I finanzieri della Compagnia di Paola (Cs) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale e un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore pari a 3,7 milioni di euro, emesso dal gip presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 2 persone residenti nella Provincia di Cosenza, per occultamento o distruzione di documenti contabili ed evasione fiscale.
Il sequestro ha interessato: rapporti finanziari, quote societarie, beni immobili e mobili.
Durante l'attività, le fiamme gialle hanno eseguito, anche, diverse perquisizioni.
Per l'amministratore “di fatto” di una società che avrebbe “nascosto al fisco, dal 2011 ad oggi, ricavi per ben 11 milioni di euro”, sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per un “prestanome”, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con divieto di esercizio di qualsiasi attività di impresa e di assunzione di cariche all’interno di persone giuridiche per la durata di un anno.
Le indagini penali sono scaturite da due verifiche fiscali, avviate dai finanzieri grazie all‘individuazione dei soggetti economici attraverso l’attività di controllo del territorio e l’utilizzo delle banche dati.
Le investigazioni – proseguite sotto la direzione della Procura di Cosenza e rese particolarmente complesse ed articolate anche a causa della mancata esibizione e consegna della documentazione contabile, occultata al fine di ostacolare la ricostruzione degli affari e del reddito, hanno avuto ad oggetto non solo la gestione delle due società interessate dal controllo, attive nel settore della “commercializzazione di macchine e attrezzi agricoli”, sia in Calabria che in altre regioni italiane, ma anche numerose altre imprese, tutte operanti nel medesimo settore e facenti parte di uno stesso “gruppo societario”, riconducibili ad un’unica famiglia ed in particolare ad un “dominus”, individuato nell’indagato finito agli arresti.
Le fiamme gialle, attraverso una serie di verifiche e riscontri, sono riuscite a ricostruire la reale posizione fiscale della società “fantasma” ed il “ruolo dell’amministratore di fatto”.
Attraverso l’occultamento di migliaia di fatture e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, sarebbero stati sottratti al fisco oltre 3 milioni e 700 mila euro.
Al temine delle indagini, sono state denunciate 4 persone (2 delle quali destinatarie dei provvedimenti cautelari), per i reati di: occultamento o distruzione di documenti contabili; omessa dichiarazione; emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti..
L'operazione è culminata nel sequestro di beni per oltre 3,7 milioni di euro.