tornano al paese in estate per quindici giorni, si aggira intorno a 300 euro, con punte anche di ben mille euro a famiglia!

Ciò che condanniamo dell’Amministrazione Demasi, oltre alla assoluta e manifesta incapacità politico-amministrativa, è la protervia e l’ostinazione con cui porta avanti iniziative insensate e prive della minima attinenza con la realtà e, soprattutto, coi fabbisogni della nostra comunità.

Più volte il sindaco Demasi era stato avvisato, anche da parte della minoranza, dell’eccessivo importo delle bollette scaturito dall’irragionevole aumento delle tariffe approvato, ma come un treno merci ha voluto proseguire comunque per la sua strada, facendo recapitare bollette che in pochi certamente pagheranno.

La cosa ridicola, più che buffa, è che ora, chiuso l’anno finanziario 2021 e sollevatesi le proteste dell’intera cittadinanza, il sindaco Demasi tenta in maniera alquanto impacciata di porre rimedio alla sua assurda pretesa impositoria, promettendo una curiosa riduzione di quelle tasse che egli stesso ha caparbiamente prima voluto, uno sgravio che il sindaco, invece, avrebbe potuto approvare ancor prima di spedire quelle salatissime bollette solo se avesse avuto l’umiltà di ascoltare chi, ben consapevole di quanto stava accadendo, per tempo glielo aveva anche suggerito. Per fortuna il suo mandato sta per concludersi e la comunità non dovrà più subire i danni incalcolabili sinora provocati, seppur sarebbe stato meglio aver gettato la spugna già da diverso tempo, dopo aver preso atto dell’enorme e palese fallimento del sacro impegno a suo tempo assunto dinnanzi al proprio popolo".

E' quanto si legge in una nota sottoscritta da Piero Tassone e Romano Loielo, rispettivamente Capogruppo di minoranza in Consiglio comunale e coordinatore cittadino del moviemnto civico "Uniti per Nardodipace".

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Nardodipace, elezioni: tutti i dubbi di Romano Loielo

Riceviamo e pubblichiamo

"A campagna elettorale conclusa e ad elezioni fatte, reputo opportuno porre una pertinente domanda all'attenzione del sig. Ministro dell'interno, del sig. Prefetto di Vibo Valentia, delle Forze di Polizia della provincia di Vibo Valentia e di ogni ulteriore soggetto interessato alla questione, ivi compresa la Procura della Repubblica competente. Come è oramai arcinoto, l'Amministrazione Comunale di Nardodipace da me guidata è stata perseguitata per dieci anni, sin dal 2007, da commissioni d'accesso e poi scioglimenti per infiltrazioni mafiose, basando tale attività  sostanzialmente sulla teoria che la frazione Cassari di Nardodipace sarebbe sede della locale di ndrangheta capeggiata dal padre del mio ex vice sindaco, Romolo Tassone, e che quindi l'azione delle mie Amministrazioni, elette proprio grazie a quel supporto, era volta a favorire gli interessi  delle organizzazioni criminali. 

Inutile ogni dimostrazione in senso contrario documentalmente attestata da parte nostra in ogni sede: il consiglio comunale di Nardodipace per ben due volte è stato implacabilmente sciolto!

Abbiamo gridato ai quattro venti e vanamente che mai alcun atto è stato posto in essere su spinte esterne e per motivi illeciti, nonché che mai alcun aiuto della criminalità c'è stato per far vincere per ben due volte la nostra squadra. Che solo l'attività politica da ognuno di noi condotta giorno per giorno da sempre tra la gente ha portato quei risultati, ma nessuno ci ha mai creduto. Compresa la stampa! Anzi, tutti hanno fatto a gara per colpirci più duramente possibile, con un'azione unilaterale senza possibilità di difesa alcuna da parte nostra, né un minimo margine per eventuali chiarimenti! Siamo stati subito etichettati ed additati come i peggiori delinquenti.

Ora però credo siamo arrivati finalmente alla resa dei conti.

