Soriano, Dalila Nesci incontra il padre di Filippo Cervaolo

 “Condanniamo ogni aspetto mortifero delle mafie, ma della 'ndrangheta in particolare, che questa comunità - come tutta la Calabria - ripudia con vigore”. Una chiara presa di posizione quella di Dalila Nesci, sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale, a margine di un incontro con Martino Ceravolo, padre di Filippo, il 19enne di Soriano Calabro ucciso 9 anni fa per errore dalla 'ndragheta, riconosciuto vittima di mafia e che attende ancora giustizia.

“Si é discusso di diritti negati, anche in considerazione del fatto che esiste una normativa disciplinante i benefici in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, ma non ancora applicata nel caso di specie”, afferma il sottosegretario, che aggiunge: “Garantisco l’impegno massimo nella ricerca di una verità processuale, ma anche lo sforzo delle istituzioni di riconoscere alla famiglia Ceravolo e agli altri familiari vittime di mafia i diritti previsti dalla normativa di riferimento. La legge prescrive infatti l'obbligo, da parte delle pubbliche amministrazioni, di assumere gli appartenenti alla categoria delle vittime di mafia o dei loro congiunti. Questa prerogativa deve essere ribadita con forza soprattutto ora, in un momento di grande fermento per il piano delle assunzioni che il governo sta per mettere in atto come strumento funzionale alla messa a terra del Pnrr”. 

Soriano: giovedì la giornata in ricordo di Filippo Ceravolo

Si terrà giovedì 25 ottobre a Soriano Calabro (VV), la giornata in ricordo di Filippo Ceravolo, giovane di soli diciannove anni, vittima innocente brutalmente ucciso dalla criminalità organizzata.

Era la sera del 25 ottobre del 2012 quando Filippo chiese un passaggio ad un compaesano per poter tornare a casa. Il giorno dopo si sarebbe dovuto svegliare presto per aiutare il papà al mercato, come faceva sempre. Filippo era un gran bravo ragazzo, voluto bene da tutti, amante del calcio e un gran lavoratore, orgoglio di mamma e papà.

 A pochi chilometri di distanza però, in una zona che si chiama Calvario, i suoi sogni e il suo futuro sarebbero stati stracciati via da qualcuno che stava aspettando proprio quell’auto e che appena la vide passare, iniziò a sparare con un fucile caricato a pallettoni. Il vero obbiettivo dei killer era Domenico Tassone proprietario dell’automobile ma fu Filippo a cadere innocente, in quella guerra tra clan che da anni insanguina il vibonese.

L’agonia di Filippo durò poche ore, si spense nella notte insieme a tutti i suoi sogni di giovane uomo, tra lo strazio della famiglia e degli amici.

A sei anni dalla morte, Soriano, il paese natio del giovane, e tutta la provincia, vogliono ricordarlo, stringendosi in un grande abbraccio intorno ai famigliari di Filippo per unirsi all’ estenuante battaglia di richiesta di verità e giustizia che ancora gli sono negate,  per riaffermare i valori della vita e dell’amore che la ‘ndrangheta vorrebbe distruggere ma che continuano a brillare anche dopo la morte, per riscoprici tutti e insieme, portatori di una memoria viva e scomoda ma soprattutto, per gridare che i sogni e le speranze di Filippo continuano a vivere attraverso tutti coloro che lo ricordano.

Alle ore 17:30 si terrà la Santa Messa presso la chiesa di San Martino a Soriano. Al momento di raccoglimento e di preghiera, seguirà la presentazione del libro “Filippo, il richiamo dal silenzio” presso la sede della Biblioteca calabrese di Soriano. Un libro che non sole fa memoria ma che vuole richiamare l’attenzione su un caso ancora in attesa di verità e giustizia.

 

Soriano: danneggiato il monumento a Filippo Ceravolo, la ferma condanna di Libera

Riceviamo e pubblichiamo

“Di fronte alla notizia dello sfregio del monumento in ricordo di Filippo Ceravolo, giovane di diciannove anni ucciso per errore in un agguato di ‘ndrangheta il 25 ottobre del 2012 nelle Preserre  vibonesi, non possiamo che esprimere il nostro più grande e forte abbraccio alla famiglia del giovane.

Allo stesso tempo condanniamo senza mezzi termini l'accaduto; un oltraggio alla memoria di Filippo e di tutte le vittime innocenti delle mafie, rispetto al quale siamo certi, ci sarà il massimo impegno delle forze dell'ordine per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia.

Questo sfregio non ha colpito soltanto un'intera comunità che lotta affinché non ci siano altre storie di sangue, sogni spezzati e dolore come quella di Filippo, ma il colpo più duro ricade su quei vigliacchi che l'hanno compiuto perché la nostra lotta è anche, o forse sopratutto, per liberare chi, come loro, libero non è.

La memoria è vita e flusso inarrestabile di questa rivoluzione di libertà che chiama ognuno di noi ad essere parte del grido di chi continua a chiedere verità e giustizia.

Ribadiamo con fermezza ai familiari delle vittime innocenti, che la vicinanza e il calore dimostrato il 21 Marzo a Vibo Valentia, in occasione della giornata regionale della “Memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie”, rimangono fiamma viva e travolgente. La vostra battaglia è anche la nostra e la strada da percorrere è la strada comune dell'impegno e della corresponsabilità per illuminare di giustizia i nostri luoghi”. 

 Il coordinamento di Libera Vibo Valentia.

Giuseppe Borrello, Referente provinciale Libera Vibo Valentia

Don Ennio Stamile, Referente regionale Libera Calabria

Matteo Luzza, Referente regionale Libera Memoria

  • Published in Cronaca
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