Schiacciare il terrorismo, ma senza equivoci
È quasi pleonastico che io ribadisca qui il mio pensiero circa l’esigenza di colpire senza alcuna esitazione il terrorismo, e prima e non dopo che agisca. Lo ribadisco, così non restano dubbi sul fatto che, dovendo scegliere tra la vita di un terrorista e quella degli innocenti, mi pare ovvio quale debba essere la decisione. Spero di essere stato chiaro.
Attenzione, ho scritto terroristi, e non terroristi islamici. Questi sono islamici, ma se fossero scintoisti, animisti, atei, cristiani, illuministi eccetera, sarebbe per me la stessa identica cosa; e andrebbero fermati senza pietà prima e non dopo.
Avverto altresì che ogni definizione è fuorviante. Per restare nel caso, se questi sono islamici, e poi qualcuno, islamico o no, spara la bufala che islam vuol dire pace (vuol dire piena sottomissione ad Allah qualunque cosa ordini, stragi incluse!), questa bufala già fornisce un alibi, una copertura ideologica, che facilmente diventa copertura giudiziaria e assassini a piede libero. Terroristi, e basta.
Ma veniamo al rischio di equivoci. Premesso per la terza volta che i terroristi vanno schiacciati, ciò non significa che essi soli abbiano torto e gli altri ragione. Chi sono gli altri? Gli altri sarebbero un presunto “Occidente”, un concetto malamente esteso anche ad oriente. Ebbene, io dichiaro che la mia intenzione di vedere schiacciati i terroristi non ha niente a che vedere con i genuini o presunti o spacciati “valori dell’Occidente”, e quindi con la politica estera di Usa, Israele, Francia, e Gran Bretagna a rimorchio.
Nulla a che vedere con lo Stato d’Israele, che si rifiuta di volere una seria pace in Terra Santa; né l’Israele di cui si parla in chiesa la domenica ha qualcosa a che vedere con questo Stato, che è popolato o da israeliti o da miscredenti.
Nulla a che vedere con Bush che ha devastato l’Iraq e assassinato Saddam, e scatenato il disastro ben noto; nulla a che vedere con Sarkozy e Obama che hanno devastato la Libia e assassinato Gheddafi; nulla a che vedere con fasulle primavere arabe; nulla a che vedere con le elucubrazioni di Allam, Ferrara e della Fallaci.
Nulla a che vedere con il multietnico e la smidollatissima “generazione Bataclan”.
Ora sono stato ancora più chiaro.
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