La recente elezione comunale di Nardodipace del 5 novembre scorso è stata attenzionata anche dalla Commissione Nazionale Antimafia che ha passato in rassegna le tre liste presentate per verificare eventuali aderenze con ambienti controindicati.

Immagino quindi che a questo punto non sia sfuggita la composizione delle tre liste, i loro sostenitori e gli ambiti in cui ognuna di esse è nata.

Ancor di più, non sarà sfuggito il risultato finale che ognuna ha riportato.

Noi, infatti, da buoni "mafiosi" sinora sempre sostenuti dalle cosche, determinanti per ottenere la vittoria (secondo quanto sin qui affermato da chi ci ha sempre accusato), abbiamo clamorosamente perso le elezioni!

E con quale risultato?

118 voti in più da parte del vincitore, Antonio Demasi! Ma il dato più interessante degno di massima attenzione è quello della frazione Cassari: 207 voti ottenuti dalla lista di Antonio Demasi e 82 dalla nostra! 125 voti in più, quindi, per Antonio Demasi solo a Cassari!!! Mentre, seppur di poco, la nostra lista ha vinto nel seggio 1 Ciano e nel seggio 2 San Todaro. Praticamente, Antonio Demasi ha vinto solo nella frazione Cassari ed il risultato di quel seggio è stato determinante per la sua vittoria. In sostanza, i voti che la lista di Antonio Demasi ha preso a Cassari in più superano lo scarto complessivo pari a 118 voti con cui egli ha vinto le elezioni!

Ed ecco la domanda allora:

Ecc.me Autorità, come si spiega il fatto che proprio nella frazione Cassari, in cui la mia lista asseritamente vinceva prima perché ritenuta sede della locale di 'ndrangheta da sempre nostra sostenitrice, oggi vince la lista di Antonio Demasi? Perché oggi la nostra lista ha perso le elezioni a Nardodipace e le ha perso praticamente proprio per il risultato di Cassari? Ecc.me Autorità, se era davvero la 'ndrangheta a gestire le elezioni in quella frazione, cosa sarà mai successo stavolta? Se quella teoria valeva quando vincevamo Noi, vale anche ora che vince Antonio Demasi?

Perché vedete, Ecc.me Autorità, noi siamo stati massacrati politicamente e umanamente da Voi proprio per tali ragioni, ed oggi pretendiamo una risposta chiara ed esaustiva sulla questione! Oggi vogliamo sapere se quella teoria è sempre valida, in quanto la questione è semplice da risolvere: se vale sempre tale assunto, e se cioè a Cassari esisterebbe davvero una locale di 'ndrangheta che avrebbe poteri decisori su chi debba vincere le elezioni, allora noi saremmo stati sostenuti dalla 'ndrangheta per ben due volte, così come oggi sarebbe stato sostenuto chi ha vinto le elezioni. Ma se tale teoria non è invece valida, allora la locale di 'ndrangheta non esiste a Cassari, o se esiste non si interessa di politica, e Noi, contrariamente alle accuse mosse nei nostri confronti proprio da codeste Ecc.me Autorità sinora, non siamo mai stati sostenuti dalla ndrangheta né da essa guidati e quindi siamo stati ingiustamente mandati a casa! Ed anche chi ha vinto oggi, in quest'ultimo caso, lo ha fatto senza sostegni controindicati e per libera scelta degli elettori!

Credo, sig. Ministro, sig. Prefetto ed Autorità varie, che non sia una domanda tanto difficile cui rispondere, ma credo altrettanto fermamente che a tale domanda debba pervenire una tempestiva risposta, soprattutto per rispetto dei cittadini che si sono visti depredare del proprio voto per ben due volte, e presumibilmente anche ingiustamente!

