Bancarotta fraudolenta: società edile s’indebita per oltre 5 milioni di euro e fallisce
Le fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza, nell’ambito delle indagini condotte dalla locale Procura della Repubblica, hanno denunciato gli amministratori di una società cosentina che opera nel settore edile, per il reati di bancarotta fraudolenta. Nel corso dell’attività sono stati, inoltre, sequestrati beni aziendali ceduti ad un’altra società.
La società edile, formalmente gestita da un amministrare fittizio, dopo aver assunto debiti tributari per circa 2 milioni di euro ed altri debiti per circa 3 milioni, al fine di sottrarsi al pagamento di quanto dovuto, ha ceduto i propri beni aziendali ad un’altra società controllata dallo stesso amministratore ed è stata avviata a fallimento.
In particolare, prima della dichiarazione del fallimento, la società, al fine di sottrarsi al pagamento dei debiti, ha venduto terreni e automezzi nonché la titolarità di attestazioni di qualificazione necessarie per la partecipazione alle gare pubbliche.
I creditori sono stati quindi privati di ogni utile garanzia di pagamento, risultando la società, al termine dell’operazione, una vera e propria “scatola vuota”, non più in grado di saldare i debiti.
Il risultato finale è stato quello di “svuotare” la società indebitata, privandola dei beni aziendali per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Una volta “svuotata”, la società ha continuato parzialmente l’attività e si è resa sconosciuta al fisco, non presentando più le dichiarazioni fiscali.
A conclusione delle indagini, è stato individuato il vero amministratore della società che è stato denunciato per bancarotta fraudolenta in concorso con l’amministratore fittizio. Entrambi rischiamo ora la pena della reclusione fino ad un massimo di dieci anni.
Ricostruite le fittizie cessioni di beni, sono stati richiesti ed ottenuti provvedimenti di sequestro cautelare dei beni aziendali ceduti, che saranno posti a garanzie dei debiti non pagati dalla società fallita.
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