Vibo, il segretario cittadino ed i dirigenti giovanili lasciano Fratelli d'Italia
Riceviamo e pubblichiamo
“Non ci siamo riusciti neanche noi. A Vibo Valentia rinnovarsi sul palcoscenico della politica diventa sempre arduo. Noi ci abbiamo provato a mettere in piedi un concreto ed avanzato progetto di condivisione sul nome di Fratelli d'Italia, credendo in Giorgia Meloni e nella sua affascinante teoria del cambiamento che passa tra il migliore e più qualificato coinvolgimento dei giovani.
E’ giusto dover prendere atto che fino a ieri abbiamo trovato sostegno e significativi stimoli.
Oggi, dopo la straordinaria assemblea di Trieste, siamo costretti a cambiare passo, a rinunciare all’espletamento di una iniziativa che sin dall’inizio ha avuto il sapore di una eccellente cavalcata che con Fratelli d’Italia poteva concorrere a ipotecare un futuro più roseo e meno disastroso per questo territorio sempre più pronto a dare spazio ad avventurieri e pressappochisti della politica.
Lasciamo il campo a chi in precedenza ha fallito e che oggi ritenta di ridisegnare una nuova strategia per Vibo Valentia e dintorni. Ma la storia di ieri non da speranza a chi non ha mai utilizzato lo strumento del libero e democratico confronto per presentare la ricerca sul nuovo e ridare dignità ai cittadini vibonesi sempre più traditi da chi insegue il potere a tutti i costi e solo per esclusivi interessi personali e di pochi adepti.
E’ evidente che lasciamo con tristezza e rammarico. In verità avevamo scommesso sulla nostra passione, sull’amore e l’impegno che erano diventati le fondamenta del nuovo gruppo di Fratelli d’Italia.
Sospinti dalla più incoraggiante adesione della grande forza del momento che sono i giovani che si affacciano alla politica e alla quale pensano di poter credere per proiettare Vibo Valentia verso nuove forme di lotta per ottenere il riconoscimento delle proprie aspettative e delle attese che la popolazione iniziava a pretendere, giustamente, troviamo il coraggio, oggi, di dire no all’arroganza, alla mistificazione, all’arrivismo e a chi si appresta ad anteporre scelte di potere agli interessi collettivi.
Oggi, evidentemente, sulle scelte vibonesi di Trieste ma ancor prima sulle avvisaglie messe in campo per fare di tutto per scardinare i primi sintomi del processo di avvio di un nuovo sistema di fare politica in questa afflitta città non resta che affidarsi all’abbandono di una idea che poteva essere portata avanti sul piano del più garantito presupposto per fare rete nell’area del confronto con le altre rappresentanze territoriali.
La scelta viene giustificata dall’immediata e legittima reazione di chi ha fatto parte di Fratelli d’Italia nelle immediatezze del suo nascere".
E' quanto scrivono in una nota il segretario cittadino FdI-An Anthony Lo Bianco, nonché vice regionale di Gioventù nazionale; il dirigente regionale di Gioventù nazionale, Giuseppe Piccolo; il coordinatore provinciale di Gioventù azionale, Rosario Losiggio; il coordinatore cittadino di Gioventù nazionale, Salvatore Borello.
Insieme ai quattro dirigenti, che hanno presentato le loro dimissioni, ha lasciato il partito della Meloni, anche, "un folto gruppo di giovani che sosteneva il progetto politico di Fratelli d'Italia".
- Published in Politica