Un'ultima questione: nell'ambito dei due scioglimenti del consiglio comunale di Nardodipace sono stati passati in rassegna i rapporti parentali, le frequentazioni e le appartenenze praticamente di tutti coloro che si sono occupati sinora di politica e di tantissimi cittadini. Credo che si abbiano già concreti ed esaustivi elementi su ogni candidato almeno delle due liste principali, e sono persuaso che quanto ritenuto in passato da chi ha svolto gli accertamenti non possa essere oggi smentito. Dunque, traiamo ogni indispensabile conclusione alla luce di questi pochissimi punti: i componenti delle liste, i sostenitori e raccoglitori attivi di voti, i risultati ottenuti dai singoli candidati e complessivamente dalle liste. Ogni ulteriore considerazione appare inutile. 

Certo che la mia riflessione non sia affatto infondata, rimango rispettosamente e pazientemente in attesa di riscontro alla presente, confidando nel sereno e oggettivo lavoro di tutte le Autorità competenti".

Romano Loielo

 

 

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Nardodipace: "Elezione di De Masi, un bel segnale per la Calabria e per l’Italia"

"Con l’elezione a Sindaco di Antonio De Masi, si apre una nuova fase nella storia travagliata di questo piccolo centro, per anni considerato il più povero d’Italia, in un territorio devastato dalle alluvioni e dall’incursione tremenda della mafia.

Esprimo vivo compiacimento per il consenso riscosso di nuovo da una figura stimata, di grande passione politica, impegno civile e abnegazione personale.

Ho conosciuto Antonio nel vivo della lotta per dare una casa dopo l’alluvione del 1972, io giovane dirigente del PCI che accompagnavo, nel giro delle Serre, dirigenti sperimentati e prestigiosi come Pasquale Poerio, Quirino Ledda e Franco Politano.

Antonio De Masi assieme al preside  Salvatore Tassone e al medico Saverio Monteleone costituivano un nucleo di pionieri generosi che, assieme a tanti giovani, venivano di volta in volta a Catanzaro e a Roma per rappresentare una comunità molto sofferente, ma affatto rassegnata, pur avendo il reddito medio più basso d’Italia.

E’ significativo che la nuova elezione del sindaco sia avvenuto nella stessa giornata in cui Ll SVIMEZ presentando il proprio Rapporto annuale ha descritto la Calabria che prova a rialzare la testa. Ancora il divario tra i redditi della Calabria e della Lombardia è enorme, ma si segnalano nella nostra area tante esperienze dinamiche e produttive.

E’ il frutto anche del lavoro coraggioso di quel gruppo di giovani intellettuali legati alla loro terra e stimati nel circuito culturale calabrese (da Dino Vitale a Vito Teti, da Luigi Lombardi Satriani a Saverio Di Bella, ad Alessandro Guerricchio), per far maturare una cultura di base solida che ostacolasse le tendenze al ribellismo o alla rassegnazione, fino alla scoperta dei megaliti della stratificazione antropomorfica del periodo neolitico. Respirammo aria pulita quando negli anni successivi  nel 2002 – accompagnammo da Roma il grande intellettuale francese Edgar Morin.

Ammiravo la loro capacità di legare la formazione culturale dei giovani alle conquiste concrete per migliorare le condizioni di tutti gli abitanti a partire dai più anziano.  Le lotte per la  ricostruzione del centro danneggiato, le lotte per la casa , per il lavoro, per i servizi; la sperimentazione delle coop per l’abitazione per l’occupazione e per i servizi di trasporto.

Anni difficili e conquiste importanti non cancellate dalle successive sconfitte e dalle ferite inferte dallo scioglimento del Consiglio Comunale per inquinamento mafioso.

Ora Nardodipace riparte ! Abbiamo il piacere di commentare un successo, personale e collettivo; abbiamo il dovere di stare al loro fianco per la rinascita di Nardodipace e dell’intera Calabria".

E' quanto scrive in una nota il dirigente del Pd, nonché ex Sottosegretario di Stato Giuseppe Soriero

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Luigi Tassone, sindaco di Serra, commenta la vittoria di Demasi a Nardodipace: "Vittoria che conferma la forza del Partito Democratico in tutta la provincia"

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, nella quale esprime soddisfazione per la vittoria di Antonio Demasi candidato in quota centrosinistra e politico di lungo corso che è riuscito a prevalere sul principale sfidante Piero Tassone alle amministrative di Nardodipace.
 
