Ragazza contesa, finisce a pugni e colpi di pistola: la ricostruzione dei carabinieri
Nelle prime ore di questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno dato esecuzione a tre ordinanze di applicazione di misura cautelare, nei confronti di Mario Antonio Franco, di 26 anni, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, Davide Scollica, di 22 anni, e Fabio Malara, di 28 anni, tutti di Motta San Giovanni, questi ultimi due raggiunti da misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Federico Cafiero de Raho e coordinata dal Procuratore Aggiunto del settore ordinario Gerardo Dominijanni.
Le misure cautelari scaturiscono dalle attività di indagine avviate lo scorso mese di luglio dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, in seguito al tentato omicidio, perpetrato mediante esplosione di più colpi di pistola, ai danni del citato Davide Scollica, avvenuto in Motta San Giovanni e che, solo fortuitamente, non ebbe conseguenze più gravi.
Nello specifico, era stato proprio Fabio Malara a chiamare, nella tarda serata del 9 luglio i soccorsi sull’utenza di emergenza 112, riferendo di accorrere subito all’ingresso del paese, in quanto aveva trovato un suo amico riverso in terra in un lago di sangue, attinto da diversi colpi di arma da fuoco.
Nell’immediatezza Malarà riferì ai carabinieri di non sapere cosa fosse accaduto, ma di aver raggiunto il suo amico Davide Scollica, solo a seguito della telefonata di soccorso effettuatagli da questi, il quale gli avrebbe riferito che, poco prima, mentre si trovava da solo in paese a fumare una sigaretta, due individui a bordo di uno scooter e con i caschi integrali, lo avrebbero avvicinato e fatto bersaglio di numerosi colpi di arma da fuoco. Versione, questa, che più tardi venne confermata anche dallo stesso Scollica ai carabinieri che lo raggiunsero presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove nel frattempo era stato trasportato d’urgenza.
Le indagini hanno permesso di ricostruire e di far piena luce sull’accaduto. Nello specifico, sembrerebbe che Malara avesse dato appuntamento a Franco in una zona isolata nei pressi del campo sportivo di Motta San Giovanni per un chiarimento, a quanto pare per questioni inerenti una ragazza contesa dove Malara si sarebbe presentato insieme a Scollica che, in un primo momento, sarebbe rimasto in auto fin quando, nel corso della discussione tra i due, questi sarebbe sceso dall’autovettura e avrebbe colpito con un pugno in faccia Franco che, per tutta risposta, avrebbe estratto dalla cintola una pistola calibro 6.35 facendo numerose volte fuoco sul giovane attingendolo ben quattro volte
Terminate le formalità di rito, Mario Antonio Franco è stato tradotto presso la casa circondariale Arghillà di Reggio Calabria, mentre gli altri due personaggi si vedranno obbligati a non lasciare il Comune di Motta San Giovanni, dove dovranno essere prontamente reperibili per i controlli dei carabinieri.
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