«Dalle amministrative per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale che, nella giornata di ieri, hanno interessato il Comune di Nardodipace, è emerso un dato inequivocabile: il Pd si è dimostrato, ancora una volta, un partito forte e radicato, capace di accrescere il proprio consenso e di stare a contatto con la gente».
 
«Sono sicuro – prosegue Luigi Tassone – che l’amico e collega Demasi, grazie all'esperienza acquisita negli anni e con il prezioso contributo dei tanti giovani che hanno scelto di affiancarlo in questa strada verso la conquista del palazzo municipale, saprà rilanciare l’azione amministrativa, dando un volto nuovo a Nardodipace dopo le esperienze negative che si sono susseguite negli ultimi anni. Quella di Nardodipace ritengo sia una vittoria frutto del grande lavoro che la classe dirigente del Partito democratico sta portando avanti nella provincia di Vibo Valentia. Una vittoria di squadra, capitanata dall’onorevole Bruno Censore e composta da tanti giovani volenterosi, capaci di riscuotere un numero sempre maggiore di consensi, il tutto frutto dell'importante lavoro che viene portato avanti quotidianamente nei territori».
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Antonio Demasi eletto sindaco di Nardodipace (TUTTE LE PREFERENZE)

 E' Antonio Demasi il nuovo sindaco i Nardodipace. Con la lista "Nardodipace riparte" ha ottenuto 477 voti, pari al 56.7%, lasciando ben 15 punti percentuali al suo competitor, Piero Tassone, che con la lista "Uniti per Nardodipace" non va oltre il 42,7%, pari a 359 voti. La terza lista in gara, "Per Nardodipace",  guidata da Giuseppina Antonietta Carè, si aggiudica solo 5 voti fermandosi allo 0,6%

 Dunque, dopo l'ultimo travagliato periodo fatto di comissariamenti e sentenze di non candidabilità, il piccolo borgo montano torna ad optare per la sinistra, quella stessa sinistra che era stata travolta dal ciclone Loielo nelle precedenti elezioni.

 Il neo sindaco Demasi avrà ora l'arduo compito di amministrare un paese che da sempre occupa le più basse posizioni nelle classifiche nazionali e con immensi problemi d'isolamento, legati alla posizione geografica. Dalla sau parte, però, Antonio Demasi avrà Bruno Censore, deus ex machina del Pd calabrese nonché deputato. Ovviamente la nuova Amministrazione potrà anche contare sul filo diretto con Mario Oliverio, presidente regionale ed anch'egli appartenente al Partito democratico.

 LISTA N. 1 – “PER NARDODIPACE” Candidata a sindaco: Giuseppina Antonietta Carè in Martino - 5: Cosimina Cavallaro - 0 Damiano Chiera - 0 Rosina Fazio in Dominici - 0 Immacolata Iacopetta in Carrera - 0 Mirella Monteleone in Franzè - 0 Bruno Papallo - 0 Marcella Silipo - 0 

 LISTA N. 2 – “UNITI PER NARDODIPACE” Candidato a sindaco: Piero Tassone - 359: Maurizio Maiolo (detto Renzi) - 38 Aurelio Tassone (detto Relio) - 40 Antonio Franzè (detto Pompeo) - 37 Emanuele Vincenzo Loielo - 9 Salvatore Tassone - 42 Sergio Tassone - 8 Davide Angelo Cusano - 23 Roberto Alberto Mastroianni - 72 Cosimo Tassone - 49

 LISTA N. 3 – “NARDODIPACE RIPARTE” Candidato a sindaco: Antonio Demasi 477  -Alfonso Carè - 36 Francesco Carrera - 32 Alessandro Carmelo Cavallaro - 20 Antonio Quintana Dominici - 40 Antonio Ienco - 32  Chiara Maiolo - 18 Fabrizio Bruno Maiolo - 41Ilario Maiolo - 76 Samuele Maiolo - 72 Salvatore Tassone - 42

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